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venerdì, Aprile 26, 2024

Bartolo Messina. Visto dalla Piazza di Geppino Cuomo

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Non lo conosco personalmente, ma sò di lui da qualche anno e lo ammiro molto. Un giorno d’estate, nel piazzale delle Alghe ad Ischia Ponte, arrivarono parecchi camions che scaricarono molta pozzolana, manco fosse il Palio di Siena. La sera c’era uno spettacolo di cavalli di Bartolo Messina. La cosa onestamente non mi diceva niente, subito pensai ad una cambiale elettorale da pagare, come in genere succede con le saucicciate. Per curiosità, solo per curiosità, senza aspettarmi nulla di buono, la sera andai al Piazzale delle Alghe a vedere ( secondo quanto pensavo) qualche cavallo che saltava alcuni ostacoli. Lo confesso, ero già predisposto a qualche critica non allo spettacolo in sé, ma alla concessione del Piazzale. Durante tutto lo spettacolo non dissi una parola, mentalmente mi stavo rimangiando tutti i miei pensieri. Stavo assistendo ad uno spettacolo di primissimo ordine con tanti giovani che facevano cose incredibili su animali splendidi. Avrei voluto che quello spettacolo non finisse mai.

Da allora, con entusiasmo ho seguito per quanto mi è stato possibile tutto il lavoro di Bartolo Messina. Per fare quello che Bartolo fa con i suoi cavalli, non serve solo bravura e capacità, serve dedizione, passione, sacrifici. Poi c’è la sua capacità di farsi capire da uno splendido animale qual è il cavallo. Un bel film del passato si intitolava “L’uomo che sussurrava ai cavalli.” Bene, Bartolo Messina non usa il pugno duro, ma la dolcezza del comando. Sembra quasi che l’animale ( ma non sono animali, cosa sono non lo so) non aspetti altro di ricevere il comando per eseguirlo, sembra quasi che ci provi gusto a dimostrare di saperlo fare. Eppure Bartolo è ischitano, ma non mi pare che ad Ischia ci si renda conto di cosa riesca a fare. E’conosciuto a livello internazionale, eppure ad Ischia è uno dei tanti. Quante volte sarei voluto andare da lui per intervistarlo, per scoprire il suo mondo, ma non ho avuto mai il coraggio, perchè mi porto ancora sulla coscienza quel peccato originale di quella prima sera di quando non sapevo chi fosse e cosa facesse e così sarebbe rimasto per me, se non lo avessi visto al Piazzale delle Alghe. Ora ho rispolverato Bartolo Messina perché è in pista, sensibilmente migliorato, portando all’estero il nome della nostra isola.

Lo fa con i suoi meravigliosi angeli a quattro zampe e con loro un cavallino che riporta alla mente Charly, il cavallo più piccolo del mondo che fu anche rapito ma immediatamente riscattato. Ecco cosa scrive Bartolo Messina su facebook di questo spettacolo : ”Questo è il nostro nuovo numero per lo show più importante del mondo , in questi 12 minuti c’è tutto quello che sogni da bambino, l’evoluzione dopo tanti errori, il risultato che non ti saresti mai nemmeno immaginato fino a qualche anno fa , ho odiato profondamente ogni singolo giorno fatto di sacrifici e privazioni , ma adesso più che mai ho capito quanto sia giusto e importante abbracciare questa croce …. Ricordo tutte quelle persone che mi dicevano di lasciar perdere, ma purtroppo (per loro) o per fortuna, ho fatto come la ranocchia sorda ….. Lo ammetto , non mi sono MAI , MAI , emozionato come questa volta, sono stato accompagnato da questi magnifici Angeli custodi , per gli altri sono solo Cavalli , per me , e per chi è della mia “RAZZA “ sono tutta la mia vita . L’ultima cosa che ho pensato prima di entrare è stato CHARLY, e la mia dedica è tutta per lui.” Bartolo Messina dà molto alla nostra comunità, ma la nostra comunità cosa fa per agevolarlo nel suo continuo e costoso impegno? Chiediamocelo. Certo, mi piacerebbe rivederlo al Piazzale delle Alghe, anche se piccolo spazio per uno spettacolo del genere

SUSSURRI E GRIDA

Era la denominazione di una rubrica di Domenico Di Meglio. Una rubrica fatta di sussurri ma anche di grida quando ce n’era bisogno e onestamente con Domenico erano più GRIDA che SUSSURRI. Oggi questa definizione si addice ad una situazione che si protrae da svariato tempo. Di anni ne sono trascorsi sette e non è ancora ultimata l’opera. A Napoli si dice:“ ‘a cchiù brutte a scurtecà è a core”. Parliamo del parcheggio della Siena ad Ischia Ponte. Su di esso si è detto tutto ed il contrario di tutto, si sono addossate colpe vere o presunte al proprietario, alle imprese, ai tecnici che si sono succeduti ed alle autorità politiche locali. Altro da aggiungere non vi è, sarebbe superfluo e nemmeno ci interessa approfondire.

Vogliamo solamente riportare SUSSURRI E GRIDA che avvolgono la cosa. Prima di Natale si era detto che ad inizio anno l’opera sarebbe stata consegnata, poi i tempi si sono allungati e siamo ancora lì. Certo, siamo nelle fasi finali, ma non ce la faremo nemmeno per Pasqua. Poco male, visto che quel mega parcheggio servirà soprattutto nel periodo estivo. Ma come stanno ora le cose?

Le GRIDA dicono di no, troppa burocrazia, pochi operai a lavorare, molte rifiniture da completare. I SUSSURRI dicono altro. Forse per ottimismo ci fa piacere ascoltare più i SUSSURRI che LE GRIDA: Cosa dicono i sussurri? Dicono che forse per giugno la prima auto entrerà in quel parcheggio. Forse non sarà completamente consegnato, ma trattandosi di un’opera di più piani, almeno due potrebbero essere aperti ed usufruibili e per la bisogna del periodo potrebbero essere più che sufficienti. SUSSURRI E GRIDA

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