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lunedì, Aprile 29, 2024

Nino D’Ambra, l’uomo e lo studioso che aveva fatto della storia la ragione di vita

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L’evento alla Biblioteca Antoniana a un anno dalla scomparsa. Il ricordo del presidente del Centro Studi Isola d’Ischia Francesco Mattera e della direttrice della biblioteca Lucia Annicelli. La mostra bibliografica aperta fino al 20 agosto

Studioso e appassionato divulgatore della nostra storia, l’avv. Nino D’Ambra ha rappresentato e rappresenta ancora oggi un punto di riferimento per quanti vogliano apprendere pagine importanti di quanto accadeva sulla nostra isola nei secoli scorsi. Un figura importante che è stata al centro di un evento fortemente voluto ed organizzato dal Centro Studi Isola d’Ischia A.P.S., presieduto dal dott. Francesco Mattera, dal titolo “Avv. Nino D’Ambra, l’uomo e lo studioso”, che ha avuto luogo il 20 luglio nell’aula magna della biblioteca Antoniana di Ischia.

Mattera così ha presentato l’evento: «Il Centro Studi Isola d’Ischia, cui mi onoro di essere il presidente, ha organizzato un evento per commemorare la figura dell’avv. Nino D’Ambra, socio emerito della nostra associazione, storico appassionato ed eccellente delle vicende della nostra isola e non solo, e punto di riferimento fondamentale degli intellettuali ed operatori della cultura isolana».

Nell’occasione è stata inaugurata una mostra delle numerose opere di Nino D’Ambra, curata dalla vicepresidente del Centro Studi dott.ssa Lucia Annicelli e dalla segretaria prof.ssa Ernesta Mazzella. L’appuntamento è stato impreziosito dalla presenza di amici ed estimatori dell’avv. d’Ambra che hanno condiviso con i presenti i propri ricordi e le loro testimonianze.

FRANCESCO MATTERA: «CONSERVEREMO L’EREDITA’ DI NINO»

A margine dell’evento abbiamo incontrato il presidente del Centro Studi Francesco Mattera.

– Il Centro Studi Isola d’Ischia e la Biblioteca Antoniana, ad un anno dalla morte, ricordano l’avvocato Nino D’Ambra, Un’iniziativa legata all’affetto che il Centro nutriva verso l’avvocato D’Ambra…
«Assolutamente sì. Nino D’Ambra è stato per anni socio del Centro Studi, quindi la sua vicinanza è stata sempre indissolubile, non è stato un legame effimero, labile. È stato molto vicino, sia nei rapporti interpersonali con i presidenti del passato, sia anche più recentemente, non dico con me stesso perché sono appena entrato. Io stesso ho partecipato al Centro di Ricerche Storiche D’Ambra a tanti appuntamenti che si sono tenuti in quella sede molto bella e che rispecchiava proprio la personalità del padrone di casa. Una persona immersa nella storia che ne aveva fatto la ragione della sua vita e la mostra bibliografica che abbiamo allestito nella Biblioteca Antoniana dà perfettamente conto di tutto questo. Questo cittadino dell’isola d’Ischia ha dato lustro al nostro paese, al nostro territorio, con tutto quello che ha fatto, con la sua vita, con il suo lavoro di studioso e storico eccellente. Non si è sottratto alla dialettica che è sempre costruttiva, perché aiuta i dialoganti a migliorarsi. Io ho avuto l’onore e il piacere di frequentarlo e questo da parte nostra era un atto dovuto, sicuramente nel futuro faremo ancora altre cose».

– Nino ha lasciato un’impronta importante su quella che è stata anche la storia italica. Il suo lavoro su Garibaldi sicuramente è importante, ma proprio su tutto quello che era il Risorgimento…
«Anche i moti del 1799. A lui dobbiamo la lapide che apposta vicino alla chiesa di Santa Maria delle Grazie in San Pietro. Lo dico già da adesso, ci occuperemo anche di questo aspetto, di riportarla ad una condizione di massimo decoro, perché lì si sono consumate vicende e tragedie molto importanti che hanno segnato la storia di Napoli, ma anche dell’isola d’Ischia. Quindi adesso ci faremo promotori come Centro Studi presso il Comune perché venga rimessa in ordine quella aiuola, quella stele, quella lapide, perché anche i napoletani possano leggere quella lapide e rendersi conto di quello che è avvenuto anche sull’isola in quel periodo molto tragico e che ha dato il via a tante altre cose che sono venute dopo nella storia di Napoli e della Campania».

– Il Centro Studi raccoglie un po’ anche quella che è l’eredità della ricerca, dello studio, dell’attenzione, anche del luogo fisico dove conservare determinate idee, determinati atti, determinati cartacei.
«Sì, assolutamente. La biblioteca, forse mancherà qualcosa, ma ha tutta la produzione di Nino. C’è anche un libricino che lui ha scritto nelle ultime fasi della sua vita, una sorta di testamento, una traccia per chi viene dopo di lui, su cosa fare per implementare il lavoro che ha fatto lui stesso. È come un genitore che dice al figlio “ti ho lasciato tutte queste cose, ma curale per bene e cerca di fare quello non sono riuscito a fare”, perché poi i limiti temporali della vita sappiamo che sono legati un po’ al destino, quindi non si riesce sempre a fare tutto».

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