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giovedì, Maggio 2, 2024

Ischia, un pareggio carico di rimpianti

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Altri due punti buttati al vento. Dopo Rieti, anche il match con il Messina lascia l’amaro in bocca: l’Ischia Isolaverde esce dal campo con un altro pareggio all’insegna dei rimpianti, un pareggio a reti bianche che non smuove la classifica, alla luce di una distanza dalla zona salvezza che rimane sempre di quattro punti. Contro i peloritani i gialloblu meriterebbero la vittoria, vero, ma non per il gioco espresso: gli isolani vincono ai punti per tre occasioni da gol non sfruttate e, nella ripresa, si vedono negare un rigore solare che il signor Nicolò Sprezzola di Mestre non se la sente di assegnare. Dall’altro lato il Messina, incapace come l’Ischia di proporre un gioco fluido, si fa vedere con iniziative estemporanee dei suoi uomini d’attacco, con un Gustavo in grande spolvero. Il brasiliano, però, trova sulla sua strada una difesa isolana finalmente attenta, guidata dal migliore Moracci visto in stagione.

GLI SCHIERAMENTI. Alla prima sulla panchina dei gialloblu, al cospetto del suo recente passato, Mister Di Costanzo schiera i suoi con il più classico dei 4-4-2: in difesa si nota il ritorno a destra di Bruno e l’utilizzo dall’altro lato del debuttante Sirigu, acquistato la settimana scorsa dal Catanzaro. Le chiavi del centrocampo sono nelle mani di Spezzani, al suo fianco Calamai che torna ad agire da mediano puro dopo le ultime (positive) uscite da trequartista; sui laterali è una novità la posizione di Filippo Florio, che avanza di svariati metri il suo raggio d’azione (lui che è abituato a giocare da terzino). In attacco spazio a Luca Orlando, ex della gara con Iuliano e Di Costanzo: la punta torna a calcare i campi di gioco dopo l’infortunio rimediato a dicembre a Castellammare di Stabia. Al fianco dell’ex Paganese c’è Yaye Kanoute, tenuto a riposo precauzionale negli ultimi giorni per un problema alla caviglia ma comunque tra i migliori ieri al Mazzella. In casa Messina, invece, 4-3-3 annunciato con Martinelli a guidare la difesa (l’esperto Parisi rimane in panchina), la novità Fornito a centrocampo e Tavares a fare da punto di riferimento in attacco.

PRIMA FRAZIONE RICCA DI EMOZIONI. Dopo il toccante minuto di silenzio in ricordo del dottore Giangiacomo Monti, i primi minuti mostrano subito il leitmotiv di una gara segnata da due squadre capaci raramente di costruire trame di gioco ragionate a metà campo, vuoi perché condizionate da un terreno di gioco in condizioni mediocri, vuoi per l’attitudine ad allungarsi di entrambe (con le squadre “spezzate” in due). La gara si gioca così sulle ripartenze ed è proprio da un’azione in velocità che l’Ischia va vicinissima al gol: clamorosa l’occasione che Porcino non sfrutta al 7′, a porta letteralmente spalancata. Al quarto d’ora è ancora il laterale di proprietà del Benevento a trovarsi tra i piedi la palla del vantaggio: questa volta la sua conclusione non finisce alle stelle, ma viene deviata da Addario.
Dall’altra parte Gustavo si fa apprezzare per accelerazioni e giocate di fino, facilitato da un’Ischia che dal 20′ – in fase di ripiegamento – tende ad arretrare troppo il suo baricentro. Di contraltare, negli ultimi 15 metri, i gialloblu si lasciano preferire ai peloritani, nonostante un Florio inizialmente spaesato nel ruolo di esterno di centrocampo (poi prenderà le misure) e nonostante la prestazione tutt’altro che indimenticabile degli interni Spezzani e Calamai. A guidare la riscossa dei gialloblu è soprattutto Kanoute che, sebbene in condizioni tutt’altro che perfette, mette a più riprese a soqquadro la difesa ospite: pesa tanto, così, l’ammonizione rimediata alla mezz’ora, ammonizione che costringerà il senegalese a saltare la trasferta di Martina Franca. In terra pugliese, invece, dovrebbe esserci (mercato permettendo) la prima punta Luca Orlando che contro il Messina, sua ex squadra, si fa apprezzare per il solito lavoro sporco non riuscendo però a rendersi mai pericoloso dalle parti di Addario.

Gli ospiti, lo dicevamo, non stanno a guardare, ma riescono ad impensierire Giordano quasi esclusivamente con conclusioni dalla distanza; per il resto, Fornito mostra la sua abilità negli inserimenti, mentre il terzino destro Barilaro si rende protagonista di un paio di sgroppate efficaci. Il vero protagonista è l’estremo difensore Stefano Addario, classe ’93 che ha soffiato il posto all’ex Lazio Berardi: fondamentale alla mezz’ora il suo intervento su deviazione di coscia di Sirigu. L’ultima vero sussulto del primo tempo è questo: sul piano del gioco non è stata una frazione da ricordare negli annali, ma le emozioni non sono mancate.

LA RIPRESA. Il secondo tempo, ed è un classico in casa Ischia, è tutt’altro che indimenticabile. Le due squadre tirano i remi in barca e nel corso dei minuti sembrano accontentarsi del pareggio, come testimoniano i cambi attuati dai due tecnici. A spezzare la noia ci pensano Gustavo, sul cui diagonale Iuliano è miracoloso, e Filippo Florio, che alla mezz’ora conquista un rigore solare per intervento di Burzigotti. L’arbitro, però, non è dello stesso avviso. Per il resto, al Mazzella si vede veramente poca roba, con le squadre letteralmente sfilacciate e l’Ischia che prova qualche sortita in contropiede, dando l’impressione che con maggiore freschezza – e grazie al solito Kanoutè – potrebbe fare male, malissimo alla statica difesa giallorossa. I gialloblu non pungono e conquistano così un altro pareggio carico di rimpianti: discreta, così, la prima prova dell’Ischia 2.0 guidata da Nello Di Costanzo, squadra in cerca di un’identità e che attende la fine del mercato per capire quale sarà la portata della rivoluzione tecnica in atto. Per capire, così, quali saranno i protagonisti in gialloblu di una lotta salvezza che si fa sempre più difficile ed intricata.

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