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martedì, Aprile 30, 2024

Scacco matto al papa. Francesco Del Deo rischia la sfiducia?

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Il day after del consiglio comunale di Forio ha sempre il suo fascino. Soprattutto dopo quello di martedì 8. In basso Mario Savio racconta la sua versione, a lato diamo la parola a Tina Iacono e a Vito Iacono. Ma il dato politico che emerge è di quelli davvero tristi.
Un errore di quelli assai frequenti è quello di voler affidare a vocaboli come “nuovo” o “giovani” o “cittadini” un significato di speranza, di alternativa, di cambiamento. Putroppo, però, spesso “nuovo” o “giovane” vanno intesi come prinicipianti, come inesperti, come incognite. E così, per Francesco Del Deo è arrivato il momento di fare i conti con le incognite e le principianti del consiglio comunale.
Graziella Orlacchio, Donatella Migliaccio, Tina Iacono e Chiara Conti sono le incognite che fanno preoccupare il sindaco di Forio. Il bivio è tosto. Accettare il ricatto o tirare dritto fino e rischiare la sfiducia.
Già, perchè ormai la sfiducia è alla porta. O almeno, chiariamo prima di andare avanti, che la sfiducia è evidente dopo il voto in consiglio comunale di martedì sera. Altro che festa della donna, qui sono le donne a fare la festa al sindaco…
Ricapitoliamo. Nel civico consesso di martedi sera (dove si sono registrare le assenze pesanti di Chiara Conti e Lello Buono) si è discusso la mozione della minoranza sul futuro del porto di Forio.
La votazione finale è 5 a favore (ovvero la minoranza composta da Grazia Parpinel, Nicola Nicolella, Vito Iacono, Stani Verde e Domenico Savio), 3 astenuti (Graziella Orlacchio, Tina Iacono e Donatella Migliaccio) + 7 contrari (Francesco Del Deo, Michele Regine, Davide Castagliuolo, Gianna Galasso, Cristian Castaldi, Giuseppe Colella e Mario Savio).
Guardiamo con attenzione. Nonostante non ci sia nessuna intesa tra gli avversari di Del Deo, è vero che in questo momento gli avversari del sindaco sono 9.
Cinque li conosciamo bene.
Nicola Nicolella e Grazia Parpinel, Stani Verde che è passato all’opposizione in maniera convinta dopo che il sindaco gli ha negato di poter gestire la delega ai lavori pubblici, Vito Iacono e Domenico Savio eletti dal popolo a controllare cosa combini la maggioranza. Certo, dovremmo considerare l’abboccamento di Savio con Del Deo per quella RESA, ma andiamo oltre. A questi cinque, nemici schierati del sindaco, è giusto aggiungere le tre consigliere comunali che si sono astenute dal voto.
Un chiaro segno politico. Non votare, infatti, o astenersi significa andare contro il proprio gruppo. E, se come nel caso della Orlacchio è tutto chiaro, in virtù dell’azione “pro famiglia” della consigliera comunale, il gesto diventa ancora più grave dopo la dichiarazione della Migliaccio. Donatella, infatti, si è astenuta perché non conosceva gli atti e perché accusava la minoranza di non aver istruito bene la proposta. Sorge spontaneo chiedersi, ma se la proposta veniva istruita bene, lei avrebbe votavo a favore di Savio e Iacono contro Del Deo?
Il malessere c’è. E a quello noto delle tre incognite del consiglio comunale si deve aggiungere quello manifestato, con l’assenza, di Chiara Conti.
Con la direttrice del Comprensivo di Forio, il sindaco ha ingaggiato una vera e propria battaglia appoggiando le posizioni “panzesi” di Christian “Scellino” Castaldi e di Lello Buono. Un tira e molla, basato sulla estrema strumentalizzazione della problematica relativa al comprensivo di Panza, continuato con la falsa assistenza in congrega per le iscrizioni fatte male e l’ostracismo ripetuto su molti aspetti fino ad arrivare al “no” alla festa di Carnevale.
Una firma, quella di Chiara Conti che potrebbe tranquillamente affiancarsi a quella di Graziella Orlacchio.
La storia della consigliera Orlacchio è nota ai più. Il problema di Graziella è il posto del direttore del porto di Forio. E, sembra alquanto strano che la stessa Consigliera si sia astenuta nel voto alla proposta di togliere la gestione del porto a Marina di Raggio Verde. Già, proprio strano.
Facendo i numeri, come abbiamo già fatto in apertura, le possibili firme sono 9. Ovvero, Del Deo a casa.
Riuscirà il sindaco a sedare i bollenti spiriti delle sue consigliere comunali? Resisterà al ricatto di questo o di quello (e nessuno si senta chiamato in causa!), reagirà o, come ha già dimostrato di fare, sarà calmare la situazione, farà tornare la bonaccia fino a portare nuovamente la barca nel porto? In politica tutto è possibile. Anche perché, diciamocelo, le richieste sono sempre ad personam, il dibattito politico è sterilmente ancorato a questioni personali, ad “affari tuoi”. I temi importanti per il futuro del paese sono ancora tutti da affrontare o meglio, devono ancora arrivare sul tavolo della dibattito politico. La più triste considerazione è che, anche in questo caso, ha prevalso un aspetto: l’approssimazione al problema. Consiglieri comunali agitati da tante voci e tante dicerie sull’argomento porto a loro completamente sconosciuto. La gestione, l’assetto societario, i rapporti tra le parti, la titolarità delle concessioni e dei beni tutti argomenti lasciati ad altri. Loro hanno saputo solo alzare la mano per intera. Qualcuno, a metà.

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