mercoledì, Ottobre 23, 2024

Lo specchio d’acqua ridotto a un “lago”

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Il progetto allunga la scogliera e riduce il ricambio dell’acqua. Gli scogli restano a sfigurare la visuale del caratteristico scoglio in mezzo al mare. A rischio la scomparsa delle spiagge

SALVATORE SCHIANO | Recenti lavori di “movimentazione” scogliere nello specchio d’acqua della rada di Lacco Ameno in questi giorni hanno attirato l’attenzione dei passanti sul litorale del paese, incuriositi. Cittadini residenti e turisti hanno buttato sguardi interessati sul rumoroso lavorio della possente gru posizionata sulla chiatta, distinguibile dal caratteristico “color ruggine”, che galleggiava in aderenza alle scogliere da riposizionare.

E il recente provvedimento giudiziario di assegnazione dell’area portuale di approdo alla piena disponibilità del Comune, ha reso tali interventi ancora più attuali rispetto alla esigenza di una ricollocazione strutturale. Ma, gli errori progettuali di posizionatura delle scogliere frangiflutti, che negli anni hanno determinato la scomparsa di interi e spaziosi arenili, si sono ripetuti anche in questi giorni, con gravi prossime conseguenze per la balneabilità. Il nuovo assetto renderà – facilmente intuibile – danni alla fauna marina e al ricambio d’acqua in ristretti specchi, circoscritti, che porteranno alla creazione di melma sullo stesso fondale marino.

Salvo una eventuale ulteriore riduzione della spiaggia a ridosso di Via Roma, dove l’intervento progettuale è stato eseguito. Proprio da questo tratto di via litorale del centro di Lacco Ameno, dove il caratteristico scoglio del Fungo è fotografato, immortalato con numerosi selfie dai turisti, che la scogliera è stata “rimovimentata”, il problema è che non solo non è stata spostata dalla visuale che già copriva il caratteristico scoglio del Fungo, ma è stata anche allungata verso Ponente. Tale scellerata modifica progettuale ha prodotto due effetti: la creazione di un “laghetto”, riducendo ulteriormente il ricambio dell’acqua, ma ha continuato a “oscurare” la base del Fungo, alla visuale e agli scatti fotografici. Non è escluso, inoltre, che tale cambiamento procurerà ulteriore scomparsa di spiaggia. In un paese turistico dove le spiagge si assottigliano sempre di più e dove – scandalosamente- non esistono spiagge libere, rispetto a quelle date in concessione a privati storici, se non sulla “carta” delle mappe del Demanio marittimo che i movimenti meteomarini hanno sfigurato e stravolto non poco.

Le scogliere sul litorale lacchese esistono da decenni a difesa della costa e del caseggiato del centro del paese e fanno parte del paesaggio. Il caseggiato del centro, prossimo al bagnasciuga, è distanziato da lingue di arenile e dalla carreggiata di strada che completa l’anello viario dell’isola. Il comune rivierasco di Lacco Ameno con il suo centro esposto ai forti venti e alle mareggiate di Nord Est (sferzato sovente dalla possente Tramontana o dall’implacabile Grecale) è notoriamente costellato da scogliere di protezione. Ma la loro posizione negli anni ha solo collezionato fallimenti progettuali, nell’ottica di una paventata, ridente, estetica costiera e di una effettiva e sicura protezione. Nulla di tutto questo. Insomma, un triste resoconto di soli danni, all’ambiente, al paesaggio costiero e alla scomparsa di spiagge e arenili, un tempo copiose, estese e spaziose. La loro fallimentare posizionatura nel tempo, troppo vicina e prossima alla costa e al bagnasciuga, ha determinato nel tempo disastri sotto gli occhi di tutti. E’ parere di tutti, esperti compresi, che le scogliere della costa lacchese vanno messe in opera al largo e quanto più possibile dalla prossimità del litorale, per ragioni non solo estetiche e di tutela del paesaggio marino. Vale per tutte le scogliere esistenti nella rada. E, anche stavolta, con gli ultimi interventi (costati non poco), nel rispetto della bieca tradizione degli anni passati, gli errori progettuali sono – inesorabilmente – continuati.

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