sabato, Luglio 27, 2024

La denuncia di Francesco Pero: «Mio fratello Vito umiliato sull’aliscafo!»

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La brutta avventura sul mezzo totalmente inadeguato per l’accesso e i servizi ai disabili. Dopo le difficoltà per salire a bordo con la carrozzina, l’invalido è stato costretto a soddisfare un bisogno fisiologico sotto gli occhi degli altri passeggeri. L’avvocato foriano si rivolge al sindaco Stani Verde, al delegato ai trasporti Gianni Mattera e al vice sindaco Angela Albano affinché intervengano presso le istituzioni preposte. Una vergogna per un’isola turistica

L’avv. Francesco Pero denuncia uno spiacevolissimo episodio, diremmo da “terzo mondo”, che ha visto come vittima suo fratello disabile. E questo perché oggi, nel 2024, è stato costretto a viaggiare su un aliscafo assolutamente inadeguato alle esigenze dei portatori di handicap. Pero ha dunque indirizzato un esposto al sindaco di Forio Stani Verde, nella duplice qualità di Ufficiale Sanitario e Ufficiale di Governo, al presidente del Consiglio comunale Giovanni Mattera, delegato ai trasporti, e al vicesindaco Angela Albano, delegata all’assistenza sociale e fasce deboli.

Nell’esposto Pero riferisce: «Come a voi noto mio fratello Vito, a causa di un ictus, non tempestivamente diagnosticato presso l’Ospedale A. Rizzoli di Lacco Ameno, per assenza di un presidio neurologico fisso in pronto soccorso, che tuttora perdura (nella assoluta indifferenza istituzionale delle conseguenze nefaste ai rischi connessi per la popolazione residente e dei turisti) è rimasto invalido civile al 100% con bisogno di assistenza continua, ed è costretto in carrozzina.

Per lo stato di egoismo che pervade la nostra società, la politica dovrebbe far ottemperare alla legge e vigilare che: enti pubblici, privati ed esercenti i pubblici servizi, adeguino alle necessità delle persone disabili gli spazi e servizi pubblici erogati a mezzo: eliminazione di barriere architettoniche, dotazione di bagni pubblici, pedane per l’accesso ai mezzi pubblici e agli esercizi commerciali, ascensori che permettano l’ingresso di carrozzine ecc…».

TURISTI INCREDULI
A leggere il prosieguo della denuncia si resta allibiti e inorriditi: «Ciò, purtroppo non avviene, difatti, in data di ieri per accompagnare mio fratello Vito a Napoli per una visita medica, abbiamo imbarcato su aliscafo Alilauro con partenza da Ischia alle ore 11,45 diretto al molo Beverello, ignari di quanto ci aspettava. I marinai della società ci hanno fatto salire a poppa per via della minore pendenza della passerella, ma, stante alcuni pali d’acciaio piazzati lungo il corridoio tra le file centrali dei posti a sedere, non vi era spazio idoneo a passare con la carrozzina. Solo grazie al marinaio che ha forzato la carrozzina vicino ad un sedile si è riusciti a passare.

Ci hanno posizionato nei pressi dei posti riservati ai disabili, ma, in realtà, non vi era nessun posto dedicato per la carrozzina, quindi mio fratello per conversare con me ha fatto il viaggio rivolto verso la porta centrale. Dopo circa mezz’ora di viaggio Vito ha avuto impellente necessità di fare pipì. Nessuno, né in biglietteria, né poi i marinai, ci aveva avvisato, che, incredibilmente, non vi fosse il bagno per i disabili. Purtroppo Vito non riusciva a trattenersi, in clinica abbiamo scoperto, dopo, fosse affetto da cistite. Quindi mio fratello, ha dovuto urinare nel pappagallo, coprendosi alla meglio, con una coperta scaldagambe, ovviamente, con grande imbarazzo nostro e degli altri passeggeri. Innanzi a noi vi era una coppia di turisti americani che, increduli, mi chiedevano se fossi sicuro che non ci fosse il bagno dei disabili». E il richiamo alla incredulità dei due americani sottolinea la gravità della circostanza per una località turistica come l’isola d’Ischia. Avranno davvero pensato di essere finito nel terzo mondo: «Questa – prosegue Pero – è dunque la immagine che offriamo ai turisti, questo è il livello della nostra isola per noi e per gli altri. Manuel Pan e il vicensindaco Angela Albano hanno viaggiato con noi; erano qualche posto indietro, ma hanno saputo di quanto avvenuto, perché ho dovuto scaricare il pappagallo nel water e gli ho subito denunciato le condizioni vergognose in cui devono viaggiare i nostri concittadini e i turisti disabili».

IL NEUROLOGO AL “RIZZOLI”
Di qui la richiesta affinché si intervenga presso le istituzioni preposte: «Vi chiedo dunque di inoltrare la presente denuncia al Ministero dei Trasporti, al Ministero delle pari Opportunità e a quello delle politiche sociali, ed infine al Presidente della Regione Campania, chiedendo di verificare se la società Alilauro spa sia o meno obbligata, come credo, all’adeguamento dei propri aliscafi per l’accesso ed i servizi ai disabili. Parimenti vorrete verificare se gli altri mezzi di collegamento via mare per la isola di Ischia siano a norma di legge per il trasporto delle persone disabili».

Concludendo con analoga richiesta anche in relazione all’assenza di un neurologo fisso al pronto soccorso del “Rizzoli”: «Già che ci siamo rappresentate a chi ci governa, ed impegnate anche voi stessi, alla domanda sul se sia giunta l’ora, di avere un reparto di neurologia all’Ospedale A. Rizzoli, dato che, statisticamente, siamo purtroppo tutti a rischio di ictus, compreso i giovani. Mancando un neurologo spesso non viene diagnosticato e curato tempestivamente, come accaduto a mio fratello, e, o si muore o si resta con gravi invalidità».

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