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sabato, Giugno 15, 2024

Uragano Lauro, che show a Cernobbio: “L’Unione Europea ci trascura, piccoli armatori stritolati dai big”

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Ne ha per tutti. E affonda i colpi, uno dopo l’altro. L’Iva che costringe gli armatori ai salti mortali, l’Unione Europea che non li tutela, il caos che regna sovrano nel Golfo di Napoli. Non nomina De Luca, ma certo veicola un messaggio chiaro rivolto anche alla politica regionale, dopo la disastrosa gestione Vetrella.
Salvatore Lauro è quasi un uragano e dal Grand Hotel Villa d’ Este a Cernobbio, nel Comasco, dove sono in corso di svolgimento i lavori del primo Forum Internazionale Conftrasporto, lancia un durissimo “j’accuse” al sistema dei trasporti. Non è certo la prima volta che l’ex senatore lamenta le mille difficoltà con le quali i piccoli armatori sono costretti a convivere. Ma certo lo fa, stavolta, da un punto d’osservazione nazionale, e neutrale, motivo per il quale i suoi strali rischiano di fare ancor più rumore.
Nel corso della conferenza di apertura del Forum è stata presentata alla numerosa platea un’analisi eseguita dall’Ufficio Studio di Confcommercio avente ad oggetto “I problemi e le prospettive dei trasporti e della logistica in Italia”. Ed è margine di questo primo appuntamento che Lauro, presidente dell’omonimo gruppo armatoriale, ha sottolineato con forza la necessità di dover portare nuova ninfa al settore del trasporto marittimo sia incentivando l’innovazione quanto favorendo lo sviluppo di infrastrutture.
Fin qui, tutto nella norma. Ma il numero uno di Alilauro ha poi aggiunto, insistendo nell’ambito del trasporto marittimo, che l’applicazione di un regime di IVA discriminante per i piccoli armatori non favorirà certamente la ripresa del settore. Una vecchia battaglia che torna dunque di attualità. Di più: secondo Salvatore Lauro “si contribuirà alla cristallizzazione di posizioni dominanti, tra l’altro già ben consolidate, e che ancora una volta andranno a danno di quel substrato di medio e piccole imprese sul quale, tra l’altro, è strutturato l’intero sistema Italia e che oggi devono soccombere per ben precise scelte di pochi”.
La piccola Alilauro stritolata dagli squali del comparto? Segnali di sconforto da parte dell’armatore?
“Se non si produce più un bene o un prodotto, alla lunga, si perde la capacità di realizzarlo” ha aggiunto Lauro, che ha poi inteso dedicare attenzione anche allo stato di “incertezza“ che, a suo dire, regna nel Golfo di Napoli a danno di armatori, economia e quindi dell’intera collettività. “L’incertezza che regna nel Golfo di Napoli – ha aggiunto Lauro – è tale che ad un armatore non è lasciata altra navigazione se non quella a vista”. Circostanza pessima per chi fa impresa. “Proprio così – ha aggiunto Lauro – il navigare a vista, tipico del made in Italy, frutto di una politica distratta, è fatto per quanti non intendono progettare il domani perché non convinti delle proprie capacità e per quanti troppo concentrati a cogliere l’attimo non intendono lasciare nulla alla società in termini di rientri economici ed occupazionali, il tutto a vantaggio di un’Europa che da tempo ha intrapreso una direzione diversa ”.
E infine, last but not least, l’ultima stoccata, riservata da Lauro alla comunità europea, proprio nei giorni in cui è peraltro trapelato un interesse specifico della Commissione alla privatizzazione della Caremar (anche Lauro aveva partecipato alla gara per l’aggiudicazione della compagnia regionale marittima): “Contrariamente a quanto si voglia far credere armamento e marittimi italiani sono stati poco o per nulla ascoltati in seno alla stessa comunità”, ha tuonato Lauro. Mandando un messaggio forte verso Bruxelles.
Per la verità, tra l’altro, dall’Unione Europea sono arrivate assai spesso, in passato, severe bacchettate ad Alilauro e agli altri armatori del Golfo, per via della presunta posizione dominante: il sospetto di un cartello tra gli armatori del Golfo, che ha portato alla celeberrima maxi multa comminata dall’Antitrust, circa un anno fa, a sei anni dall’avvio dell’indagine. Una punizione a NLG, Alilauro, Alicost, Alilauro Gruson, Medmar Navi, SNAV , SMLG, CLMP, Gescab e ACAP per intesa restrittiva della concorrenza e contro la quale è stato presentato ricorso. Vicende intricate, che tuttavia non dissuadono Lauro dalla sua crociata, inaugurata proprio ieri a Cernobbio. In linea con un personaggio certo ingombrante: depositario di un’antica tradizione familiare, ereditata dal padre Agostino, Salvatore presiede il gruppo Alilauro, che ingloba aziende (tra cui Alicost e Capitan Morgan), consorzi e partecipazioni. Una holding con oltre 500 tra dipendenti e collaboratori, che nel solo Golfo di Napoli presenta numeri importanti, con 3 milioni di passaggi all’anno.
«Vogliamo offrire nuove opportunità di lavoro agli ischitani, in particolare ai giovani e ai disoccupati» aveva dichiarato la figlia Mariaceleste qualche mese fa. E si parlerà anche di futuro e di occupazione nel prosieguo del Convegno, realizzato da Confcommercio in collaborazione con Ambrosetti. Molteplici i temi di un dibattito che ancora fino a oggi, martedì 13 ottobre, godrà della presenza di illustri relatori sono: lo scenario economico, l’analisi ed il ruolo della mobilità, dei trasporti e della logistica, i modelli di riferimento e le eccellenze, il contributo di Istituzioni e dei territori. Nel corso della conferenza di apertura è stata presentata alla numerosa platea un’analisi eseguita dall’Ufficio Studio di Confcommercio avente ad oggetto “I problemi e le prospettive dei trasporti e della logistica in Italia”. Ed è qui che è iniziato il duro j’accuse di Lauro.

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1 COMMENT

  1. chi dovrebbe reclamare sono i sessantamila residenti ischitani e i tre milioni di turisti no chi compra alberghi o palazzi sulla pelle degli altri- ma questo non solo contro l ‘alilauro ma contro tutti i vettori che operano nel golfo di napoli- auguriamoci che arrivano presto vettori stranieri ad operare nel golfo-

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