fbpx
venerdì, Maggio 3, 2024

10 minuti di pioggia assassina. Abbiamo discusso solo delle concause: ma ecco la causa

Gli ultimi articoli

Gaetano Di Meglio | Come ci siamo detti, questo è il tempo della verità. In questi giorni di scemenze su Ischia come se non ci fosse un domani raccontate da improvvisati ischitani in cerca di visibilità, giornalisti ignoranti, distratti e occupati solo a coprire la prossima diretta, ci siamo occupati solo delle concause. Si, perché la frana assassina del 26 novembre, l’Italia con il nostro aiuto, ha deciso di trattarla attraverso le sue concause. Ovvero i fattori aggiunti e non la questione vera del problema.
Ci siamo preoccupati di vedere come erano state colorate le mappe e le loro evoluzioni, come potevamo metterci dentro l’abusivismo o come tirarlo fuori dal contesto e abbiamo lasciato a parte, come un argomento secondario LA CAUSA.
Hai voglia di parlare e di dire, quello che è successo è successo non ha a che fare con la manutenzione dell’Epomeo, non ha a che fare con le briglie, non ha che fare con alvei chiusi e non ha che a fare con l’abusivismo edilizio. Quello che è successo ha a che fare, in via prioritaria, con la pioggia. Tutto il resto si chiamano concause.

IL CNR

La nota stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche racconta così l’evento ischitano che ha ucciso 12 persone, ne ha sfollate 417 e non abbiamo ancora un dato preciso sui danni che ha provocato
“I pluviometri dell’Isola d’Ischia posti nelle vicinanze di Casamicciola Terme hanno registrato piogge intense a partire dalla mezzanotte del 25 novembre. In particolare, il picco massimo di pioggia oraria sui due pluviometri più vicini è stato di 51,6 mm a Forio e di 50,4 mm a Monte Epomeo. Le piogge cumulate a 6 ore (tra le 00:00 del 25/11 e le 06 del 26/11) forniscono un valore di 126 mm, negli ultimi 20 anni, periodo per il quale abbiamo accesso ai dati dei pluviometri. Questo dato non era mai stato raggiunto nel periodo osservato e rappresenta un indice di gravità della pioggia.
La zona di Casamicciola nella quale le piogge hanno causato la frana e i danni registrati è un’area dell’Isola in cui vari autori (per citarne alcuni Del Prete e Mele (2006)) hanno riconosciuto e descritto numerosi eventi franosi con danni sia al territorio che alle case, alle terme e anche alle persone. Le cartografie dei Piani di Assetto Idrogeologico riportano infatti valori di pericolosità da frana molto elevati per queste aree dell’Isola d’Ischia.
Per quanto riguarda gli eventi storici che hanno causato danni alle persone, i dati del catalogo gestito da CNR IRPI evidenziano come nella zona di Casamicciola Terme si siano già verificate frane che hanno causato perdita di vite umane, tra cui nel 1910, durante un evento molto intenso, alluvioni con elevato trasposto solido, crolli e numerosi dissesti diffusi causarono 11 morti. In anni più recenti una vittima si è registrata nel 1987, quando un crollo di roccia distrusse un ristorante, e infine nel 2009, sempre nel mese di novembre, una colata di fango e detrito ha travolto e ucciso una ragazza quattordicenne”

LO STUDIO DELLA REGIONE

Il Centro Funzionale Multirischi Sezione Meteorologia, Idrogeologia e Idraulica della Regione Campania ha elaborato un rapporto dettagliato a cui hanno lavorato i dipendenti del Centro Funzionale: Luigi Cristiano, Matteo Gentilella, Francesca Napoli, Andrea Monda. Il rapporto è stato pubblicato a cura del Dirigente dell’Ufficio, ing. Mauro Biafore.
“Nel presente documento – si legge – è riportata l’analisi dell’evento idrometeorologico che, nella giornata del 26 novembre, ha interessato il territorio dell’isola di Ischia, con effetti al suolo di estrema rilevanza, in termini di criticità idrogeologiche e idrauliche verificatesi nel Comune di Casamicciola (NA), dove una o più colate di fango, miste a detriti e massi di rilevanti dimensioni, hanno causato la perdita di numerose vite umane e la totale compromissione degli interessi primari della collettività. Il quadro meteorologico che ha generato tali situazioni è stato caratterizzato dai fenomeni, dettagliatamente descritti nel seguito del presente rapporto, che, dal 25 al 27 novembre 2022, hanno generato consistenti e intense precipitazioni, con contestuali forzanti anemologiche e mareggiate che hanno interessato non solo tutto il territorio delle isole campane, ma anche l’intero settore centro settentrionale della regione.”

