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lunedì, Aprile 29, 2024

Un Vescovo non pervenuto | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 21 giugno 2023

Ho appreso dalla nostra edizione online la nomina di un nuovo Vescovo “in persona episcopi” per le diocesi di Ischia e Pozzuoli. Per raggiunti limiti d’età, l’uscente Gennaro Pascarella farà presto posto al suo successore Carlo Villano, con recenti trascorsi in Sardegna e da ausiliare nella medesima diocesi del suo predecessore.

Mons. Pascarella, che non ho avuto il piacere di conoscere di persona a differenza di chi lo ha preceduto, esce di scena dalla storia religiosa della nostra Isola dopo aver raggiunto un unico primato: essere stato il primo Pastore dopo l’unione con Pozzuoli e, così come avvenuto adesso con lui a titolo onorifico diocesano, quella di aver istituito ovunque possibile la figura dell’amministratore parrocchiale al posto di un vero e proprio parroco titolare. Della serie, non importa che non ci sia un sostituto, l’importante è sostituire dove si deve, anche senza un perché.

Al di là di ciò, purtroppo, oggi che la sua partenza da Ischia è ufficiale ad ogni effetto, mi sarebbe piaciuto poter rimpiangere o criticare (o magari entrambe le cose) qualche sua scelta o qualche conseguenza di esse. E invece, eccomi qui a dover prendere atto di quanto sia stata impalpabile la sua presenza dalle nostre parti, sia fisicamente sia spiritualmente.
Non ho alcuna intenzione di creare paragoni con il passato, ma quella del Vescovo d’Ischia è sempre stata una figura di fondamentale importanza per la nostra Comunità, specialmente quando una sua dichiarazione, se puntuale e compiuta, riusciva inevitabilmente a fare breccia nel cuore della gente e, soprattutto, delle istituzioni sovracomunali. 

Mentre ad Ischia è ancora viva la ferita del 26 novembre e la nostra economia locale si accinge, dopo una prossima estate che comincia oggi e da tempo già si preannuncia “così-così”, a vivere un autunno-inverno che sarà più lungo e rigido del solito sia per le imprese che per le famiglie, eccoci a prendere atto dell’uscita di scena di un capo della “Chiesa che è in Ischia”, per dirla alla San Giovanni Paolo II, del quale, pur volendo, non è possibile trovare motivazioni a supporto del rimpiangerlo. Perché, almeno per quanto mi riguarda, è come se non ci fosse mai stato.
Senza rancore, Eccellenza. Si goda il Suo meritato riposo, frammisto ad altrettanto meritato oblio.

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