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Il Corso, che peccato | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 17 giugno 2023

Ieri pomeriggio ho trascorso qualche ora sul Corso Colonna per lavoro. Stando fermo diverso tempo nello stesso posto, ho avuto modo di notare in quale stato di assoluta desolazione si trova quella che, storicamente, ha rappresentato la promenade d’eccellenza di tutta l’isola d’Ischia.

Un amico che mi è stato accanto a chiacchierare per qualche minuto mi ha chiesto: “Ma secondo te, quanti dei negozi della zona sono in difficoltà?” Io non gli ho saputo rispondere, o meglio, ho fatto finta di non riuscire a fornirgli una risposta adeguata solo per ascoltare la sua, che è arrivata puntuale, essendo anch’egli commerciante della zona: “Io non posso lamentarmi, perché ho puntato alla qualità e a Ischia, sembra strano, ma arriva ancora gente di qualità. Ma il resto delle attività, quelle che hanno preferito il guadagno facile andando incontro a un tipo di pubblico che oggi viene in vacanza senza la possibilità di spendere granché in extra piuttosto che non venirci proprio, oggi ritrova in questa scelta le ragioni della propria crisi. E a causa di questo andazzo, credimi, è più facile identificare i pochissimi ancora a galla.

In effetti, il passeggio del sedici di giugno era abbastanza insolito e non solo per i pochi turisti in giro rapportati a quelli di un recente passato: il problema principale è che i negozi sono rimasti letteralmente vuoti per quasi tutto il tempo in cui ho sostato da quelle parti. E a condire il tutto, ecco un appuntamento-boom pubblicizzato con tanto di manifesti riciclati con nuova data sovrapposta: stasera, alla “Dolce Sosta” (lo ricordiamo per chi ci legge lontano da Ischia, si tratta del bar-pasticceria della famiglia del sindaco, quello in pieno marciapiede occupato), un evento tipicamente serale e di grande attrattività: la Festa della Graffa. Chiaro di cosa parliamo?

I grandi marchi sono letteralmente scomparsi, se non fosse per la qualità offerta ancora da pochi storici e altri che, però, resteranno chiusi a causa di ristrutturazioni allungate da imprevisti; il disordine regna sovrano sia nell’estetica cittadina sia nel decoro di chi passeggia talvolta mal vestito e, magari parlando al cellulare a voce alta e col vivavoce a tutto volume; qua e là, inoltre, ecco comparire gente “di livello”, magari habitué spaesati in una realtà che, di certo, non è quella che ricordano con affetto e che ancora li porta a ritornarci. Che peccato!

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