ANALISI PLUVIOMETRICA

L’analisi pluviometrica è stata condotta con riferimento ai valori della precipitazione osservati, per le diverse durate considerate, nella giornata del 26 novembre 2022, nelle stazioni periferiche delle reti di monitoraggio in tempo reale gestite dal Centro Funzionale della Campania.
Le precipitazioni, che, con carattere intenso e temporalesco, sono intervenute a partire dalle primissime ore del giorno considerato, hanno interessato maggiormente le due isole maggiori della regione (Ischia e Capri), la città di Napoli, la penisola sorrentina, la costiera amalfitana e l’area valliva del bacino del fiume Sarno, con valori cumulati giornalieri massimi di 176,8 mm, osservati nella stazione pluviometrica di Forio d’Ischia (NA). Nella tabella 1 sono riportate le stazioni della rete fiduciaria di protezione civile con valori puntuali osservati di precipitazione superiori a 100 mm. L’ubicazione delle stazioni e ulteriori elementi identificativi, relativi ai pluviometri ubicati sull’isola di Ischia.

10 MINUTI DI PIOGGIA

Le altezze di precipitazione più significative, in termini di intensità, sono state registrate presso i pluviometri di Forio e Monte Epomeo. Tra le ore 04:50 e le ore 05:00 è stata registrata l’intensità massima di precipitazione in 10 minuti, pari a 13,4 mm, presso il pluviometro elettronico denominato “Monte Epomeo”. Per le durate da 20 minuti a 24 ore le intensità massime di precipitazione sono state registrate presso il pluviometro di Forio, dove la massima precipitazione oraria è stata rilevata tra le ore 04:20 e le ore 05:20 (57.6 mm), mentre la precipitazione cumulata giornaliera è stata pari a 176.8 mm.
Per la valutazione comparativa dell’entità delle altezze massime di precipitazione osservate nel giorno d’interesse, si è proceduto al confronto dei valori registrati nelle stazioni considerate con quelli relativi alle corrispettive serie storiche di durate pari a 10 min, 20 min, 30 min, 1h, 3h, 6h, 12h, 24h. I valori massimi e medi annuali delle serie storiche delle precipitazioni massime cumulate, calcolati per le diverse durate considerate, sono stati, quindi, confrontati con i rispettivi valori massimi registrati nel giorno 26 novembre 2022.

Come risulta evidente da quanto sopra riportato:
per la stazione pluviometrica di Forio, i valori massimi dell’evento per le durate da 1 a 24 ore sono tutti superiori ai corrispondenti valori massimi registrati negli anni 2007÷2021;
per la stazione pluviometrica di Ischia, i valori massimi dell’evento per le durate da 1 a 24 ore sono tutti superiori ai corrispondenti valori medi registrati negli anni 2007÷2021;
per la stazione di Piano Liguori, i valori massimi dell’evento per le durate di 1, 6, 12 e 24 ore sono tutti superiori ai corrispondenti valori massimi registrati negli anni 2007÷2021;
per la stazione di Monte Epomeo, i valori massimi dell’evento per le durate di 3, 6, 12 e 24 ore sono tutti superiori ai corrispondenti valori massimi registrati negli anni 2007÷2021.

SUPERAMENTI DEI VALORI DI SOGLIA PLUVIOMETRICA

Ai fini della conferma delle caratteristiche di “straordinarietà” dell’evento verificatosi, sempre nella logica delle analisi speditive riportate nel presente elaborato, è stata effettuata anche l’analisi dei superamenti dei valori soglia pluviometrica, prefissati, nell’ambito del vigente sistema di allertamento regionale, ai fini della previsione, in termini di effetti al suolo, delle criticità idrogeologiche e idrauliche indotte dalle precipitazioni.
Come noto, tali superamenti possono costituire degli utili indicatori dell’entità e della distribuzione temporale e spaziale delle sollecitazioni intervenute nei riguardi del territorio interessato, nonché del livello di stress “areale” o “non puntuale”, a cui sono state sottoposte le opere di difesa e/o drenaggio e/o smaltimento delle acque.
V’è da rilevare, poi, come l’analisi delle precipitazioni cumulate d’evento, osservate nelle stazioni periferiche di monitoraggio e per le varie durate considerate, nonché quella dei superamenti dei valori di soglia pluviometrica, osservati in corrispondenza delle stesse stazioni e che, in generale, risultano molto significativi e coerenti rispetto all’identificazione delle aree ove poi sono osservati effettivamente i maggiori danni, in termini di protezione civile, nella fattispecie dell’evento in esame forniscono, almeno al livello speditivo di valutazione del presente rapporto, chiare indicazioni sull’intervento di concause specifiche, quali, per es., per quanto riguarda i danni verificatisi sul territorio, il mancato funzionamento delle opere di drenaggio montano o l’incapacità da parte del reticolo idrografico minore superficiale di smaltire le acque piovane cadute nelle aree a quota più elevata, l’appesantimento dei volumi di terreno non drenati, presenti sui versanti incombenti sulle strutture e infrastrutture sottostanti, etc.

