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venerdì, Maggio 3, 2024

AdL, l’(im)prenditore puro | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 9 aprile 2024

“Io sono un imprenditore puro, non ho bisogno di finanziamenti altrui. Nel Napoli i soldi chi li ha messi?”. Ieri il proprietario del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha così chiosato in un’intervista radiofonica in merito al reperimento di fondi per costruire il fantomatico nuovo stadio in quel di Bagnoli, unitamente al centro sportivo sul modello Manchester City e ad una tennis arena che si rispetti. Per fortuna che, almeno stavolta, ci ha risparmiato la solita manfrina che lui non è un semplice “prenditore”, probabilmente rendendosi conto che non era il caso di troppe autocelebrazioni, vista l’annata a dir poco deludente a cui stiamo assistendo grazie ai suoi reiterati, ammessi e mai rimediati errori di stagione.

Le nuove dichiarazioni di AdL hanno fatto seguito ad un suo tweet su X in cui, dopo la roboante vittoria contro il Monza, rivendicava -udite udite- una posizione di classifica non confacente ai reali valori della sua squadra, esortando a puntare dritti all’Europa (in quale competizione, ovviamente, non è stato dato saperlo). Ma è altrettanto vero che dopo l’ottima prova del secondo tempo di domenica, i giocatori del Napoli hanno dimostrato ancora una volta che il problema non erano né i rapporti con Rudi Garcia e men che meno quelli con Valter Mazzarri o con l’ulteriore subentrante Francesco Calzona.
Questa squadra, proprio contro il Monza, ha detto a chiare lettere che la tensione esiste eccome, ma tra calciatori e società (hai ragione, Leo, forse sarebbe meglio dire “proprietà”, perché di società si continua a non vedere neppure l’ombra), al punto da giocare buona parte del tempo col freno a mano azionato per poi, magicamente, dimostrare di essere ancora in grado -almeno contro il livello dei brianzoli e con tutti i limiti delle solite individualità inadeguate- di esprimere classe spumeggiante ed altrettanta efficacia degne dello scudetto portato sulla maglia: basta volerlo.
Sì, amici, quel che intendo dire è che sin dall’inizio di questo campionato stiamo effettivamente pagando gli errori di AdL, ma più che quelli tecnici stanno venendo a galla, risultando di gran lunga più gravi e pregiudizievoli, quelli sul piano della gestione relazionale nei rapporti con la rosa e lo spogliatoio. E potete stare ben tranquilli che fin quando AdL continuerà a fare il sedicente “imprenditore puro” in stile one man band e senza circondarsi di veri manager professionisti del pallone, parlare di programmazione seria e, perché no, di quei cicli vincenti tanto cari a noi tifosi, resterà una chimera. A meno che non decida di passare la mano (siddivò).

1 COMMENT

  1. Per la serie
    Esopo news

    Cafone e basta!

    Il tizio potrà anche essere (bontà sua) la manna caduta dal cielo o la Grazia Divina personificata, però è certamente il vincitore assoluto dello scudetto della cafonaggine.

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