“Il paziente sta reagendo in modo ottimale alle cure – ha aggiunto Zangrillo -, questo non vuol dire cantare vittoria, appartiene alla categoria definita più fragile anche da recenti algoritmi”. Berlusconi “è sottoposto a terapie che derivano dalla conoscenza diretta di ricerca e applicazione clinica – ha concluso il primario -, mi posso ritenere soddisfatto nella cautela, nell’attenzione rigorosa e nell’attesa, che non deve essere un’attesa impaziente. Sappiamo che ci sono dei tempi che non possono essere bypassati”.
(ITALPRESS).