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venerdì, Maggio 3, 2024

«Decreto Ischia» oggi l’ultimo summit Sindaci ancora a Roma

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Ida Trofa | Ultime ore cruciali per il Decreto emergenza che riguarderà anche il post sisma e la ricostruzione di Ischia. La conferma, se ancora ve ne fosse bisogno, giunge direttamente dal vertice istituzionale presieduto dal Capo del dipartimento di Protezione civile Angelo Borrelli a cui spetta l’opera di stretto raccordo con il Commissario straordinario Carlo Schilardi al fine di coordinare le attività disciplinate dal Decreto che includerà Ischia ed il suo terremoto per la previsione degli interventi di relativa competenza volti al superamento dello stato di emergenza.
Salvo imprevisti, giovedì il premier Conte, come annunciato nella sua visita istituzionale ad Ischia porterà all’attenzione dell’esecutivo, come proponente, il documento che disciplinerà il caso Ischia.
Il decreto non comprenderà solo l’emergenza dell’isola.
Si tratterà, infatti, uno strumento legislativo che si occuperà delle tre attuali emergenze in campo, Genova, Centro Italia, Ischia e altre calamità.
Fatte le debite eccezioni la “norma“ che riguarderà la nuova fase dell’emergenza e la ricostruzione sarà inclusa in un provvedimento unico.
In questo modo, ovvero attraverso un decreto emergenze, il Governo, disciplinando caso per caso affronterà insieme le questioni al momento più delicate ed urgenti.
Un modo per accelerare interventi e procedure, fornendo agli amministratori ischitani, la conferma giunge da Schilardi e Borrelli, nell’ultima video conferenza, di uno strumento normativo idoneo per affrontare correttamente la situazione che si è venuta a creare dopo il sisma dello scorso anno, ma non solo.
Per dare finalmente regole certe ed univoche improntate sulla legalità e la sicurezza.
Una vera e propria maratona un tour de force istituzionale che sta portando nelle ultime ore all’impacchettamento del documento che il presidente del consiglio Conte ha espressamente richiesto per oggi.
Dal 6 settembre scorso si è lavorato anche nel week end per arrivare preparati all’incontro di oggi quando a Roma si ritroveranno i sindaci, i funzionari della Regione e della Presidenza del Consiglio per la bozza definitiva del decreto.
Carlo Schilardi sin dal primo giorno ad ischia, il 21 agosto scorso è stato chiaro: “Abbiamo un obiettivo comune: lavorare tutti in concorso e fare in modo che sia emanato un decreto che possa mettere tutti d’accordo. Se c’è l’accordo e la buona volontà di tutti, sono fiducioso sui risultati positivi da raggiungere. Se invece arriviamo a delle imposizioni, è difficile centrare gli obiettivi che ci siamo prefissati”.
Gli fa eco il Capo dipartimento Angelo Borrelli nelle cui mani Conte ha riposto tutta la fiducia del governo per le missioni quasi impossibili che lo attendono da Genova ad Ischia.
La sfida è lavorare per produrre un testo largamente condiviso tra gli enti coinvolti nella ricostruzione entro lunedì. Un testo che rivoluzioni ed ischitanizzi questa base.
Il tema dei temi restano le sanatorie, gli abusi, i condoni. Oltre la ricostruzione del parco immobiliare pubblico alle scuole soprattutto.
In 96 ore il documento è stato stilato e riadatto ed entro stasera dovrà essere consegnato con tutti i suoi orpelli tecnici. Sarà poi la politica, l’obbligo delle necessarie coperture finanziarie, a dettare gli indirizzi a muovere ogni decisone.
Il capo del dipartimento Borrelli è stato chiarissimo: “Serve condivisione, basta divergenze. Bisogna comprendere quale è il problema per risolverlo tutti insieme. Facciamo una norma per sistemare i condoni per le 1000, 1500, 2000 case distrutte o per tutta ischia? Risolviamo i problemi della terza legge, lo risolviamo tra regione e consiglio di stato o cosa? Per le scuole chiamiamo subito in campo il MIUR er aiutare Casamicciola e prepariamoci subito per essere pronti e rimuovere finalmente le macerie“.
Il nodo per il capo della protezione civile è chiaro come la strategia. Se non si è uniti non si va da nessuna parte e soprattutto se non si delinea il problema, i suoi confini non si può trovare una soluzione valida e soprattutto snella e veloce.
Il presidente Conte è stato chiaro e sui saluti ha ammonito lo stesso mi ha detto, lasciandomi davanti alla caserma Macalli queste testuali parole: “Allora dottò lavorate notte e giorno perché ho annunciato alla stampa un decreto per lunedì“ – spiega il Capo dell Protezione Civile sempre più timoniere di questa barca alla deriva.
