martedì, Dicembre 10, 2024

Saluti (si fa per dire) dalle terme di Bucarest | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 30 novembre 2024



Eccomi, puntuale, a darVi un cenno sulla mia esperienza alle Therme Bucuresti, di cui Vi scrissi con netto anticipo nel 4WARD del 26 ottobre scorso.
Di primo impatto, ci si trova dinanzi a una struttura molto grande e, soprattutto, ultramoderna, tutta vetri e metallo, che consente già a un mezzo chilometro di distanza di scorgere la ricchissima vegetazione tropicale presente negli ambienti a vista. Superati i tornelli della hall si passa agli spogliatoi, laddove ciascuno accede al proprio armadietto guardaroba che si apre e chiude con un braccialetto magnetico, utile anche a pagare i servizi on demand all’interno dello stabilimento. Con costume e ciabatte proprie e telo (incluso) o accappatoio (a pagamento), ci si tuffa -è il caso di dire- nei tre reparti: “The Palm”, con una mega-piscina coperta d’acqua calda in un trionfo di palme, vasche idromassaggio, tavola calda e anche un bar galleggiante, con tanto di tornello utile a nuotare verso l’esterno e scoprire, magari, la sensazione del bagno termale sotto la pioggia. Tutto intorno, centinaia di lettini da sole e divani coperti per due, oltre ad una balaustra con decine di lettini abbronzanti a vista ed ulteriori sedute. Salendo al piano superiore, previo pagamento di un piccolo supplemento, si accede ad “Elysium”, una vera e propria zona benessere con diverse saune (comprese nel prezzo), un ristorante à la carte e un’area massaggi (quest’ultima, ieri -ma già da lungo tempo- non aveva un buco libero per l’intera giornata). Accanto, invece, c’è anche “Galaxy”, una zona divertimento con acquascivoli enormi ed altre attrazioni.
Con mia moglie e i due amici presenti con noi in quest’esperienza, abbiamo acquistato un ingresso con la formula delle quattro ore e mezza di permanenza, spendendo complessivamente circa settanta euro a persona compreso un’ottima Sangria al bar galleggiante della piscina, un piatto e una bevanda ciascuno alla tavola calda, l’accesso all’Elysium e il noleggio accappatoi. Stimo, nonostante si trattasse di un giovedì di novembre, che in questa classica “scoperta dell’acqua calda” fossero presenti oltre tremila persone, non solo europee, destinate ad aumentare sensibilmente in considerazione dell’apertura fino a tarda sera e a non concedere sin dal mattino la disponibilità di un solo posto a sedere a “The Palm”. Due conti sul fatturato e sul potenziale indotto alla capitale rumena li lascio fare a Voi, giusto per scoprire quanto perda Ischia, un tempo capitale mondiale del termalismo (quello vero), in virtù della mancanza di una seria destagionalizzazione da contrapporre alla lunga chiusura invernale della stragrande maggioranza dei suoi “luoghi del turismo”, ma soprattutto a causa di quella maledetta vincolistica che continua a tarpare le ali ai pochi imprenditori in grado -almeno potenzialmente- di approfittarne e guardare seriamente al futuro.

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