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martedì, Aprile 30, 2024

10 novembre, cara Anna…

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Sandra Malatesta | Cara Anna, mi viene spesso da pensare a te e ti vedo sorridente e bella che ti stai preparando per uscire di casa. Penso a quel giorno del 10 novembre 2009, quando fu ancora una volta tragedia con fango che travolse tutto e ti portò via ai tuoi cari. Sapevo di te attraverso alcune mie alunne che ti descrivevano prima di tutto bella, e poi solare. Ma quel giorno il sole non ti ha notata, non è stato tuo amico, hanno vinto nuvole e pioggia assurda. La via della lava inondata di quel colore brutto che fa pensare a distruzione e morte.

La tua giovane vita lì in quel fango odioso, la rabbia che rende impotenti e arrabbiati, la tua famiglia con quel dolore inaspettato che annienta e le notizie continue che aggiornavano la situazione. Cara Anna io sento che tu devi restare in noi, non dobbiamo dimenticare, non si dimentica il dolore, abbiamo il dovere morale di dire di te, di pensarti, di ricordare quegli istanti, di pensare a tua mamma, tuo padre, tuo fratello, che quel giorno hanno smesso di vivere insieme a te provando il dolore che non va mai via e che attenua tutti i sentimenti belli e brutti che si trovano a vivere.

Niente è come prima, tu non ci sei, tu manchi. Parlo di te Anna, e tutte le cose materiali vengono dopo, quelle si aggiustano, quelle possono provocare disorientamento, ma non quella mancanza di respiro e quel sapere che una vita è andata via. Maledetto fango, che anni dopo hai ancora tolto il respiro portando via tante vite di una di pochi giorni.

Cara Anna, sono Sandra una donna che ha visto crescere centinaia di ragazze a scuole e centinaia di ragazzi e nemmeno uno e una solo di loro mi è sfuggito, perché mi hanno insegnato che esserci sempre è più importante di pretendere e giudicare. Ti penso e prego per te cara.

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