Nei riguardi, pertanto, di una prima comprensione delle dinamiche spaziali e temporali dell’evento, mediante l’analisi puntuale e areale, di tutti i superamenti di soglia intervenuti, è stato verificato, come in altri precedenti rapporti, l’andamento temporale dei precursori pluviometrici, relativamente alle durate cha vanno da 1 a 72 ore, con riferimento alle soglie dei 3 livelli regionali di allerta previsti nel vigente sistema (attenzione, preallarme, allarme), corrispettivi delle fasi operative di risposta del sistema regionale di protezione civile, che, ai sensi delle vigenti indicazioni operative nazionali in materia (Circolare R.I.A. n. 7117/2016 del Dipartimento della Protezione Civile), possono anche non corrispondere a quelle locali, previste dai piani comunali di protezione civile.

Dall’analisi effettuata è risultata cnfermata la straordinarietà dell’evento pluviometrico considerato per il territorio dei comuni dell’isola di Ischia, anche in termini di numero e durata dei superamenti verificatisi nei precursori pluviometrici, i cui valori di riferimento sono stati definiti nell’ambito del sistema di allertamento regionale per il rischio idrogeologico e idraulico ai fini di protezione civile, adottato con il D.P.G.R. n.299 del 30 giugno 2005; il precursore della precipitazione di durata pari a 1 ora è unico e relativo alla sola soglia di allarme, mentre, per le altre durate, i precursori sono tre, in corrispondenza delle soglie di attenzione, preallarme e allarme In particolare, con riferimento sempre al vigente sistema di allertamento regionale e alla classe di scenario di rischio 1

CONCLUSIONI

L’evento meteorologico occorso in Campania nella giornata del 26 novembre 2022, che ha interessato, in particolare, l’isola di Ischia, con effetti al suolo di estrema rilevanza, manifestatisi sul territorio del comune di Casamicciola (NA), è stato caratterizzato da valori precipitazioni, misurati nelle stazioni pluviometriche della rete fiduciaria di monitoraggio del Centro Funzionale della Campania, installate presso i siti di Forio, Piano Liguori e Monte Epomeo, che hanno superato, per le durate da 1 a 24 ore, i valori massimi storici, registrati nelle stesse stazioni, nel periodo 2007÷2021 e, nella stazione di Ischia, i valori medi dello stesso periodo.
In relazione alle criticità idrauliche e idrogeologiche associate, nel vigente sistema di allertamento regionale, previste per le precipitazioni osservate e, poi, realmente (ex post) riscontrate sul territorio, v’è da rilevare la particolare significatività delle cumulate complessive d’evento, di durata pari a 24 hr, sia delle cumulate per le durate inferiori, che hanno superato, in tutte le stazioni pluviometriche della rete fiduciaria di monitoraggio, i valori soglia prefissati per l’attivazione delle fasi operative di risposta del sistema regionale di protezione civile, con riferimento ai territori comunali associati al precursore superato.
Nella fattispecie degli effetti al suolo intervenuti sul territorio del comune di Casamicciola, v’è da rilevare come essi siano sicuramente stati amplificati dalle condizioni locali di vulnerabilità ed esposizione, come peraltro già verificatosi in occasione dei precedenti eventi, di caratteristiche meteorologiche e idrogeologiche simili, occorsi nell’isola nel 2006 (Monte Vezzi, 29 e 30 aprile) e nel 2009 (Casamicciola, 8, 9 e 10 novembre), per i quali si rinvia ai rapporti d’evento.

Si ritiene utile, infine, richiamare l’attenzione su come il progressivo peggioramento climatico, determinato dal riscaldamento sempre più consistente del Mar Tirreno e dalla conseguente presenza di grandi masse di vapore acqueo nel percorso delle circolazioni depressionarie che interessano le coste occidentali della penisola Italiana, renderà sempre più frequenti eventi meteorologici caratterizzati da elevata intensità e valori cumulati di precipitazione ad elevata pericolosità, su territori ad elevata vulnerabilità ed esposizione, quali quelli che caratterizzano tutte le aree costiere e le isole della Campania, per i quali, quindi, risulta opportuno provvedere all’adozione di rafforzate misure di prevenzione non strutturale, anticipate rispetto all’istante “previsto” di inizio della precipitazione

2 COMMENTS

  1. Questo articolo spiega come ci si prende per i fondelli, affermando che doveva succedere, perché ha piovuto tanto. Che stolti, è successo perchè sono stati chiusi, eliminati cementati i Canaloni pluviali di scarico delle acque, con cause le case abusive, non perchè tale ma per la cementificazione apportata in luoghi non idonei. L’isola ha bisogno di gente non dell’isola per la sua Manutenzione ordinaria, e non dei soliti sindaci ORBI, e in ultimo di legnini, che in 5 anni POst – terremoto non ha prodotto nulla.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos