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venerdì, Maggio 3, 2024

Cercare la baby sitter con un’app

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L’uso delle App è in grande crescita. Secondo la società di ricerca californiana App Annie, i ricavi generati dalle App a livello mondiale sono destinati a raddoppiare entro il 2020. D’altronde nel mondo le persone trascorrono sulle App circa il 90% del tempo speso sui dispositivi mobili e il 57% del tempo totale online.

In Italia nel 2016 il mercato delle App aveva rappresentato il 2,5% del Pil italiano. Ora le previsioni dicono che, entro la fine del 2018, sarà la principale fonte di guadagno per i business digitali: la sfida è invitare gli italiani a utilizzare costantemente un’App visto che, per ora, su 3 milioni di applicazioni disponibili sullo smartphone, gli italiani scaricano sul loro cellulare una media di 30 App e ne utilizzano solo 5 al giorno.

Sulla scia di questi trend, la scorsa primavera Sitly.it, sito specializzato nella messa in contatto di famiglie e baby sitter attraverso il sito www.sitly.it , ha lanciato nei 9 Paesi del gruppo la App Sitly.

In Italia, durante il 2017 ben il 72% degli utenti aveva avuto accesso al servizio da mobile, sia per cercare una tata sia per trovare lavoro come baby sitter. La App era dunque diventata un passaggio obbligato per questa piattaforma

A pochi mesi dal lancio, da un’indagine svolta da Sitly.it per fare il punto sull’apprezzamento della sua App, è risultato che solo il 30% degli intervistati preferisce ancora usare il sito, perché ritenuto più semplice o perché si tratta di persone che generalmente non amano le App. La maggior parte accede tramite la nuova App Sitly perché la considera un servizio più immediato. Risultati che confermano le tendenze nel mondo del web, anche per quel che riguarda il mercato italiano e anche in ambiti come quello dello child care.

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