“ Voglio lanciare un testo che vada bene si comuni alla regione ed al governo, voglio che sia concertato. Ora è diventato una priorità. Prendiamo con il buon senso anche i suggerimenti della regione“.
Questa ripresa di settimana a Roma per i sindaci e le istituzioni chiamate a riscrivere il futuro della nostra isola si dovrà necessariamente collazionare l’atto e le proposte.
Dopo il lavoro di base dell’ufficio legislativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dell’ufficio legale di Conte, le considerazione della Regione Campania e dei sindaci dei Comuni dell’isola, il CDM sarà pronto al tavolo.
La finalità, in ogni caso, dovrà essere quella di far tornare i Comuni di Lacco Ameno e Casamicciola ad una parvenza di normalità.
L’emergenza il dramma del terremoto non potrà dirsi concluso finchè i 2400 sfollati del Cratere non ritorneranno alle loro case o potranno avere una alternativa nelal previsione di una edilizia sociale a loro destinata qualora sia impossibile recuperare quanto perso quella maledetta notte. Ischia non lo dimentichiamo è l’isola dai mille vincoli forse, la realtà italiana più difficile.
L’emergenza non potrà dirsi finita fino a quando le scuole e gli edifici pubblici resteranno inagibili. Priorità nel decreto dunque anche all’edilizia publica e alle scuole.
Conte ha promesso a bambini che intonavano ma lei, sedi sicure ed interventi mirati . Pronte le regole l’auspico è che si possa partire spediti.
Per ciò che riguarda la sua struttura del commissario per la ricostruzione da qualche giorno è nata anche la struttura del Prefetto Schilardi, ed è simile ad altre strutture emergenziali come quella dei rifiuti. Adesso con l’assegnazione di funzionari del Ministero, della Regione e del Dipartimento della Protezione Civile, oltre la struttura, intesa come sede fisica presso la sede della Regione Campania, Schilardi ha anche dei collaboratori pronti a lavorare. Si attende solo la norma. l’importante è lavorare bene, con serenità e con una comunione di intenti. Solo cosi potranno raggiungersi tutti gli obiettivi prefissati.
Nei 20 articoli del decreto in bozza è previsto ogni dettaglio con la ricostruzione pubblica, i suoi soggetti attuatori, la legalità la trasparenza, la qualifica dei professionisti, al struttura del commissario straordinario, la proroga delle sospensioni dei termini di pagamento, la sospensione del canone RAI, dei servizi di erogazione di energia elettrica, gas, acqua, assicurazioni e telefonia, sospensione dei termini per il pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria con le cartelle di pagamento.
All’articolo 18 c’è il sostegno al reddito dei lavoratori con l’assunzione a tempo determinato ed indeterminato. Seguono le disposizioni finanziarie con l’entrata in vigore del dispositivo.
Ma se è chiara la volontà di seguire amministrativamente il commissario Schilardi passo passo il nodo cruciale, quello che lascia maggiormente in apprensione gli Ischitani è l’edilizia privata. Il nodo indistricabile dei condoni e dei vincoli.
Al comma 7 dell’articolo 8 della bozza in esame un passaggio cruciale. Ovvero “Il procedimento per la concessione dei contributi di cui al presente articolo è sospeso nelle more dell’esame delle domande di condono – presentate ai sensi dalla legge 28 febbraio 1985, n. 47, della legge 23 dicembre 1994, n. 724 e della legge 23 novembre 2003, n. 326 pendenti alla data di entrata in vigore del decreto. I comuni provvedono, anche mediante l’indizione di apposite conferenze dei servizi, ad assicurare la conclusione dei procedimenti volti all’esame delle predette istanze di condono entro 6 mesi dalla data di adozione del presente decreto legge. La concessione del contributo è subordinata all’accoglimento della richiesta di condono“.
I sindaci sono riusciti a strappare un successo importantissimo che se finalizzato rappresenterebbe una svolta epocale.
In particolare si apprende da fonti legali che stano curando in queste ore spasmodiche ogni aspetto della questione ricostruzione privata, demolizione e ricostruzione e soprattutto terzo condono, la postilla rivoluzionaria starebbe nella possibilità di valutare le istanze di condono pendenti in relazione alla legge 2003 in virtù delle stesse disposizioni previste dalla 47/85, nello specifico il passaggio che renderebbe le istanze pendenti immuni dal passaggio in Soprintendenza e dall’essere soggetti ai pareri della Soprintendenza per i Beni Ambientali. Fondamentale in tal senso il lavoro dei consulenti legali del Governo e della Protezione Civile Nazionale che come il commissario Carlo Schilardi pare aver compreso appieno il problema meglio e più di tanti spara pose locali il cui unico obbiettivo è salire sul carro e il palcoscenico del terremoto.
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