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lunedì, Maggio 13, 2024

L’avv. Cristiano Rossetti: «Sulla frana la Procura indaga ad ampio raggio per individuare tutte le responsabilità»

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Parla il legale di alcune delle 31 parti offese. L’impressione avuta durante l’incontro per gli accertamenti non ripetibili è stata positiva: «I pm non si fermeranno nell’attesa degli esiti della consulenza, ma andranno avanti spediti e non tralasceranno alcun aspetto rilevante»

Il 9 dicembre in Procura si è tenuto l’incontro per gli accertamenti non ripetibili e l’informazione di garanzia in relazione al procedimento penale aperto nei confronti di ignoti per la frana di Casamicciola del 26 novembre. Convocate le 31 parti offese con i rispettivi difensori avvocati Cristiano Rossetti, Massimo Stilla e Stanislao Giaffreda. Un atto dovuto. In quella sede i pubblici ministeri Mario Canale e Stella Castaldo hanno nominato due consulenti, il prof. Armando Brath Lisa (esperto in ingegneria idraulica) e prof.ssa Lisa Borgatti (geologa) dell’Università di Bologna. I due esperti sono incaricati di studiare l’evento che ha colpito Casamicciola per comprenderne le origini, le modalità e le responsabilità.

Con l’avvocato Cristiano Rossetti, legale di alcune delle 31 parti offese, cerchiamo di capire, nel merito, l’azione dei pubblici ministeri Mario Canale e Stella Castaldo, andando oltre le terminologie tecniche e per comprendere anche gli elementi caratterizzanti e gli eventuali esiti di questa indagine.

– Avvocato, che impressione ha avuto?
«La sensazione, da quanto abbiamo potuto riscontrare durante l’avvio dell’atto non ripetibile e del conferimento dei due incarichi tecnici, è che l’intervento della Procura è sicuramente determinato. Su questo evento sono impegnati nell’attività di indagine due pubblici ministeri, come il dottor Mario Canale e la dottoressa Stella Castaldo, che sono magistrati di lunga esperienza e che sapranno analizzare ogni aspetto della vicenda. Un orientamento della Procura che conforta. E’ chiaro che non possiamo certo immaginare che le indagini si concludano domani mattina, ma ciò, a maggior ragione, ci fa ben sperare che siano approfondite e dettagliate, accertando tutte le eventuali responsabilità».

CAUSE E NATURA DELLA FRANA

– Può spiegarci meglio?
«Parliamo di indagini che, da quanto abbiamo potuto comprendere, vanno in tutte le direzioni e non tralasceranno alcun aspetto rilevante della vicenda. E, nonostante si dovranno attendere di certo i tempi tecnici per gli esiti dell’attività di consulenza che riguarderà molteplici e dettagliati aspetti dell’evento, gli inquirenti hanno fatto comprendere che comunque andranno avanti spediti nel compiere tutte le altre attività di indagine non strettamente legate alle valutazioni che saranno chiamati a svolgere i consulenti nominati. L’attività di consulenza affidata ai due docenti dell’Università di Bologna nominati, una professoressa di geologia applicata e un professore di ingegneria idraulica, esperti nella materia, sarà di certo approfondita e compiuta, fermo restando che, ovviamente, gli aspetti tecnico giuridici saranno valutati in maniera scrupolosa dai pubblici ministeri. Un approccio alla vicenda che ci conforta e ci fa sperare che saranno individuate tutte le responsabilità. Ritengo che non sarà tralasciato alcun tema di indagine. Ovviamente in relazione agli accertamenti tecnici disposti le difese valuteranno l’opportunità di nominare dei propri consulenti tecnici per avere un quadro più chiaro possibile dell’evento».

