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Proposte indecenti… all’ischitana |#4WD

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Daily 4ward del 18 gennaio 2023

Un ufficio, un gruppo di lavoro, una coppia di padroni di casa che riceve un ospite illustre del momento, habitué dalle loro parti. Ci si intrattiene per un po’ a chiacchierare dei massimi sistemi, magari dei dettagli di qualche contrattino con i soldi “di tutti”, per poi stringersi la mano e lasciare la propria lei con l’altro lui liberi di chiudersi a lungo in un ufficio per fare… chissà cosa. Come dire: occhio che non vede, cuore che non duole e… fatturato in crescita (ma neanche poi tanto). Perché il denaro è l’unica cosa che conta, altro che corna.

Un’azienda, un declino, un nuovo corso, un sogno nel cassetto di lui: mettere le mani laddove non ti è stato mai consentito dalla porta principale. E allora, come fare ad entrare dalla finestra? Semplice, allorquando chi paga e decide si è invaghito della tua compagna, al punto da litigare con un socio pur di “mantenerti” quale terzo incomodo, investendoti dell’ennesimo ruolo di personaggio in cerca d’autore e affamato di vanagloria, ma ponendo la tua lei al centro di una specie di progetto di rilancio, comprendendo -ovviamente- annessi e connessi mooooolto personali.

Vedete, in un mondo in cui determinati valori sono ormai in caduta libera (e mi dispiace doverlo ricordare sempre più spesso), queste due storie di proposte indecenti “all’ischitana” rappresentano uno squallore diffuso di cui, purtroppo, non riusciamo ad averne abbastanza e da cui anche la nostra Isola dimostra di essere tutt’altro che immune. Eppure, nel sociale come nel business, nel pubblico quanto nel privato, l’arrivismo più sfrenato sembra non conoscere più limiti, al punto da soggiacere anche ai modi più beceri di calpestare la propria dignità e quella dei propri cari.
La vil pecunia e le ambizioni incondizionate, proprio come il vizio in ogni sua forma, spesso conducono in squallidissime strade senza uscita e il mondo è pieno zeppo di esempi pronti a dimostrarlo. Ed è un peccato che anche Ischia, sotto questo profilo, non sia più quella che, in altri tempi, poteva essere definita un’isola felice.

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