Poco meno di una settimana fa, titolandomi “Contento, ma… con i piedi a terra”, chiudevo il #4WD successivo alla bella prova di carattere in Lazio-Napoli con la chiosa che segue: “Voglio inoltre far finta di credere che anche al presidente del Napoli faccia piacere scrivere una pagina di successo nella storia di questa società. Diversamente, sarebbe meglio che, ancora una volta, il titolo sfuggisse dalle nostre mani, evitando di corroborare ulteriormente il convincimento che anche con la sua politica sparagnina da bilancio sano, si può vincere qualcosa di serio in Italia.”
Ebbene, non voglio apparire né giusto profeta né “seccia”, ci mancherebbe. Però, dopo l’ennesima sconfitta di quest’anno tra le mura amiche (credo sia la settima), in un match contro il Milan che poteva realmente rappresentare la concretezza di certe ambizioni e il cappello sulla sedia tra le pretendenti alla vittoria finale, al punto da scomodare benedizioni divine, intercessioni di Maradona e buoni presentimenti invocati da Spalletti, ne ho avuto finalmente le prove: AL NAPOLI NON INTERESSA VINCERE!
Non dobbiamo rimpiangere un pur sacrosanto calcio di rigore negatoci per un fallo nettissimo su Osimhen (e fa bene il mio amico Leonardo a dire che i piagnistei dopo Udinese-Milan hanno dato i loro frutti) e neppure aver perso una partita solo grazie ad un ottimo riflesso di Giroud su un tiro destinato al fallo di fondo. Come il Milan, noi non abbiamo praticamente mai tirato in porta in una gara destinata al più schiacciato degli zero a zero. Ma soprattutto, giocando ancora una volta con due in meno vista l’ennesima prova incolore di Insigne e Zielinski e con il solito handicap a sinistra di un pur volenteroso Mario Rui, il Napoli ha praticamente lasciato a casa carattere e bel gioco, assumendo dopo il primo quarto d’ora un atteggiamento svogliato e inconcludente e sputando addosso alla possibilità seria di vincere uno scudetto non tanto per propri meriti, quanto per un campionato italiano mediocre e senza particolari eccellenze.
Sempre e solo la maglia, ma… che finisca presto lo strazio di questa società. In un modo o nell’altro. Prima che finisca anche l’ultima, misera dose di entusiasmo rimasta nel seguire il Napoli almeno in tivù.