– Avvocato, per chiarirlo a noi profani dell’aspetto penale ci spieghi questo dettaglio. Apprendiamo che la Regione Campania, il Commissario e le varie Università della Campania stanno studiando la frana e la zona con un radar. Perché c’è la necessità di nominare due esperti della Procura? Altri due tecnici che devono studiare il territorio?
«Perché l’accertamento che sarà operato dalla Procura e dagli inquirenti sarà rivolto a verificare quali sono state le cause della frana, quale è stata la natura dell’evento franoso per appurare eventuali responsabilità. Un accertamento che andrà a ritroso e che andrà a vedere le origini dell’evento del 26 novembre. Quello che ho potuto comprendere, invece, è che tutti gli studi che saranno poi espletati dai vari organi saranno invece destinati a mettere in sicurezza il territorio e ad attivare delle misure di salvaguardia dello stesso territorio, a valutare quali strumenti si possono adottare per evitare che un simile evento si ripeta. Lo studio della Procura, probabilmente, si affaccerà anche su questi argomenti, però sarà teso a verificare le responsabilità e quindi a verificare il come e il perché si è determinata la frana e se c’erano possibilità o strumenti che potevano evitare l’evento o, quantomeno, le sue terribili conseguenze».

IL CASO DEL 2009

– Un’ultima domanda per spiegare ai cittadini anche un altro aspetto. Abbiamo letto che per la frana del 2009 è finito tutto in prescrizione e che, ovviamente, è come se non ci fossero colpevoli anche per la morte di Anna De Felice. Invece per l’indagine che è partita adesso cosa potrà accadere con i tempi, alla luce anche delle complesse modifiche della prescrizione?
«Io non conosco nello specifico la vicenda giudiziaria del 2009. Ovviamente siamo in una fase embrionale delle indagini che saranno, ritengo, ad ampio raggio. La prescrizione della fattispecie di reato contestate non è di certo breve e quindi non vedo, allo stato un pericolo di prescrizione, fermo restando che, come è noto, la norma sulla prescrizione da allora è stata modificata. Peraltro le indagini saranno, da quanto compreso, sicuramente spedite e concrete».

– Lei che difende le parti offese, ci può dire qual è il sentimento che questi cittadini stanno esternando oggi?
«Io penso che sia troppo presto per comprendere quale potrà essere il loro sentimento in relazione alla vicenda processuale. Penso che il sentimento attuale non può che essere di smarrimento e profondo dolore. Del resto, l’intera comunità vive un senso di enorme vuoto e da quel giorno non è più la stessa. È una tragedia che ha segnato ciascuno di noi ed è ovviamente  inimmaginabile quello che possano provare le famiglie di coloro che non ci sono più».

LE PARTI OFFESE

Ricordiamo che le 31 parti offese sono: Monti Michele, De Nicola Teresa, Monti Giovanni, Monti Pietro, Castagna Francesco, Impagliazzo Fortunata, Castagna Sara, Castagna Rosa, Castagna Giuseppe, Castagna Marianna, Scotto Di Minico Giovan Giuseppe, Espositore Vincenza, Scotto Di Minico Emanuel, Scotto Di Minico Francesco, Monti Gianfranca, Mazzella Vincenzo, Mazzella Lucia, Mazzella Salvatore, Sirabella Ciro, Di Meglio Lucia, Sirabella Francesco, Sirabella Orlando, Impagliazzo Gioacchino, Capezza Anna, Impagliazzo Giovanni, Impagliazzo Giuseppina, Arcamone Crescenzo, Monti Ossola, Arcamone Michele, Arcamone Giovanna, Senese Vincenzo.

LE VITTIME

Che in caso di processo si costituiranno parti civili per l’accertamento delle responsabilità della morte delle 12 vittime: Monti Gianluca, Castagna Valentina, Monti Maria Teresa, Monti Francesco, Monti Michele, Scotto di Minico Maurizio, Mazzella Giovanna, Scotto di Minico Giovan Giuseppe, Sirabella Eleonora, Impagliazzo Salvatore, Arcamone Mariateresa, Blagova Gancheva Nikolinka.

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