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venerdì, Maggio 3, 2024

Grimaldi: «Inizia la fase 2, ora facciamo la conta dei danni»

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Ida Trofa | E’ stato il giorno della commemorazione, del ricordo, del ritorno delle telecamere e del Commissario per l’Emergenza Giuseppe Grimaldi con il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, tutti riunitisi nuovamente sulle macerie del sisma che il 21 agosto scorso alle 20,57, in circostanze ancora semi sconosciute alla scienza, ha devastato un piccolo fazzoletto di terra nel cuore d’Ischia. TV nazionali ed estere si sono riversate sull’isola per ripercorrere il luoghi del disastro. Rovistando tra i vicoli di una comunità che non vuole divenire un vecchio e dimenticato borgo fantasma. Nelle zone alte tra Casamicciola e Lacco Ameno va in scena il trigesimo. Un film già visto, con un epilogo che non vorremo rivedere, ma che purtroppo resta ancora troppo legato alle frasi di circostanza e alle parole. Abbiamo, così, scelto di lasciare campo alle parole dei protagonisti, i veri manovratori di questa “emergenza“ le cui conseguenze ed il cui peso sono difficilmente descrivibili a parole. E’ chiaro che il vero terremoto inizia adesso!

GIUSEPPE GRIMALDI

Siamo a un mese dal terremoto. A che punto siamo?
“Sono iniziate tutte le procedure previste dall’ordinanza. Oggi scadono i termini per la presentazione di una prima rendicontazione delle spese sostenute nell’immediatezza del dopo sisma da parte dei comuni; avremo contezza delle famiglie che hanno richiesto il Contributo di Autonoma Sistemazione, di quelle sistemate negli alberghi… concluderemo così la prima fase di attività previste dall’ordinanza. Partirà, al massimo lunedì la procedura per la rendicontazione del fabbisogno dei danni che è un altro compito datomi dall’ordinanza, e questo vale per gli istituti scolastici e beni culturali, e non solo.”

Alcuni cittadini lamentano che lungo le strade in molti punti non sono state rimosse le macerie, ci sono aree agibili ma irraggiungibili…
“Sulle case agibili isolate, noi abbiamo iniziato, ma già avevano iniziato i comuni, a liberare una strada di raccordo, importante da rendere fruibile per evitare che ci possano essere ancora queste situazioni. Le Zone Rosse rimangono zone rosse. Le macerie che saranno da ostacolo ai cittadini o ai mezzi di soccorso saranno rimosse, ma al momento a me non risultano queste situazioni.”

La popolazione lamenta di un certo ritardo nelle operazioni…
“Qui c’è stato un sisma, non si risolve il tutto in pochi giorni. Vi è lo stato di emergenza che comporta difficoltà anche per i comuni di natura organizzativa perchè hanno difficoltà oggettive rispetto al numero di personale impegnato, pianta organica che hanno ora… tutti i compiti dell’ordinanza sono compiti che spettano ai comuni.”

Parliamo di numeri.
“Numeri…. tra i 3 comuni sono circa 600 immobili inagibili, 1600-1700 sfollati… numeri che saranno comunicati con precisione non appena avremo contezza dei nuclei familiari coinvolti. Abbiamo necessità di trovare casa. E lo dico per tutta l’isola. Non possiamo pensare di tenere in albergo per tanto tempo gli sfollati, devono avere una sistemazione decorosa che non è una camera d’albergo. Su questo bisogna fare opera di convincimento… è un momento in cui c’è bisogno di solidarietà.”

E per le scuole?
“Per quanto attiene alle scuole, tutte le scuole dell’obbligo hanno iniziato nel giorno prefissato, con disagi e doppi turni in altri istituti. E’ evidente che in un mese non era possibile recuperare l’agibilità di 12 edifici scolastici. C’è una ordinanza integrativa da parte del dipartimento della Protezione Civile del 18 settembre, che crea un piano stralcio per le scuole, con ulteriori fondi di circa 6 milioni di euro. Il MIUR è individuato soggetto attuatore sotto la mia supervisione. Sistemeremo quanto prima anche la scuola dell’infanzia, che non era una priorità perchè non dell’obbligo.”

