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venerdì, Maggio 3, 2024

Ripetitore al Casale. Vito Iacono: «Il sindaco riferisca in consiglio comunale»

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«Ho chiesto – ha scritto Vito Iacono – la convocazione urgente e straordinaria del Consiglio Comunale. Mi sembra giusto che il massimo organismo di partecipazione del Comune sia informato e fornisca adeguati indirizzi!» e, poi aggiunge: «”Chiazzate”, “pagliacciate”, “bugie”, “violenze”, “ingiustizie”, “ricatti”, nel tempo ho cercato di definire in diverso modo, a volte anche usando termini eccessivi, i comportamenti e le cose fatte e dette dal Sindaco e dalla Sua Amministrazione. L’ho fatto per richiamare l’attenzione della gente tentando di limitare un’azione devastante per il nostro Paese.  Ma oggi mi rendo conto che quelle definizioni attengono non i comportamenti di un Sindaco, ma il profilo del mio Paese e della nostra Gente. Sarò impopolare ma è così! Chi legittima con il proprio silenzio o ancora peggio dandogli voce, media compresi, un Sindaco nell’offendere la dignità, la sensibilità, l’intelligenza delle persone e la verità delle cose ne diventa esso stesso interprete e complice. E questo vale per le cialtronate vergognose dette e raccolte sulla via Borbonica e per quanto sta accadendo sull’antenna al Casale. Ancora una giornata è passata e l’antenna resta ancora la!!! Nessuno che chiede conto al Sindaco circa il mancato rispetto dell’impegno assunto ben 4 giorni fa, anzi gli si consentono dichiarazioni del tipo: “stiamo facendo tutto il possibile per rimuoverlo”. Ma come la Sua Amministrazione, come ormai è noto, prima legittima in oltre un mese di complici silenzi quella installazione ed ora ha anche il coraggio di dire che stanno facendo il possibile per fare cosa? Hanno già dato e poi ha mentito dicendo che non ne sapeva niente. E allora??? Ma si aspettiamo. Diamogli tempo … Più o meno è come la storia del suolo pubblico e di tante altre piccole e grandi miserabili storie di cui vive, anzi muore il nostro tessuto sociale.  Ancora una volta si alimenta la caccia al piccione mettendo i cittadini contro e poi … poi vedremo.  E’ difficile immaginare in questo scenario politico, ma soprattutto sociale, la definizione di un nuovo e diverso progetto politico, un nuovo e diverso modo di vivere.

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