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venerdì, Maggio 3, 2024

Sibilia e Ghirelli litigano sulla riforma dei campionati

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Si litiga a trecentosessanta gradi. Ghirelli, presidente della Lega Pro, lancia la “frecciata” a Sibilia, il capo della LND risponde per le rime. A perderci, come sempre, è il calcio. «Il presidente Ghirelli già conosce l’esito delle elezioni federali: non sapevo avesse il dono della preveggenza- ironizza Sibilia, replicando alle dichiarazioni del suo omologo in Lega Pro, rilasciate al sito “Tutto C” –. In ogni caso vorrei ricordargli che negli ultimi due anni di gestione della Federazione c’erano tutte le condizioni per portare a compimento l’attesa riforma dei campionati. Ma qualcuno ha preferito gli interessi di bottega e il culto della personalità anziché ricercare il bene del calcio italiano». Sibilia sottolinea la posizione della sua Lega: «Come LND siamo stati sempre disponibili al confronto e soprattutto al portare un contributo di concretezza. L’area del professionismo, e in particolare la Serie C, così com’è non sta in piedi, lo dicono i fatti. Altrimenti non ci sarebbe stato bisogno di cambiare in corsa i criteri per retrocessioni e playout di un girone. I club di D hanno invece dimostrato di essere una risorsa fondamentale in termini di solidità e di prospettiva, basta guardare gli organici nel tempo e farsi facilmente un’idea». Il rieletto presidente della LND  conclude con una stoccata al presidente della terza serie italiana: «Non capisco per quale motivo io non possa fare le mie riflessioni sulle frequenze di una radio di Avellino, che peraltro ospita nei suoi programmi molti protagonisti del calcio nazionale, dal momento che il presidente Ghirelli è molto presente nei media locali. Non mi risulta che abbia l’esclusiva sul calcio dei pulmini e dei campanili».

La replica di Ghirelli non s’è fatta attendere: «La Lega Pro da circa due mesi ha conferito delega al presidente Gravina perché possa avanzare proposte di sistema e ci siamo spogliati di poteri affinché non prevalesse il nostro interesse particolare. Se gli altri facessero come noi e conferissero delega a Gravina potremmo fare un enorme passo in avanti. Non so, altresì, se sono dotato di doti di preveggenza come ha detto il presidente Sibilia, il mio dire è basato sul numero di deleghe che sono state firmate a favore di Gravina, quale presidente Figc. La riforma del calcio italiano va fatta con una cultura di sistema, noi qualche anno fa abbiamo ridotto il numero dei club di trenta e non abbiamo risolto molto. Passa dalla revisione dei rapporti economici. Le somme destinate al “paracadute” vanno trasformate in solidarietà stabile tra le Leghe, ciò favorirebbe il ragionamento su promozioni e retrocessioni. Dopo il 22 di febbraio, c’è bisogno di accelerare per le riforme del calcio italiano».

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