fbpx
lunedì, Aprile 29, 2024

Bisogna saper perdere | #4WD

Gli ultimi articoli

Daily 4ward di Davide Conte del 12 marzo 2024

I soliti radical chic, ma possiamo parlare senza timore di smentita di tutti i sinistrorsi italiani, sembra l’abbiano presa veramente male: in soli due giorni, annientare la gioia della risicatissima vittoria del “campo largo” in Sardegna passando al “campo santo” della sconfitta in Abruzzo e alle mani vuote di Matteo Garrone e il suo “Io capitano” alla notte degli Oscar (i cui criteri di assegnazione, evidentemente, non sono gli stessi del David di Donatello e dintorni), dev’essere stato uno choc considerevole.
E’ chiaro che se per la parte politica della vicenda non ci sono attenuanti, nel senso che i proclami e le aspirazioni della Schlein e di Conte (senza dimenticare Renzi e Calenda) sono stati ricondotti nell’alveo dell’ennesimo regolare fallimento di un’alleanza senza né capo né coda, per quella cinefila stanno già partendo i richiami al senso di appartenenza per il mancato successo di un grande artista italiano e di un film tutto nostro che avrebbe meritato un più giusto riconoscimento. 

Non ho visto il film di Garrone e credo, in ogni caso, che seppure si trattasse di un capolavoro, in Italia abbiamo ben altri valori al cui rispetto dovremmo chiamare in causa più puntualmente il nostro spesso calpestato orgoglio italiano. Tuttavia, una vittoria italiana (e anche un po’ ischitana) nell’assegnazione delle ambitissime statuette dorate c’è stata eccome. Oltre all’anchor man Jimmy Kimmel, del quale ricordiamo le origini della nostra Isola da lui spesso sbandierate con orgoglio nel corso dei suoi show, il film “Povere creature” del regista greco Yorgos Lanthimos ha riscosso ben quattro Oscar: migliore attrice (Emma Stone), migliore scenografia, miglior trucco e migliori costumi. E pochi sanno che l’unico italiano nel management del film era il “nostro” Edoardo Petti, che ha svolto il ruolo di aiuto regista.

I sedicenti depositari della cultura di casa nostra, pertanto, potranno continuare a dormire sonni tranquilli, facendo molta attenzione a non passare ancora una volta dal sonno dell’illusione alla morte della sconfitta. Perché perdere, alla fine, stanca, specialmente quando succede per ostinarsi  a sostenere certe posizioni solo per salvare le apparenze o, peggio ancora, gli interessi di parte.

RilassateVi tutti, ovunque Voi siate. La vita è bella, anche quando vorreste svegliarVi per poter scrivere un post inneggiando al bel tempo grazie ad una vittoria e, invece, siete costretti a subirlo  a causa di una sconfitta tutt’altro che inaspettata. Panta rei!

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos