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giovedì, Maggio 2, 2024

Dengue: nella battaglia alla febbre spaccaossa, potrebbero essere importanti i maschi sterili studiati a Procida. Prof. Marco Salvemini: “Questa battaglia deve coinvolgere tutti”

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Emergenza Dengue in Italia: oggi si apre la battaglia contro la tigre zanzara, responsabile anche della diffusione del virus, e si utilizza un metodo rivoluzionario: i maschi sterili. È il progetto Procida, un’isola diventata laboratorio all’aperto a partire dal 2015, per mettere a punto strategie innovative e contrastare l’animale più pericoloso al mondo.

L’idea è evitare l’uso di pesticidi, che uccidono anche gli insetti fondamentali come le api, e combattere la zanzara con maschi che non possono riprodursi. Nel 2022, dopo alcuni mesi di preparazione, in soli 5 giorni sono state disposte sul territorio 500 trappole che le persone hanno gestito per un intero anno. Con un’app, creata , si è riusciti a monitorare la situazione.

“Ma anche il più affascinante, con la sua incredibile capacità di adattamento”, riflette Marco Salvemini, genetista e professore presso l’Università Federico II di Napoli, anima del programma. “Questa battaglia deve coinvolgere tutti”, sottolinea. Ed è qui che risiede il segreto.
Come ha detto alla stampa scientifica in una intervista: Professor Salvemini, di cosa si tratta esattamente il progetto Procida?

“Sono due gli obiettivi che stiamo perseguendo contemporaneamente”, spiega il professore. “Il primo riguarda l’adozione di un sistema di controllo sulla tigre asiatica, nota come Aedes albopictus, che può anche trasmettere il virus Dengue. Anche se il principale vettore rimane l’Aedes aegypti, che riesce a trasmettere il virus anche a basse densità di zanzare. L’Aedes albopictus, invece, ha una bassa efficienza nella trasmissione.

A Procida sperimenteremo una tecnica già utilizzata in vari paesi (ci sono oltre 30 studi), quella dei maschi sterili. Questi sono prodotti presso un laboratorio d’eccellenza, il Centro Agricoltura Ambiente di Crevalcore, unico in Italia. Collaboriamo anche con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica che ha sviluppato questa tecnica. Al momento i costi rimangono elevati”.
Si punta a combattere la zanzara coinvolgendo la comunità.

Il professor Salvemini chiarisce: “Fin dall’inizio abbiamo cercato di coinvolgere attivamente la comunità. A tal fine, abbiamo avviato una collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli, coinvolgendo artisti e studenti del corso di Nuove tecnologie dell’Arte, esperti in arte relazionale e coinvolgimento della comunità”. È necessaria una consapevolezza collettiva”

“Quest’anno siamo pronti ad attuare l’esperimento con i maschi sterili”, afferma Salvemini. “L’obiettivo è raggiungere una consapevolezza collettiva, non solo individuale. La zanzara ormai è ovunque, quindi se io tengo il mio giardino pulito ma il mio vicino non fa nulla, il problema persiste. Questo animale è in grado di adattarsi a qualsiasi situazione. È arrivato in Italia negli anni ’90 e ora non c’è alcun luogo in cui non sia presente, non ci sono latitudini in cui non possa vivere”.

Quali progressi avete ottenuto dal 2015? “Innanzitutto, oggi c’è una maggiore consapevolezza nella popolazione”, risponde il genetista. “Tutti a Procida sanno riconoscere le larve delle zanzare e hanno imparato ad eliminare i contenitori d’acqua nei giardini, che erano diventati veri e propri allevamenti. Quest’anno finalmente passiamo all’offensiva dopo aver raccolto numerosi dati”.

Ma cosa intendiamo esattamente per “maschi sterili”? Sono insetti geneticamente modificati? “No”, chiarisce il professor Salvemini. “I maschi sterili non sono insetti geneticamente modificati, ma vengono trattati con dosi controllate di raggi X”.

E quanto alla Dengue, arriveremo alla vaccinazione “obbligatoria”? “Non credo proprio”, riflette il professor Salvemini. “Se dovesse accadere, significherebbe che la situazione è completamente fuori controllo”.

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