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mercoledì, Maggio 1, 2024

Trasporti, grazie Regione! Cittadini di serie A e isolani di serie B

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112 milioni per la terra, zero per il mare. L’EAV annuncia il primo di ulteriori sei nuovi treni destinati alle linee flegree

Gaetano Di Meglio | Ancora per una volta, forse, questo è il caso di rimarcare quanto il settore dei trasporti nella nostra Regione continui ad essere un settore che fa figli e figliastri e produce cittadini di serie A e isolani di serie B.
Si, non ho usato due sinonimi, bensì due sostantivi che indicano la vera dimensione di quanto la Regione Campania continui ad essere una nemica delle isole. E quanto la classe politica locale, a braccetto con quella civile non riesca ad invertire questa strana tendenza. Una tendenza che produce quella discriminazione di cui parlavamo in apertura.

La questione è già nota ai lettori di queste colonne. Da tempo, infatti, siamo l’unica voce che indica, in maniera ben chiara, quali siano le vere colpe se ci troviamo a fare i conti con le famose carrette del mare, se ci troviamo a fare i conti con le corse saltate e se navighiamo il mare che separa Ischia e Procida dalla terra ferma con difficoltà, disservizi e con una mancata e seria programmazione.

Parliamo da soli, come una voce nel deserto, ma sappiamo che è la verità e andiamo avanti, senza stancarci.

Dopo anni di una pessima gestione anche della protesta, purtroppo affidata a personaggi noti, colpevoli in egual misura, con la politica locale e quella regionale, a poche settimane dall’inizio della stagione turistica 2024, continuiamo ad essere una località turistica mal servita dalla pubblica amministrazione competente: la Regione Campania.
Avremo vinto la sfida quando inizieremo a cambiare il nostro obiettivo delle proteste e delle polemiche e inizieremo a focalizzarci su chi, davvero, ci costringe ad essere isolani di serie B rispetto ai cittadini di serie A.
La storia è sempre quella: i finanziamenti della Regione Campania per il trasporto su ferro e gomma e la rese dell’ente guidato da Vincenzo De Luca rispetto alle esigenze dei territori isolani. È inutile girarci i pollici, fino a quando la Regione Campania non invertirà la rotta e non cambierà il modo di pensare al trasporto marittimo, saremo sempre – e sottolineo sempre – ostaggio degli armatori del golfo di Napoli. E fino a quando lo siamo di Medmar o Alilauro, mezza pena. Purtroppo ci fanno essere ostaggio anche di Gestour ed è tutto dire!

Prima di vedere l’ultimo oltraggio agli isolani rispetto ai cittadini, è bene chiarire un aspetto fondamentale, quello che per anni alla società civile è stato nascosto volutamente. DA chi? DA chi amava stare sul cerasiello o per darsi un tono (mai in realtà avuto) o per riuscire ad avere qualche sconto per le proprie aziende. E non dimentichiamoci chi, addirittura, ha sfruttato la protesta dei trasporti marittimi per ricevere un biglietto residente nonostante avesse l’auto intestata alle società di leasing.
Il settore del trasporti marittimo viene realizzato senza fondi pubblici e, per evitare che emerga qualche professore, la parentesi Caremar ci è chiarissima e, a breve, terminerà anche questa. Per dirla in altre parole, il trasporto marittimo è pagato (al netto di quelle singole corse messe a gara dalla Regione) dagli armatori con i soldi loro. E, come privati, fanno le loro politiche mercato.

Tuttavia non sfugge ai lettori che il trasporto marittimo, per tutti noi, diventa un servizio essenziale e, come tale non viene gestito. Ultima considerazione sul tema prima di passare alla prova che siamo isolani di B rispetto ai cittadini di serie A, è quella che serve a zittire qualcuno che potrebbe dire “ma non si possono concedere finanziamenti per il trasporto marittimo”. In verità, si potrebbero replicare sia alcune pratiche che già sono in corso (le notturne), si potrebbero ampliare con intelligenza quelle pratiche sperpera denari pubblico (Metrò del mare e corsa da Torregaveta) e, soprattutto, si potrebbe usare qualche modello di compartecipazione come avviene in altre regioni. Una cosa è certa, non è vero che non si può fare.

L’ultimo schiaffo agli isolani di serie B è quello annunciato da EAV. “Inaugurato oggi il primo di ulteriori sei nuovi treni destinati alle linee flegree”. Chi lo paga il nuovo treno? La Regione. Quanto investe la regione per i treni e non per i traghetti? 112 milioni di euro.
“Il nuovo convoglio – scrive l’EVA – si aggiunge ai nuovi 12 treni che negli ultimi 3 anni sono stati immessi in servizio; gli ulteriori 5 veicoli saranno consegnati nell’anno in corso e circoleranno entro primo trimestre del 2025. Un finanziamento complessivo della Regione Campania di 112 milioni, di cui 70 milioni per i 12 treni già immessi in servizio e 42 milioni per ulteriori nuovi 6 treni di cui questo è il primo. Sulle linee flegree, 6 anni fa, avevamo una flotta composta da soli 9 treni. Oggi la flotta sulle linee flegree è composta da 24 treni di cui 12 nuovi e 12 ristrutturati completamente. Con questi ulteriori 6 treni, passeremo ad una flotta di 31 treni , utili anche per la nuova linea 7 la cui apertura è prevista entro l’anno”.
Proviamo a fare il paragone. I treni (o i bus) li paga la Regione e i traghetti o gli aliscafi, invece, li dovrebbero pagare e comprare i privati. Capite che c’è una “ingiusta concorrenza” sui servizi resi ai cittadini rispetto a quelli resi agli isolani? “I nuovi 6 treni della fornitura in parola saranno dotati di: – sistema di portabagagli e portabiciclette con postazione di ricarica a disposizione dei passeggeri; sistema conta-passeggeri per un migliore gestione dei flussi viaggiatori e quindi un miglioramento dell’offerta; sistema di connessione wi-fi a disposizione dei passeggeri che sarà completamente fruibile, sia sui treni che nelle stazioni flegree, entro la fine dell’anno” Riusciamo a capire che dobbiamo iniziare a pretendere di più da una Regione che non ci considera e che, quando lo fa, lo fa male?

Vogliamo ancora continuare a sparare contro gli armatori del golfo di Napoli e non contro chi, alla faccia dei nostri disservizi, investe 112 milioni di euro per migliorare il trasporto terrestre e continua a non spendere una linea per quello marittimo?

1 COMMENT

  1. Quante volte dobbiamo evidenziare che al governatore DeLuca, Napoli e provincia isole comprese non interessa un bel nulla? Il suo “cuore” o interessi stanno a Salerno! Visto questo dato di fatto non dobbiamo prendercela con lui ma i sindaci della nostra isola che gli portano la borsa.

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