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giovedì, Maggio 2, 2024

Il Tar boccia il calendario venatorio “soft”. No all’inizio anticipato della caccia al 3 settembre

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Accolte le tesi delle associazioni ambientaliste. Divieto assoluto di sparo nelle aree colpite da incendi boschivi. Il nodo delle aree SIC e la polemica tra cacciatori e ambientalisti

Come volevasi dimostrare. Siamo alle solite. Anche quest’estate, l’ultima parola sul calendario venatorio della Campania la dice il TAR, dopo i ricorsi degli ambientalisti. Già al momento dell’approvazione della deliberazione, da parte della Giunta Regionale (19 luglio scorso) erano emersi “prima facie” i vizi di legittimità dell’atto – in violazione del “principio di precauzione” – tra cui la scadenza del piano faunistico regionale, l’incongruo discostamento dal “corpus” essenziale del parere dell’ISPRA, la mancata attuazione del piano nazionale sulla gestione della tortora selvatica.

Come riportato da “Il Dispari” del 3-8-2023, era apparso palese, con la delibera della G.R. n. 434/23, il tentativo dell’assessore all’agricoltura Nicola Caputo di strizzare l’occhio ai seguaci di Artemide – contrari all’apertura generalizzata della caccia alla terza domenica di settembre, tranne che nelle Aree SIC – dopo le polemiche del 2022.
Accogliendo invece le tesi – a nome di WWF, LIPU, ENPA, Animal Liberation – dell’avv. Maurizio Balletta (il cinquantaquattrenne professionista beneventano è diventato ormai un vero incubo per le doppiette!) il presidente del Tar Campania Napoli – III Sezione Paolo Severini ha bocciato, in sede cautelare, l’inizio anticipato dell’attività venatoria al 3 settembre per tortora, merlo, ghiandaia, persino – in piena stagione turistica – a Positano, Sorrento, Capri, Procida, Ischia (sull’isola verde gravano comunque i vincoli della Rete Europea “Natura 2000”) ed ha interdetto altresì il prelievo dei turdidi dopo il 10-1-2024, nonché ha imposto il divieto assoluto di sparo in campagna, nelle aree colpite, dal 2013 ad oggi, da incendi boschivi, sulla scorta delle cartografie aggiornate, grazie ai nuovi sistemi satellitari (geoportale incendi) gestiti dall’Arma dei Carabinieri, ai sensi della legge 155/21.

Fallito l’escamotage dilatorio degli uffici regionali di rendere la “vita dura” ai giudici amministrativi, costretti a leggere – nel cuore del ferragosto – un calendario formato da ben 96 pagine, oltre agli allegati.
Secondo la “Pan Assoverdi”, da dieci anni la Cassazione qualifica anche i Siti d’Importanza Comunitaria/SIC, come “oasi naturalistiche”: “Il concetto di aree naturali protette è più ampio di quello relativo ai parchi o riserve nazionali o regionali, in quanto ricomprende pure le zone umide, le ZPS, le ZSC, i SIC, come classificati, nel 1996, dall’allora competente C.A.N.P. ai sensi della Delib. Min. Ambiente 2 dicembre 1996”.
A rinfocolare la polemica tra nembrotti ed ecologisti, appare proprio l’accusa di questi ultimi nei confronti delle assovenatorie circa la scarsissima opera di “sensibilizzazione, formazione, aggiornamento” (per esempio sulla divulgazione dei confini dei SIC, tracciati sull’Epomeo e le Rupi Costiere, a sud dell’isola) nei confronti degli iscritti, compiti che gli spetterebbero istituzionalmente (art. 27 L.R. 26/2012: “Le associazioni venatorie provvedono a divulgare la conoscenza delle leggi sulla caccia, sul corretto uso delle armi e collaborano alla difesa degli ambienti naturali”) malgrado la presenza di un membro supplente isolano (Emilio Galano) nella commissione provinciale di Napoli per l’abilitazione venatoria (Delibera G.R. 13-9-2022 n. 478).

1 COMMENT

  1. AL DI LA’ DEI CAVILLI GIUDIZIARI, AL DI LA’ DEI SIC, ZPS, ZSC, NON SAREBBE OPPORTUNO RIFLETTERE SULLA NECESSITA’ DELLA CACCIA? OGNI MATTINA VENGONO A MANGIARE SUL MIO TERRAZZO UNA VENTINA DI TORTORE, UNA DECINA DI COLOMBI COMUNI E , BELLISSIMI 11 PICCIONI BIANCHI, QUELLI DA MATRIMONIO PER INTENDERCI, CHE HANNO NIDIFICATO NEI PARAGGI E SI SONO RIPRODOTTI . ALLA MIA VISTA , AL MATTINO E POMERIGGIO, SI AFFOLLANO AI MIEI PIEDI CIRCONDANDOMI IN UN FESTOSO BATTER D’ALI SENZA TEMERE NULLA. NON CE L’HO CON I CACCIATORI SERI, MA DETESTO QUELLI CHE ,PUR DI SPARARE UNA “BOTTA”, SPARANO AL POVERO PASSERO DI PASSAGGIO. SO CHE “EDUCARE” IL CACCIATORE E’ DIFFICILE PEERCHE’ QUANDO HA UN FUCILE IN MANO SI SENTE INBATTIBILE.

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