Luigi Balestriere | Problemi di organizzazione fanno slittare ancora i tempi per le poco più di 5000 mattonelle della nuova toponomastica di Barano. Dopo la conclusione dell’iter della nuova geografia delle strade comunali avvenuta poco più di due anni fa, si accumulano ancora ritardi per la fase esecutiva del progetto.

E’ il sindaco Dionigi Gaudioso ad annunciare che il conto alla rovescia sta ormai per terminare. «Ci stiamo organizzando per completare la nuova toponomastica con l’apposizione delle nuove mattonelle – spiega il primo cittadino – ancora un po’ di tempo e saremo pronti. Stiamo predisponendo la fase esecutiva con il personale che dovrà operare. Manca poco, ormai».

Com’è noto, sarà la ditta “Kèramos” a fornire le nuove piastrelle, che ha dovuto abbandonare il laboratorio di Piazza Maio dopo il sisma che ha colpito la cittadina termale il 21 agosto di due anni fa. Si tratta di una nuova traccia firmata da De Nigris per Barano dopo il mosaico di Piazza San Giovanni Battista, a Buonopane, che raffigura la N’drezzata e attività del borgo con circa 2500 mattonelle.

Il costo finale dovrebbe aggirarsi intorno ai 13 euro per mattonella (ne sono 5352 per l’esattezza) e l’importo sarà inserito nella tassa dei rifiuti. Il formato sarà 15×15 e riporterà lo stemma del Comune di Barano al centro, il civico e la strada.
Sono stati necessari oltre due anni di lavoro per ridisegnare la nuova geografia in quel labirinto di strade, vicoli, piazze, slarghi che si snodano nel territorio comunale per 64 chilometri. Un lavoro certosino fortemente voluto dal Sindaco Paolino Buono e portato avanti con oculatezza da Gigi Mattera e dal personale dell’Ufficio Tecnico.

Tutto è pronto sotto il profilo burocratico: il Comune ha infatti ricevuto da circa due anni i pareri di Prefettura, Soprintendenza e Istituto di Storia Patria per verificare lo status delle 18 nuove intitolazioni. Due le esclusioni che non hanno superato le verifiche: bocciati i nominativi del Professor Gianni Jannelli e del consigliere comunale Vincenzo Iacono in quanto non sono ancora decorsi i dieci anni dalla loro morte così come prevede la legge.