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lunedì, Maggio 13, 2024

Lacco Ameno, – 8 giorni al commissariamento

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[intro]Diffida del prefetto, solo 20 giorni per approvare i bilanci o sarà scioglimento. Dimenticano di leggere la PEC[/intro]

IDA TROFA | E’ corsa contro il tempo per approvare il bilancio preventivo del Comune di Lacco Ameno e il bilancio di previsione stabilmente riequilibrato dopo l’avvenuta dichiarazione di dissesto. Il documento contabile approvato in giunta la scorsa estate e non ancora passato al vaglio del Consiglio comunale, con la fuga del revisore dei conti Filomena Della Marca, rischia di far concludere anzitempo la parentesi amministrativa Pascale. Il comune del Fungo vive una delle sue stagioni peggiori costantemente sotto i riflettori degli organi di controllo. Con una propria nota il 2 settembre, è stata questa a muovere la diffida, il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, Direzione Centrale della Finanza Locale, Consulenza per gli Enti Locali dissestati segnala, infatti, che Lacco non ha ottemperato sopratutto alla ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato.

Dopo il sollecito e le comunicazioni prefettizie, il 16 settembre alle 11,40 è stata vistata e consegnata, cosi timbrano a mano i funzionari comunali, la diffida del prefetto sulla mancata approvazione del bilancio di previsione relativo all’esercizio finanziario 2015 a firma del responsabile enti Locali dottoressa Rosanna Sergio, già commissario prefettizio a Lacco Ameno nel dopo Irace .Una diffida a sollecitare l’esecuzione degli adempimenti del caso. O si approva il documento di bilancio entro 20 giorni o tutti a casa! Il Comune dice di averla letta il 16 settembre, ma la dottoressa Maria Gerarda Pantalone che ha redatto l’atto di diffida in quel di Napoli il 4 settembre 2015, inviandolo agli atti del presidente del Consiglio Comunale e del segretario comunale tre giorni dopo, il 7 settembre a mezzo PEC, ha dato ordini e termini perentori. A far fede è la posta certificata, non serve fare i furbi rubando sul tempo e i giorni, specie se qualcuno ha dimenticato di controllare la posta… Colpevoli! In ogni caso.
Il segretario comunale, per ora Luigi Cupolo ,dovrà fornire notizie nei termini delle scadenze indicate sull’avvenuta ottemperanza alle disposizioni.
Fine luglio, infatti, era l’ultima data utile per licenziare il bilancio di previsione, mentre entro quella data doveva essere approvata anche la deliberazione sulla salvaguardia degli equilibri. Sui preventivi, la dead-line per i sindaci è stata e rimane dunque quella decisa dal decreto del Ministero dell’interno. Poi si è andati via via di proroga in proroga per agevolare gli Enti inadempienti.
Nel merito il Comune di Lacco Ameno ha mostrato avere più di qualche difficoltà nel rispettare il termine previsto dal D.M. 13 maggio 2015 del Ministero dell’Interno, tant’è che solo poche ore fa il prefetto Maria Gerarda Pantalone ha tuonato: si approvi il bilancio entro il termine fissato dal prefetto oppure si procederà con lo scioglimento del Consiglio comunale.
A tutt’oggi nonostante il passaggio, il Comune dichiarato in stato di dissesto il 1 gennaio 2015 e con la nomina del commissario per il dissesto, l’organo straordinario di liquidazione, il dottor Gianfranco D’Angelo, non ha ancora processato l’atto che sarebbe dovuto giungere agli organi preposti già il 13 agosto. Inoltre il Consiglio comunale non ha neppure provveduto a deliberare nei termini prescritti del 31 luglio il bilancio di previsione. Per Lacco restano 20 giorni a far data dall’16 settembre. In caso contrario si corre il serio rischio di un nuovo commissariamento. Il prefetto Pantalone è stato chiarissimo diffidando i componenti del civico consesso a provvedere in ordine all’approvazione del bilancio di previsione 2015, affinché si indica in via urgente ed indifferibile la seduta di Consiglio comunale tesa alla discussione del documento di bilancio.
«Si rammenta – scrive il funzionario di governo partenopeo – che decorso infruttuosamente il suddetto termine per gli adempimenti delineati si procederà, alla nomina di apposito commissario in sostituzione di codesta civica amministrazione».
