mercoledì, Aprile 9, 2025

Coraggioso Trump  |  #4WD

Gli ultimi articoli

Iscriviti alla nostra newsletter

Resta informato e non perderti nessun articolo

Daily 4ward di Davide Conte del 21 gennaio 2025



Potranno anche definirlo caricaturale nella forma ed estremo nei contenuti, peggio ancora bambinesco nel lessico o comiziante nei toni o goffo nel body language: tutto è parte integrante del travaso di bile che ancora oggi non trova soluzione di continuità nell’apparato digerente dei suoi tantissimi nemici e detrattori in giro per il mondo. Quel che proprio non va giù rispetto al discorso d’insediamento del quarantasettesimo presidente degli Stati Uniti d’America, però, è che Donald J. Trump non ha arretrato di un solo passo rispetto a tutte le sue promesse (chiamatele, se preferite, impegni) fatte in campagna elettorale, rendendosi tutt’altro che disponibile a compromessi rispetto alle fin troppo chiare intenzioni del suo programma.
In altre parole, tutto quel che ne ha caratterizzato la lunga cavalcata verso il ritorno alla Casa Bianca, linguaggio compreso, il tycoon lo ha ampiamente confermato dopo il suo giuramento. E che piaccia o no, non c’è nulla di diverso rispetto a quello che la gente si aspettava e che ha accolto con enorme entusiasmo, perché il loro beniamino non li ha affatto delusi, parlando loro di pancia e negli stessi termini no frills con cui li ha conquistati, lasciandosi portare a un successo schiacciante su Kamala Harris. 
Con Trump, oggi gli Stati Uniti vanno incontro ad un consolidamento della politica conservatrice tanto cara ai veri fan del GOP che credono fermamente nell’inizio di una nuova età dell’oro all’insegna dell’AMERICA IS BACK. Meno lieti e oltremodo turbati, com’è giusto che sia, sono gli sconfitti progressisti, pronti a condannare le intenzioni trumpiane bollandole come rischio gravissimo di enormi passi indietro nel tempo e di una globale e sempre crescente instabilità civile, sociale, economica e diplomatica. Il decisionismo di Trump spaventa un po’ tutti, probabilmente anche quelli che gli sono più vicini: il consolidamento dei confini, la lotta senza quartiere all’immigrazione clandestina, il riconoscimento dei soli generi maschile e femminile, la riconquista del canale di Panama, la ridenominazione del Golfo del Messico in Golfo d’America, lo stop al green deal, la ripresa delle perforazioni, i cento decreti in cento giorni e quant’altro ne caratterizza le sue ben note intenzioni. Ma una cosa è certa: il coraggio, anche in questa fase, di certo non gli manca! E a quanto pare, a parte il governo panamense, anche quelli che hanno preso più schiaffoni degli altri nelle ultime dichiarazioni di Trump (Canada e Groenlandia) gli stanno porgendo l’altra guancia senza troppe esitazioni, limitandosi ad attendere l’evolversi degli eventi.
Da ieri sera il coraggioso Donald J. Trump è a pieno titolo il Presidente degli Stati Uniti. E come al solito, il tempo dei prossimi quattro anni sarà galantuomo nel dimostrare chi aveva ragione e chi torto. Del resto, è questo il bello dell’alternanza nelle più grandi democrazie universali!

Autore

contenuti sponsorizzati da Geozo

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos