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venerdì, Maggio 3, 2024

Bilardi: “La mia è una squadra senza intelligenza tattica. Servono 2 calciatori”

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L’Ischia è uscita dalla gara pareggiata contro l’Oratorio Don Guanella Scampia con un pareggio che ha ulteriormente aumentato i rimpianti rispetto alla classifica. La squadra gialloblu, proprio con le cosiddette piccole – soprattutto ultimamente – non sta capitalizzando quanto di buono è riuscita a fare con alcune delle migliori del lotto. All’orizzonte degli isolani c’è, tosto, il derby di sabato prossimo in casa del Procida, una sfida che va certamente al di la dell’intrinseco valore di una sfida fra isole praticamente limitrofe. Per capire che momento sta attraversando la compagine ischitana, della gara di dopodomani e delle prospettive che sta per offrire l’incombente mercato, abbiamo intervistato l’allenatore dell’Ischia, Ciro Bilardi. Ecco le sue parole.

Mister Bilardi, sabato scorso è arrivato un altro pareggio contro una avversaria abbordabile. Guardando la classifica, sembrano diventare un po’ troppe le buone occasioni sprecate…
“Sicuramente, è così. Comunque, la sua classifica rispecchia il valore della squadra. Dopo tanti anni di calcio, so che alla fine non si può recriminare sui punti persi e conquistati, quindi dico sempre che il campo da il responso finale ed il responso finale di alcune partite – tranne qualcuna – non è positivo. Un po’ lo sapevo ed un po’ lo riscontro partita dopo partita. Per esempio, sabato scorso siamo andati all’intervallo in vantaggio e negli spogliatoi ho detto ai ragazzi che nella ripresa dovevano badare a tenere palla per fare uscire gli avversari ed eventualmente attaccarli in contropiede. Invece, in campo, è stato fatto l’esatto contrario. Attaccavamo e prendevamo contropiede. La mia è una squadra che manca di intelligenza tattica. Ci facciamo trascinare troppo dal risultato e dalla voglia di fare risultato e non ragioniamo sufficientemente sul come portare in porto un risultato positivo”.

Sabato, a Procida, ne servirà tanta invece di intelligenza tattica. Oltre ad essere un derby, la sfida dello Spinetti avrà anche un peso specifico enorme per entrambe le squadre in campo. Quale può essere il tema dominante della gara?
“Ogni partita è storia a se. Sicuramente, il Procida è molto più forte noi. E’ collaudata, ha già fatto i play off e si è ulteriormente rinforzata in tutti i reparti. Però, noi dovremo andare a fare la nostra partita, sapendo che possiamo giocarcela con tutte e perdere con tutte. Se non saremo concentrati al 100% e non faremo una grande partita avremo grosse difficoltà”.

Perché mister?
“Perché non abbiamo uomini di esperienza, che possano prendere in mano gli under e giocarsela con più intelligenza tattica. Siamo mancanti in questo anche perché abbiamo fatto una squadra prendendo gli elementi che erano stati un po’ messi fuori dalle due squadre maggiori dell’isola. Quindi, ci dobbiamo accontentare in questo primo anno e costruire la credibilità per quelli futuri. Siamo partiti per salvarci, stiamo facendo un campionato per me inaspettato. Ora con la riapertura del mercato cercheremo delle pedine che possano farci comodo. Mi auguro che le troveremo per continuare un sogno e farlo diventare realtà. Ma per far si che accada, ci vogliono gli uomini adatti, quelli che sanno vincere”.

Sabato vi troverete di fronte uno dei migliori attacchi del campionato. Per quanto riguarda il vostro reparto offensivo, invece, la mia sensazione è che – anche avendo ruotato tutti – non ha ancora trovato l’assetto giusto e definitivo per gli uomini che ha a disposizione…
“Abbiamo preso Liccardi con la speranza che poteva colmare una lacuna. Ho parlato con lui, che ha 37 anni ed è in una fase calante della carriera. E si vede. Speravamo che con la sua esperienza riuscisse a finalizzare le nostre offensive. Poi, ci sono i giovanissimi, l’under Invernini che sta facendo bene ed il sedicenne Abbandonato, che stiamo cercando di far crescere per trovarcelo l’anno prossimo. Come 2002 c’è anche Trani. Poi, ci sono gli over che hanno qualità diversa da quelle che servono per poter concludere con profitto verso la rete. Speravo un po’ in Fondicelli a dire la verità. Non abbiamo uomini predisposti allo smarcamento per finalizzare ed alla finalizzazione stessa. Anche Gigio Trani, che è quello che mette le difese avversarie più in difficoltà, gioca un po’ da solo, senza appoggiarsi coi compagni, ma difficilmente può essere cambiato. Non c’è chi fa da punto di riferimento e tutto diventa difficile”.

Quanti uomini ha chiesto ad Emanuele D’Abundo, se ha parlato con lui in questi termini e cosa le ha risposto – eventualmente – lo stesso patron?
“La società è disposta ad investire. Io sono in contatto con alcuni calciatori che potrebbero cambiare il nostro attacco, dandogli molta più qualità nella finalizzazione. Ho avuto dei colloqui, ma non sono arrivato ad una conclusione. Mi auguro di rinforzare l’attacco ed anche il centrocampo. A noi serve un centrocampista che abbia la forza tattica e la capacità di sapere quando dettare i tempi della partita. Se avessimo queste due pedine, la squadra si trasformerebbe secondo me. Mi auguro di trovarli e che potremo dire la nostra fino alla fine. Se ciò non avverrà, dimezzeremo la rosa e giocheremo con i ragazzi per migliorarli in vista della prossima stagione”.

Mi sta dicendo che il mercato ci dirà se l’Ischia punterà ai play off e quindi all’Eccellenza, oppure ad una semplice salvezza tranquilla…
“Non abbiamo mai detto di arrivare ai play off e la società non me lo ha mai chiesto. Alla nostra prima partita, avevamo soli 13 elementi e 6 under in campo. In 10 giorni abbiamo chiamato tutti quelli che erano rimasti fuori da Barano e Forio ed abbiamo completato la squadra. Che non è stata allestita per vincere o arrivare ai play off, ma per raggiungere una salvezza tranquilla. E penso che ci stiamo riuscendo. Poi, l’appetito vien mangiando, se non perdessimo a Procida, molto probabilmente possiamo anche pensare di puntare a rinforzarci per puntare a qualche cosa di superiore. Però, in linea di massima il nostro programma resta quello iniz

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