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domenica, Maggio 19, 2024

No ai doppi turni, è sciopero a Lacco Ameno! Lunedì in piazza genitori e studenti

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Tra scuola, virus e terremoto, il popolo "libero" di Lacco Ameno contro l'amministrazione di Giacomo Pascale

Ida Trofa | Scuola, doppi turni e coronavirus. Venti di guerra a Lacco Ameno. I genitori scendono in piazza contro i doppi turni. Alla faccia di chi diceva di sapere gestire, in scioltezza e senza problemi, l’affare scolastico. Il popolo “libero” scende in piazza e contesta l’amministrazione di Giacomo Pascale.

“In questo periodo  noi genitori – scrivono nella nota ufficiale – ci sentiamo abbandonati dal mondo istituzionale (scuola/comune), ci troviamo in un momento di assoluta precarietà e pochissima sicurezza, proprio perché non abbiamo un istituto. Mancano innumerevoli aule, partendo dall’infanzia andando a finire alla primaria, per poi compromettere l’offerta formativa della secondaria” spiegano i genitori di Lacco Ameno annunciando la prossima protesta.

“In questo momento l’unica soluzione sono i doppi turni che in un paese ricco di cultura è inammissibile. Ci sono stati i tre mesi di chiusura, le istituzioni sono state inconcludenti, molto spesso se si sono chiesti incontri, sono diventati affari di stato,  senza mai arrivare ad una soluzione e risoluzione del problema! Quindi Lunedì 8 febbraio, alle ore 10.00 partenza da piazzale Capitello a piazza S. Restituta, vorremmo che tutti i genitori, insieme ai loro figli, partecipassero ad una manifestazione pacifica per farci ascoltare e trovare una soluzione idonea e definitiva per i nostri bambini! Da troppo tempo – scrivono -, il loro futuro è incerto, da troppo tempo vivono la loro istruzione in modo arrangiato! È arrivato il momento di dire basta! Chiediamo che i dissapori politici vengano messi da parte e pensare al paese, al bene dei più piccoli. È facile parlare, parlare, parlare. Oggi servono fatti, serve concretezza e certezza! Tutti insieme facciamo capire in modo pacifico, che siamo stanchi, che di sacrifici ne abbiamo fatti fin troppi e dare finalmente un senso alla parola fine!”

Insomma tutti in piazza per manifestare contro la mancata, o difficile che dir si voglia, situazione della scuola e dell’istruzione all’ombra del Fungo. Il messaggio è chiaro ed è “no” a doppi turni e difficili condizioni di quotidianità scolastica. Il virus e il terremoto, un mix esplosivo, ora ha mosso la protesta vibrante della popolazione contro i decisori istituzionali.

La comunicazione della discordia

A far scattare la protesta è la comunicazione del dirigente scolasticoTeresa Cirillo al personale ATA, alle famiglie, all’RSPP di Istituto, alla RSU di Istituto, al RLS di Istituto al Referente Covid dell’Istituto, ai responsabili di plesso e dal DSGA nel merito delle disposizioni riguardanti l’organizzazione delle misure organizzative delle attività didattiche.

Questo considerata l’esigenza di garantire il diritto all’apprendimento degli studenti nel rispetto del principio di equità educativa e dei bisogni educativi speciali individuali e l’esigenza di garantire la qualità dell’offerta formativa, in termini di maggior numero possibile di ore di didattica in presenza, in rapporto alle risorse a disposizione, in aule e spazi adeguatamente adattati alle esigenze scolastiche e in rapporto, tenendo conto del contesto specifico dell’Istituzione scolastica e dell’organico dell’autonomia a disposizione.

Tutto atteso che il numero delle aule è inferiore al fabbisogno, dal momento che la sede principale ha subito il sisma del 2017 ha stabilito che le sezioni dell’Infanzia, le classi prime della scuola Primaria e la VA della scuola Primaria siano ubicate al plesso Pannella; che le classi IVA, IVB, VB e IIC siano ubicate al plesso ex Liceo; che le classi IIA, IIB, IIIA, IIIB, IVC della scuola Primaria e le 9 classi della scuola Secondaria di I grado siano ubicate al plesso Fundera.

Le lezioni di strumento musicale quando previste in orario antimeridiano si svolgeranno presso i locali di “Villa Gingerò”.

Tale disposizione rimarrà in vigore fino a nuove individuazioni e assegnazioni di plessi/aule/spazi/strutture da parte dell’ente locale. Dunque, con la necessità di seguire dopi turni almeno per una settima a turno con la turnazione pomeridiana a turbare i sonni e la serenità della comunità scolastica lacchese.

Compete al Collegio dei docenti definire i tempi, i contenuti e le modalità di restituzione del monte ore residue, attraverso attività didattiche documentabili su Registro elettronico e Classroom o percorsi laboratoriali per lo sviluppo delle competenze trasversali, utilizzando, in via residuale, anche la modalità a distanza asincrona.

La decisione sarà modificata e integrata nel corso dei mesi restanti sulla base dell’evolversi dell’emergenza sanitaria da SARS-CoV-2 o di nuove risorse (aule/spazi) assegnate alla scuola.

Appuntamento, dunque, in piazza lunedì mattina.

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