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venerdì, Maggio 17, 2024

Lacco Ameno riparte con “Forme di Libertà” e Felice Meo

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Elena Mazzella | Non poteva avere titolo più significativo, la nuova mostra dell’artista della materia Felice Meo che potremo ammirare da venerdì 25 giugno a Villa Arbusto sino al 21 agosto.
Forme di libertà, che si concretizza nell’installazione artistica di Silhouette e Volti d’Africa, nasce dall’impulso di esprimere un equilibrio interiore che racchiude il senso dell’esistenza rivelandone il respiro della vita.
“Quest’anno il Comune di Lacco Ameno sceglie di ripartire da Villa Arbusto con eventi culturali che promuovono il nostro patrimonio, le nostre tradizioni e i nostri artisti” dichiara la neo eletta vicesindaca Carla Tufano.
“Forme di Libertà è una mostra che nasce grazie alla collaborazione di diverse figure: l’artista Felice Meo che con le sue opere dona una nuova esperienza al Parco di Villa Arbusto, Christopher Monti che con la sua passione e caparbietà ha lavorato a questo progetto valorizzando l’aspetto sociale di questa esposizione, Il Comune di Lacco Ameno che ha sostenuto con forza questa proposta, Scabec e Regione Campania senza le quali tutto questo non sarebbe stato possibile.
Questa è una mostra di cui siamo molto orgogliosi perché trasmette un messaggio sociale che supera stereotipi e pregiudizi, contro le violenze e le discriminazioni di ogni natura: a libertà di essere, di scegliere, di non essere giudicati, colpiscono ed emergono con forza in Volti d’Africa e Silhouette.
E il Comune di Lacco Ameno, attraverso la promozione culturale, vuole contribuire a diffondere questo messaggio nella perfetta tradizione di contaminazione, solidarietà e scambio interpersonale che noi di Lacco Ameno non possiamo non riconoscere”.
Nelle opere esposte nell’incantevole cornice di Villa Arbusto, antica casina di campagna seicentesca, si intreccia lo scorrere del tempo tra passato e presente rievocando la rigenesi attraverso l’arte del recupero che rispecchia appieno il concetto di trasformazione.
Una rielaborazione della realtà dove nulla è inventato ma tutto è rivitalizzato.
L’arte di Felice Meo, maestro scultore della materia riciclata, è espressione di un equilibrio interiore che racchiude il senso della sua esistenza.
Opere uniche nel suo genere quelle di Felice Meo, originario di Casamicciola Terme, che plasma e scolpisce i metalli attraverso l’arte del riciclo, seguendo linee e forme sinuose dettate dalla sua straordinaria capacità di interpretare l’essenza del mondo che lo circonda rendendole magnetiche agli occhi di chi le osserva. In Volti d’Africa l’artista cerca le pieghe dei volti e del tempo attraverso uno studio attento e minuzioso trovando un qualcosa che è sotto la pelle e che riesce a restituire alle opere. Opere che prendono forma da materiali foggiati secondo un attento studio dei materiali, il cui metallo principe è il ferro.
Ecco che esse assumono, come per magia, vita e forme attraverso la sapiente mescolanza di tecniche alchemiche che ne donano morbidezza e grazia. I suoi volti sono vere e proprie opere d’arte emozionali, rese ancor più incantevoli dal bagliore delle luci che ne rivelano particolari e dettagli inimmaginabili offrendo la possibilità all’attento osservatore di essere possedute.
Avere un contatto visivo con i Volti d’Africa significa stabilire un rapporto esclusivo con i personaggi plasmati dall’artista, stabilendo una connessione intrinseca con l’osservatore.
Egli riesce abilmente, con una sensibilità tattile e una mirabile visione, a restituire ai “suoi” volti le sofferenze e le violenze subite e vissute dalle donne africane. Un riscatto verso la perdita della dignità di queste creature che per un infelice destino subiscono ogni sorta di tormento fisico e psicologico. E’ un voler restituire loro la dignità perduta attraverso la valorizzazione di dettagli che ne sottolineano la volontà di sopravvivenza. Abiti, turbanti, acconciature e monili donano alle figure, caratterizzate da forte senso di femminilità per le loro forme sinuose, una artistica personalità e il valore della positività.
“Visitando un centro di accoglienza di immigrati africani, rimasi colpito dalla sofferenza scolpita nei loro volti ostentata con una dignità sconcertante” testimonia l’artista. “Non dimenticherò mai quegli occhi liquidi che riflettevano al contempo sia i terribili patimenti subiti che la voglia immensa di riscatto. Il mio vuole essere un omaggio alla loro rivalsa sociale e alla rifioritura interiore alle quali aspirano”.
Attraverso la rielaborazione artistica del materiale riciclato, che simbolicamente esprime rinascita, Felice Meo restituisce a queste donne simbolo armonia, equilibrio e nuova vita mediante il suo profondo sentire dell’anima, concretizzato anche nelle sue Silhouette. “L’occhio vede ciò’ che vuole vedere”: questo il forte messaggio espresso che restituisce l’idea del recupero non solo inteso nel senso più pratico del termine. Esse, forgiate da materiale riciclato e rivestite di dignità, vogliono essere principalmente un recupero dei misteri reconditi della mente che avviene in chi le osserva. Nelle loro armoniche ed essenziali forme, Felice Meo lancia soprattutto un messaggio universale: “senza l’amore saremmo come finestre chiuse, privi della capacità di vedere oltre”. Travalicando i confini del sesso, giocando sull’ambiguità di genere senza distinzioni di sorta, lasciando libera interpretazione e trascinando lo spettatore che le osserva in un inganno visivo, le Silhouette di Felice Meo reincarnano il mistero universale della vita.
La serata inaugurale prevista per venerdì 25 giugno alle ore 19,30, alla quale sarà possibile partecipare tramite prenotazione, sarà arricchita dal concerto dei NEACO’, Neapolitan Contamination, che esprimeranno attraverso la musica di Napoli l’arte della contaminazione.

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