fbpx
lunedì, Aprile 29, 2024

Pericolo amianto a Forio, scattano le ordinanze sindacali

Gli ultimi articoli

Sospetta presenza nei pressi della Colombaia e a Monte di Panza. Le segnalazioni e i sopralluoghi dell’Asl. Tubazioni e lastre ondulate in due proprietà private intestate a società. Stani Verde dispone l’accertamento con opportune analisi e in caso di conferma e necessità la bonifica

Rischio amianto a Forio, in due diverse zone del territorio comunale, in un caso per la presenza di tubazione in cemento-amianto e nell’altro di lastre ondulate e manufatti/tubazioni pure contenenti presumibilmente il pericoloso materiale. Peraltro la presenza è stata segnalata in aree densamente abitate e limitrofe a fabbricati, nelle vicinanze della Colombaia e a Panza. Dunque il sindaco Stani Verde ha adottato le relative ordinanze per intimare ai proprietari di accertarne l’effettiva presenza e nel caso procedere alla bonifica.

Nel primo caso è stata la Polizia Municipale a segnalare con relazione di ottobre scorso «la presenza sul suolo di proprietà privata, sita in Via Francesco Calise nei pressi della struttura “La Colombaia”, di parti di una condotta in sospetto materiale eternit/amianto». Proprietà risultata intestata a una società. Il relativo sopralluogo è stato effettuato a gennaio con relazione all’epoca sottoscritta dal dott. Nello Carraturo, responsabile del Dipartimento di Prevenzione Collettiva isole di Ischia e Procida Asl Napoli 2 Nord e Dott. Tommaso Esposito Dipartimento di Prevenzione UOPC DS/36 Procida dell’ASL Napoli 2 Nord.

Nel secondo caso a settembre al Comune era pervenuta una segnalazione dalla Lega Animali Ischia. L’Asl ha effettuato il sopralluogo con relazione stavolta a firma della dott.ssa. Rossella De Luciano e del dott. Tommaso Esposito. Segnalando effettivamente «la presenza sul suolo di proprietà privata, sita in Monte di Panza, di parti di condotte in sospetto materiale eternit/amianto, nello specifico sono stati rinvenuti nr. 18 lastre ondulate e nr. 2 manufatti consistenti in tubolari». Anche in questo caso la proprietà in questione risulta intestata a una società.

Le ordinanze sindacali hanno contenuto identico. Innanzitutto si richiama che l’Asl ha richiesto al primo cittadino «di disporre, nei confronti dei soggetti obbligati, di effettuare ad horas presso un laboratorio autorizzato un campionamento del materiale di che trattasi al fine della definizione tipologica dello stesso e, nel caso di riscontro analitico positivo per presenza di materiale contenente amianto, provvedere ad effettuare la bonifica dello stesso ai sensi del DM 06/09/1994 a mezzo ditta abilitata previo programma di monitoraggio e smaltimento».

GRAVI PERICOLI PER LA SALUTE

Sussistono i presupposti per l’adozione di ordinanze contingibili e urgenti, «nel caso di emergenze di sanità ed igiene pubblica a carattere locale ed al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano la salute dei cittadini». Nonché «le ragioni di celerità e d’urgenza in presenza delle quali si prescinde dalla comunicazione di avvio del procedimento, tenuto conto che i manufatti contenenti amianto, qualora non manutenuti correttamente e non bonificati (se lo stato conservativo lo renda necessario), possono dare corso alla liberazione di fibre, con pregiudizio della salute pubblica, trattandosi di area fortemente antropizzata».

Ordinanze volte «a disporre l’accertamento della presenza di amianto nei manufatti sopra descritti e la redazione di un programma di controllo, custodia e manutenzione, contingibile, per la straordinarietà che delinea la situazione ed urgente, per il pericolo che l’omissione delle attività di controllo e messa in sicurezza dei manufatti riveste per la salute e l’igiene pubblica». E Stani Verde ribadisce «che i manufatti de quo rappresentano un rischio diretto ed attuale per la salute pubblica, atteso il possibile rischio di rilascio di fibre di amianto nell’ambiente circostante e vista la presenza di fabbricati limitrofi».

Quindi ordina ai proprietari: «di provvedere quanto prima, e comunque non oltre entro trenta giorni dalla notifica del presente provvedimento, 1) a trasmettere certificato analitico del contenuto dei manufatti di cui in premessa, rilasciato da laboratorio accreditato ai sensi del DM 14 maggio 1996, unitamente a dichiarazione sottoscritta dalla proprietà, corredata del documento di identità in corso di validità del dichiarante, nella quale attesta che il campionamento è stato effettuato sui manufatti oggetto del presente provvedimento; per il campionamento, che dovrà essere svolto in conformità al D.M. 6/9/94, dovrà essere incaricato personale esperto; 2) qualora rinvenuto contenuto di amianto, a trasmettere copia del programma di controllo, custodia e manutenzione adottato, redatto in conformità a quanto disposto dal D.M. 6 settembre 1994.

Qualora le verifiche ispettive di cui sopra evidenziassero la necessità di provvedere alla bonifica dei manufatti, si significa che l’intervento dovrà essere eseguito in conformità ai disposti della normativa di riferimento, avvalendosi di ditte rispondenti ai requisiti e comunque nel pieno rispetto della normativa vigente in presenza di materiali contenenti amianto e delle norme vigenti che disciplinano il comparto edile». In caso di inosservanza, scatterà la denuncia all’autorità giudiziaria. Rup è stato nominato il dott. Ciro Raia, responsabile del Settore IV.

1 COMMENT

  1. E un giochino che si fa spesso su la nostra isola. Quando si vuole far un dispetto a propetario si scarica un po’ di fogli di amianto e si grida allo scandalo. Se non è del proprietario perché se lo era non credo che lo lasciava a bella vista, le forze del ordine dovrebbero trovare chi lo ha scaricato la e far in modo di pentirsene amaramente.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos