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sabato, Maggio 4, 2024

Turismo e ristorazione, come deve cambiare il servizio di sala. L’allarme dell’AMIRA

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Incontro organizzato dall’AMIRA il 21 novembre alla Sala Poa

La Sezione AMIRA di Ischia e Procida ha organizzato per martedì 21 novembre alle ore 18.00 presso la Sala Poa in via Mirabella 7 a Ischia Ponte un incontro/dibattito tra tutti i protagonisti del settore turistico. L’Associazione Maitre Italiani Ristoranti Alberghi intende affrontare i temi che attengono le nuove sfide che attendono il comparto turistico al termine di questa stagione in chiaroscuro.

«Il turismo di ieri e di oggi… Cambiano le regole del servizio di sala, tra innovazione e tradizione: maggiore importanza alla brigata», viene riportato nell’intestazione dell’invito rivolto al dirigente del “Telese”, a Federalberghi, ai sindaci isolani, all’Associazione Slow Food, all’A.I.S. Ischia e Procida, all’A.I.B.E.S. Ischia e Procida, alla FI.C. Ischia, agli organi di informazione e a tutti gli operatori turistici.

In proposito il fiduciario di sezione Giovan Giuseppe Trani evidenzia: «Si è da poco conclusa l’ennesima stagione estiva, ed è doveroso per noi operatori del settore fare il punto della situazione su ciò che è stato fatto e ciò che c’è da fere, in maniera umile, seria e concreta. Quello del servizio in sala è un lavoro da ripensare, per superare l’ormai cronica carenza di manodopera. Lo affermiamo con la cognizione di causa di chi, da sempre, si occupa di tutto ciò che non è solo cibo, ovvero la sala, giustappunto, i vini, la formazione del personale, le risorse umane, gli ambienti e gli orari di lavoro, mettendo nel mirino la sostenibilità ambientale e la vivibilità per i collaboratori. Come spiegare e affrontare questa situazione incancrenita da troppo tempo?

La gastronomia è cambiata, mentre la sala si è evoluta ben poco.

Negli ultimi 15 anni l’occupazione nella ristorazione è cresciuta del 25% e il trend dovrebbe proseguire, ma i datori di lavoro sono cresciuti del 73,2%, ben più di chi cerca, e l’età media degli occupati resta fra le più basse.

Si tratta allora di ripensare ad una formazione che tra le mille difficoltà cerca di fornire risorse umane e professionali più vicina alle aziende del territorio e non, che formeranno il mondo di domani, in modo da ridare nuovo smalto e professionalità al reparto. Il servizio raramente è scelto per vocazione, spesso per passione, troppo poco per convinzione e amore per ciò che si fa.

L’auspicio è quello di lavorare per “reinventare” i mestieri dell’accoglienza e del servizio in una direzione comune, creiamo una staffetta intelligente fra formazione, impresa e associazione, affinché le esigenze più conclamate possano diventare i punti cardini di una nuova visione del settore senza dimenticare che il personale di sala è l’ultimo anello della catena che possa trasmettere il significato autentico di un prodotto, di un piatto, di un’identità territoriale ben precisa».

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