Nell’Istituto Mattei, però, i lavori sono fermi…
“Se ricordo bene l’istituto stava portando avanti dei lavori da parte della Città Metropolitana, quando subentra uno stato di emergenza, dobbiamo analizzare se continuare con quei lavori per ripristinare l’agibilità o meno. Comunque con lo stralcio arriveranno molti fondi solo per le scuole.”

Sulla ricognizione del fabbisogno per il ripristino del patrimonio ci sono alcuni punti che andrebbero chiariti. Le famose schede A-B-C allegate al dispositivo relativo all’Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile n. 476 del 29/08/2017 per i primi interventi urgenti per l’evento sismico che ha interessato i comuni isolani, ebbene le schede a compilarsi per le verifiche, reca una voce che riguarda appunto gli abusi e nello specifico che le unità immobiliari non siano state realizzate in difformità o in assenza delle autorizzazioni o concessioni previste dalla legge. Riguarda o meno le istanze di condono? Su che misura può incidere?
“Il condono è una procedura ordinaria. Io non sono qui per il condono. Qui si fa confusione sui termini. Un conto è aver costruito una casa interamente abusiva, per quanto mi riguarda nella veste di architetto, e una cosa è l’abusivismo della finestra,della terrazza, dell’adeguamento del bagno. Ci sono state 3 leggi per il condono, vi sono stati cittadini che si sono autodenunciati perchè la legge lo prevedeva, altri hanno pagato oneri ed oblazioni. Poi cosa sia successo da quel punto ad oggi è tutto da verificare. Ci sarà l’edificio che non potrà essere sanato, non perchè dipende dal sindaco o altri, ma perchè non vi sono le condizioni.”

Vi sarà una nuova direttiva sulla ricognizione del fabbisogno dunque?
“Lunedì partirà una direttiva in cui sarà indicato dove e come consegnarle. I tempi saranno rapidi perchè li richiede così l’ordinanza. I comuni avranno un indirizzo: darò loro l’avviso e le schede, loro dovranno dare 20 giorni di tempo alla popolazione per poter compilare le schede. Le schede saranno pubbliche sul sito del commissario straordinario, sul sito della protezione civile sono già presenti. Ogni cittadino che ritiene di aver avuto un danno dal sisma ha il diritto/dovere di presentare quella scheda. Chiaramente quella scheda va resa con le dichiarazioni di una autocertificazione. I tempi sono stretti: io devo richiedere queste schede ai comuni, i comuni le passeranno alla regione per fare una verifica, poi ritorneranno a me e io compilerò tutti i dati per formulare la richiesta al Governo. I tempi sono stretti, non perentori. Correre non è sempre corretto, ad esempio se un cittadino il 22 non riesce a consegnare la scheda, ma la consegna il 23, non cambia nulla in quanto il danno c’è. Nella compilazione bisogna seguire tutte le indicazioni. Se vi è la domanda che riguarda la conformità urbanistica del fabbricato, si risponde e si aggiunge la data di presentazione della domanda di condono se vi è.”

Successivamente vi saranno poi le valutazioni nel merito ?
“Non competeranno a me. Si potranno porre dei problemi “di natura amministrativa” nel senso che ci sarà anche il cittadino che ha costruito solo un balcone, una finestra, una tettoia, in questo caso svesto i panni di Commissario e parlo da architetto, ci sarà chi ha avuto ordinanza di demolizione e la demolizione non l’ha fatta per vari motivi, magari perchè lo doveva fare in danno il comune o altro…. in quel caso non c’è nulla da fare, non vi è una sanatoria. Ci sono “n” casistiche. Il problema non è il condono in questo momento, è evidente che chi ha fatto una casa abusiva al di fuori dei condoni la vedo difficile come situazione.

Sulla demolizione e ricostruzione in un territorio dai mille vincoli?
“Sarà fatto un provvedimento legislativo ad hoc, sarà il Governo a decidere. Oggi ragioniamo ancora dello Stato di Emergenza, non è una ordinanza di ricostruzione. Dobbiamo risolvere le primarie emergenze nate dal sisma.”

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