Il Governo si è recentemente espresso sul rinnovo dei consigli comunali eletti nel corso della pandemia Covid. Ne è conseguito che solo Lacco Ameno e Serrara Fontana godranno di un anno di proroga rispetto alla scadenza naturale del mandato elettorale.Il mio amico Giacomo Pascale sono certo che farà tesoro di questo bonus e non solo per completare tante opere e progetti in corso all’ombra del Fungo, ma anche per convincere sempre più persone sulla bontà dei suoi propositi, pacificare ulteriormente il paese e portare dalla sua qualche anima preziosa in più tra quelle ancora legate al suo antagonista, che con tutta probabilità proprio a causa di questa proroga dovrà pagare un prezzo ancor più alto (e non solo in termini di impegno) per tenere insieme ancora a lungo le tessere del suo puzzle senza potere e, soprattutto, senza porto. Sempre ammesso che ci riesca…
Saltando, invece, dal mare all’Epomeo, la situazione in seno alla maggioranza dell’ottima Irene Iacono sembra tutt’altro che lineare. Qualche tempo fa chiesi a un amico ben informato il perché di questo presenzialismo ad ogni costo di Rosario Caruso, avendo l’impressione dettata da quel briciolo d’esperienza politica sul groppone che si stesse ripetendo lo stesso copione recitato tra lui e Cesare Mattera all’inizio del precedente mandato. Questi derubricò tale mia impressione da fondata ad inattendibile, ostentando calma piatta e barra dritta tra la Sindaca e il suo vice, peraltro titolare di importanti recenti incarichi tecnici da altri Comuni dell’isola. Non più tardi di ieri, invece, rivolgendo la domanda ad un altro amico, ecco venir fuori un’altra presunta verità: “Irene e Rosario non sono stati mai più vicini del minimo sindacale sin dall’inizio di questo mandato. E non è più un mistero che Caruso abbia intenzioni neppure troppo velate di candidare a sindaco sua moglie, che non gode poi di tante simpatie e che in ogni caso dovrebbe attendere il 2026 con un anno in più di costruzione da sostenere”, è la rivelazione che ho ricevuto. Sarà vero?
Così come, passando di botto ad Ischia, ex comune capofila dell’Isola (per dirla alla Maurizio Pinto), secondo i miei conti scade domani o giù di lì il termine di due anni, sei mesi e un giorno dall’inizio del secondo mandato di Enzo Ferrandino e in Via Iasolino la calma generale sembra ancora più piatta dell’elettroencefalogramma operativo dell’intera amministrazione comunale. Questo significa che d’ora innanzi, a meno di un colpo di mano che a mio giudizio, vista la qualità dei potenziali attori ed il loro attaccamento alla poltrona è decisamente inattuabile, noi dovremo sopportare Ferrandino e i suoi fino al 2027; e a questi non resta che tentare la strada impervia di una candidatura alla Regione, prima di rassegnarsi a un futuro da semplice consigliere comunale.
C’est la vie!
Le elezioni a Lacco, Serrara Fontana e… Ischia | #4WD

Daily 4ward di Davide Conte del 12 dicembre 2024