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venerdì, Aprile 26, 2024

Ambulanze a terra, anche l’Elba lotta con Ischia

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La battaglia che è partita da Rosa Iacono, sul porto di Ischia, oltre ad aver raggiunto le scrivanie e le pec di tutto l’arco costituzionale, inizia a far rumore anche sulle altre isole italiane.
Gli amici di Procida non hanno fatto mancare la loro voce che, come al solito, si alza forte nel mondo dei trasporti marittimi.
Il sindaco di Capri, il neo eletto Lembo, ha dato una lezione ai nostri sindaci bell’addormentati che non si preoccupano di questo scandalo, la consigliera regionale Maria Grazia Di Scala è pronta a convocare un tavolo tecnico per favorire la risoluzione del problema, Giosi Ferrandino, dall’Europa, ha annunciato di aver scritto al Prefetto ma ancora non arrivano le voci che servono.
L’ANCIM, l’associazione dei piccoli comuni italiani, il sodalizio dei sindaci che dovrebbe darci risposte, dorme con i suoi rappresentati isolani ma, per fortuna, il web unisce e giornalismo dimostra, ancora una volta, di essere il grimaldello giusto per risolverei problemi della nostra comunità.
Ci ha scritto Simone Meloni: “Buongiorno, vi scrivo dall’isola d’Elba, sono un consigliere comunale e presidente di una associazione di volontariato con ambulanze. Sto seguendo con interesse le notizie che riportate circa il rifiuto di trasportare le ambulanze con pazienti a bordo nelle navi. Al momento qui all’Elba il problema si presenta con la compagnia di navigazione Moby, mentre la compagnia di navigazione Toremar non crea nessun problema all’imbarco. Evidentemente però la questione potrebbe in futuro, forse anche prossimo, riguardare la nostra isola. Volevo approfondire un po’ la conoscenza di quanto accade da voi, sarebbe possibile avere un contatto con la signora che si sta occupando di questa “battaglia”. Credo che sarebbe opportuno interessare anche i nostri comuni e magari far suonare la sveglia all’Ancim che dovrebbe essere un associazione che rappresenta le esigenze dei comuni delle isole minori e quindi le nostre. Grazie per l’attenzione e scusate il disturbo. Buon lavoro”.

Il messaggio di Simone fa ben sperare. Si iniziano a muovere le acque. Senza lasciarsi a facili paragoni o facili lettura, le piccole isole hanno bisogno di una deroga al Decreto 28. Sia per le ambulanze, sia per alcuni casi molti particolari, soprattutto in considerazione delle condizioni del naviglio che solca i nostri mari.
La battaglia continua. Abbiamo bisogno di serrare i ranghi e stare col fiato sul collo dei nostri sindaci: sono loro che hanno la prima responsabilità di portare avanti le nostre istanze.
Nel frattempo, nonostante sia il soggetto più colpito, non si hanno notizie da parte dell’Ospedale Rizzoli. I trasferimenti in aumbulanza, infatti, sono circa 200 ogni anno. Al Rizzoli hanno deciso di non eseguire più risonanze magnetiche e ricoveri in terra ferma o come hanno deciso di ovviare al blocco degli imbarchi. Non vorremmo che un direttore sanitario che non ha avuto esperienza in ambito ospedaliero non dia già segni di non saper gestire questa emergenza? Rizzoli, se ci sei, batti un colpo. Combattiamo anche per te.

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