L’appello è di quelli urgenti. Da più parti, infatti, arrivano conferme ufficiose: c’è lo sfratto per la sede INPS di Ischia e, con la chiusura degli uffici locali, ci resterà un semplice sportello per dare informazioni: tutto il resto sarà dirottato in terra ferma.

Anni fa si presentò lo stesso problema e, per evitare di perdere il servizio pubblico ci fu un intervento del Comune di Ischia che assicurava degli spazi. Ma nel PEG, approvato di recente la mazzata.

«Il procedimento originatosi con la determinazione n. 106 del 28 settembre 2015 dell’INPS di mantenimento dell’agenzia di Ischia ed ampliamento del bacino di utenza con allocazione delle strutture dell’agenzia dell’INPS nei locali presso la sede comunale non ha avuto attuazione, né può nell’immediato averla, per la concomitante e preminente necessità di: provvedere al rafforzamento della struttura dell’Ambito sociale N13 (di cui il Comune di Ischia è capofila) in applicazione di quanto previsto nel progetto cofinanziato di attuazione del SIA/Rei nell’ambito del PON INCLUSIONE FSE 2014/2020; provvedere, a seguito del sisma del 21 agosto 2017 che ha arrecato danni strutturali alla sede in Casamicciola Terme del Centro per l’Impiego di Ischia, alla allocazione temporanea in locali del Comune di Ischia di tali uffici del Centro per l’impiego. Non essendo più attuale e praticabile la allocazione della struttura dell’agenzia dell’INPS nei locali presso la sede comunale, il responsabile del Servizio 21 provvede in collaborazione con la struttura dell’INPS a rendere disponibili e liberi nel breve periodo e, comunque, entro il corrente anno, i locali attualmente occupati dalla agenzia dell’INPS».

Di fatto Enzo “sfratta” l’INPS. Di fatto perdiamo un altro servizio. Con la speranza che il sindaco di Ischia abbia una nuova soluzione e riesca a salvare il servizio sarebbe opportuno che si iniziasse a mobilitare chi ne ha facoltà per scongiurare una perdite così importante.

Comprendiamo le difficoltà logistiche di alcune strutture, ma siamo convinti che un servizio così importante non possa essere una pratica da gestire in silenzio, tra gli uffici e fare in modo che i cittadini, poi, si trovino con la bomba tra le mani e la miccia quasi tutta bruciata.