Sto cercando di mettere a fuoco, mentre torno in treno da Roma, l’immagine di quella povera malcapitata dodicenne violentata in discoteca a Siena giorni fa e di cui si è avuta notizia soltanto ieri: il suo abbigliamento, il suo improbabile trucco forse procace e troppo precoce, il volto sconvolto e l’animo distrutto da un’esperienza senza dubbio troppo più forte e più grande di lei, di certo immeritata.
Ma mi piacerebbe tanto immaginare anche quel che passa per la mente dei suoi genitori, oggi provati dai sensi di colpa e da quanto subito dalla loro figlioletta. Perché sono certo che si staranno interrogando come non mai sull’opportunità o meno, con un inutile senno di poi, di essersi piegati all’ennesima accelerazione di questa “generazione Z” che continua, sulle orme di quelle immediatamente precedenti, a stravolgere i principi dell’educazione, del rispetto, del divertimento e della legalità.
Da sempre ringrazio il Buon Dio di avermi privato di quella tanto desiderata “figlia femmina” con cui avrei condiviso, con tutta probabilità, l’enorme difficoltà ad abituarmi all’idea di non dover essere eccessivamente geloso e premuroso come magari, indirettamente e nei limiti del lecito, lo sono stato con mia nipote, oggi mamma trentunenne. Ma già con i due “maschietti” è stato difficile (e lo è tuttora che sono entrambi maggiorenni) abituarli all’idea che determinate prescrizioni, restrizioni e, soprattutto, principi non andassero considerati fuori dal tempo solo perché alquanto introvabili nelle famiglie di molti loro coetanei.
“Ogni cosa a suo tempo”, amava ripetere più volte la mia adorata Mamma. Ma qui, purtroppo, il problema è fortemente amplificato: non c’è più il senso della conquista, il piacere di guadagnarsi qualcosa o raggiungere un risultato per merito personale e al momento giusto. No, tutto e subito, sempre e comunque. E non c’è più età che tenga all’ambizione, men che meno all’arrivismo sempre più sfrenato di un contesto di pari che è pronto a chiederti il conto ed escluderti senza pietà. Anche se non è giusto!