Solo pochi giorni per decidere, questa l’ ultima proroga possibile, per archiviare la pratica, pena la nomina del commissario ad acta ed in ultima ipotesi lo scioglimento del consesso.
Resta pesante e minacciosa l’incognita bilancio per il comune che, dopo le dimissioni del revisore dei conti Della Marca e la nomina, brancola completamente nel buio del debito pubblico e dei conti da approvare.
Documenti contabili che nonostante il passaggio in giunta (ipotesi di Bilancio stabilmente riequilibrato per l’anno 2014, il bilancio pluriennale 2014-2016 e il modello “F” afferente il risanamento del debito pregresso che prevede per la redazione delle suddette procedure, l’utilizzo di schemi e atti preconfezionati da rispettarsi) di luglio devono essere portati all’attenzione del civico consesso e la cui scadenza per la definitiva presa d’atto è ormai abbondantemente superata.
Questo, lo ripetiamo, benché con il dissesto in atto sia stato nominato l’organo straordinario di liquidazione per l’amministrazione dell’indebitamento nonché per l’adozione di tutti i provvedimenti necessari all’estinzione dei debiti, il dottor Gianfranco D’Angelo.
Il tempo passa inesorabile ma con l’incognita del revisore dei conti non si va da nessuna parte! Per l’approvazione del bilancio di previsione occorre il parere di regolarità tecnica e contabile che ne possa consentire la discussione in Consiglio comunale.
Un problema grave che non riguarda solo l’amministrazione comunale, ma anche la Prefettura che provvede alle nomine relative ai revisori. Se non lo nominano, quando si farà il consiglio e cosa accadrà visto il coinvolgimento del prefetto?
A rigor di logica ci sarebbe proprio la prefettura a salvare l’amministrazione Pascale. Ci vorrà almeno un mese prima della convocazione, continuando di questo passo.
Al momento proseguono le ispezioni del MEF sugli ultimi dieci anni disposti dalla Procura Generale della Corte dei Conti. Al momento, lo ripetiamo, non è stata chiarita ancora la quantificazione del dissesto e se il debito delle partecipate vi sarà inserito.
LA LEGGE E LA SCAPPATOIA – Scaduti i termini di previsione viene assegnato dalla Prefettura un termine di 20 giorni dalla diffida sulla mancata approvazione di luglio, altrimenti così come previsto dall’art. 141 del Testo Unico Enti Locali l’organo di governo deve essere sciolto. La diffida canonica prevista in questi casi dalla prefettura. Una fattispecie che potrebbe determinare ancora lo scioglimento del Consiglio. Infatti stando alla legge vigente in materia, il civico consesso che non abbia approvato nei termini di legge lo schema di bilancio il cui obbligo di predisposizione è affidato alla Giunta, sarà indirizzato in tal senso dal prefetto competete. Questi assegna al Consiglio un termine non superiore a venti giorni per la sua approvazione, decorso il quale si sostituisce, mediante apposito commissario, all’amministrazione inadempiente e inizia la procedura per lo scioglimento del Consiglio.
Ironia della sorte Al momento tale ipotesi sembra potersi scongiurare, tempi tecnici e pareri burocratici permettendo, grazie all’addio del revisore Della Marca e la mancata nomina di un sostituto, anche sfruttando i ritardi della stessa Prefettura.
Resta il dato di un’amministrazione fantozziana che dimenticando di occuparsi delle faccende importanti, di aprire un semplice mail, per giunta inviata dalla Prefettura, porta sull’orlo di un nuovo baratro, forse peggiore di quello politico, il paese. Lacco Ameno è potenzialmente a -8 giorni da un nuovo commissariamento con la caduta, ingloriosa, del neo eletto sindaco e lo scioglimento del Consiglio comunale. Destituito dalla Pantalone per manifesta incapacità (di leggere le mail) a soli tre mesi esatti dall’insediamento.
Nei 20 giorni si deve fare tutto, che sia commissariamento il 27 settembre o il 6 ottobre cambia poco, bisogna fare in fretta. E per un governo che si accorge di un atto cosi importante solo dopo 9 giorni dalla ricezione è una missione praticamente impossibile.

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