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venerdì, Maggio 3, 2024

Covid-19. Continua a mancare l’ossigeno liquido

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Il pannucciello caldo della regione non manca

La lotta al Coronavirus si sta palesando in questa fase tre in tutta la sua evidente realtà: un fallimento. Ora anche le categorie insorgono e quotidiane te si assitente al reciproco scambio di accuse tra istituzioni e categorie coinvolte nella gestione dell’emergenza sanitaria. Medici contro medici, ospedali contro, infermieri contro, 118 e via dicendo, tutti lamentano l’abbandono e la colpa di qualcun altro. I buoni marinari si vedono nelle tempeste. Almeno cosi recita un vecchio adagio. E per ora questa tempesta pandemica ci ha investiti. In queste ore è il turno delle farmace insorgere. La carenza di ossigeno liquido sta scatenando il caso e le farmacie accusano le istituzioni: “Via libera dato in ritardo“. Il riferimento è alla regione e alla sua scadentissima task force.

È, dunque, ancora emergenza ossigeno. Benché la Regione Campania abbia autorizzato i medici di famiglia a prescrivere anche quello liquido, e non più solo il gassoso, le farmacie campane ne sono ancora sprovviste. O meglio: per quel che riguarda il liquido si aspetta che le ditte incaricate di fornirlo siano pronte alla consegna presso le case dei pazienti. A spiegare l’attuale disastro è Riccardo Iorio, presidente Federfarma Napoli : “La comunicazione l’hanno ricevuta in ritardo  e adesso si cerca di recuperare il tempo perduto ma è chiaro che per andare a regime ci vorrà almeno qualche giorno”. Intanto, ossigeno non ce n’è e le richieste si accumulano rendendo sempre più difficili le terapie domiciliari. L’opportunità di utilizzare l’ossigeno liquido dovrebbe rappresentare la svolta e risolvere, almeno in parte, l’emergenza. 

Una bombola di gassoso contiene mediamente 6mila litri, mentre in una di liquido ce ne sono circa 30mila. Un indubbio vantaggio che va in contro alle esigenze del paziente e  delle farmacie stesse. Entrambe avranno più tempo di approvvigionarsi la bombola. I farmacisti intanto rinnovano l’appello ai pazienti che non ne hanno più bisogno a riconsegnare le bombole vuote per ricaricarle e dare la possibilità ad altri ammalati di servirsene. Stessa richiesta era arrivata anche da parte della Regione Campania che, in una nota, invitava “i titolari delle farmacie pubbliche e private convenzionate – qualora venisse riscontrato un tempo eccessivamente lungo di permanenza delle bombole presso i domicili dei pazienti – a contattarli al fine di procedere alla riconsegna”.

Su un punto i farmacisti vogliono essere chiari: l’ossigeno – liquido o gassoso che sia – deve sempre essere prescritto dal medico che dovrà valutarne la necessità. Solo lui è autorizzato a rilasciare la richiesta di fornitura per le cure domiciliari che verrà consegnata al titolare della farmacia. Nel caso del liquido sarà lo stesso farmacista a contattare la ditta fornitrice per la consegna direttamente presso l’abitazione del paziente. Le bombole, quelle piccole, potranno invece essere ritirate in farmacia se ce ne sarà la disponibilità ma, almeno per il momento, non se ne trovano. 

E’questa l’ultima frontiera del Covid in Campania: L’ossigeno liquido. 

Carenza di bombole di ossigeno gassoso ecco il pannucciello caldo dell’ASL

In una Campania afflitta dalla cronica carenza di bombole d’ossigeno l’ASL se ne esce con il pannucciello caldo e l’ennesima nota che lascia il tempo che trova.L’avvocato Antonio Postiglione dice: Sì all’ossigeno liquido.Stando all’ennesima dichiarazione di intenti fine a se stessa la Regione Campania ha previsto un provvedimento per fronteggiare la carenza di bombole di ossigeno gassoso presso le farmacie. «In considerazione della attuale situazione emergenziale, autorizza i MMG/PLS alla prescrizione di terapia a base di Ossigeno Liquido per patologie non correlate alla Insufficienza Respiratoria Cronica» – questo è quanto si legge nel provvedimento dei funzionari regionali.

Negli ultimi giorni medici e farmacisti hanno fatto numerosi appelli. I medici di base, i pediatri, i titolari delle farmacie, dovrebbero richiedere le bombole di ossigeno vuote indietro. In questo modo, potranno essere riconsegnate alle ditte per essere ricaricate.

Insomma come al solito bisogna arrangiarsi. 

Infatti la ricetta della regine nelal sostanza è un invito, inoltre, alle ditte fornitrici di ossigeno gassoso di provvedere al ritiro delle bombole a domicilio, in modo da renderle nuovamente disponibili. In merito alla carenza di bombole di ossigeno gassoso, per i pazienti domiciliati affetti da COVID-19, vengono autorizzati i MMG/PLS alla prescrizione dell’ossigeno liquido anche per le patologie non correlate alla BPCO.

Le indicazioni sono sostanzialmente queste. Nel nuovo decreto, si descrive di seguito il percorso da mettere in essere:

1) Prescrizione su ricetta DEMA o rossa SSR dell’ossigeno liquido;

2) Prescrizione su ricetta DEMA o rossa SSR di concentratori di ossigeno, laddove pazienti cori idoneo al quadro clinico;

3) Le ASL forniranno alle farmacie di comunità i nominativi ed i contatti delle ditte fornitrici;

4) La farmacia di comunità contatterà la ditta fornitrice per la consegna domiciliare di ossigeno liquido;

5) La ditta fornitrice trasmette alla Farmacia di comunità ed alla ASL competente copia del DDT controfirmato dal paziente o caregiver;

6) L’importo dell’ossigeno liquido erogato sarà liquidato dalla ASL;

7) La Farmacia di comunità consegnerà alla ASL competente territorialmente la “ricetta” con l’allegata copia del DDT insieme a quelle erogate in modalità DPC;

8) Alla farmacia sarà riconosciuto l’onorario professionale della DPC.

Questo è quanto stabilito dalla Giunta Regionale, Direzione Generale per la Tutela della Salute ed il Coordinamento del Sistema Sanitario Regionale che ha già dato indicazioni in tal senso ai Direttori Generali AA.SS.LL. A.O. A.O.U. IRCCS;ai Medici Prescrittori; al Dip./Coord. Farmaceutici ASL;ai Direttori Farmacia Ospedaliera;aititolari/Direttori farmacie pubbliche e private convenzionata ed alle Ditte Fornitrici di Ossigeno. Per conoscenza sono stati notiziati gli Ordini Provinciali dei Medici e gli Ordini Provinciali dei Farmacisti. Basterà? Ne dubitiamo seriamente.

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