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martedì, Aprile 30, 2024

Imparare da Jacinda? Un sogno proibito! |#4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 20 gennaio 2023

Jacinda Ardern, dal prossimo 7 febbraio ex premier della Nuova Zelanda, la pensa esattamente come me: “Credo che guidare il proprio paese sia il lavoro più privilegiato che si possa avere, ma anche uno dei più impegnativi. Non si può e non si deve fare se non si ha il serbatoio pieno, più un po’ di riserva per le sfide inaspettate.
Ed ecco che, pur essendosi preparata a lungo per concludere il mandato in corso e affrontarne un altro dopo la campagna elettorale, Jacinda ha ritenuto di non esserci riuscita, preferendo scegliere di non andare oltre e dire addio alla sua leadership. “Lascio perché da un ruolo così privilegiato derivano delle responsabilità, la responsabilità di sapere quando si è la persona giusta per guidare e anche quando non lo si è. So cosa richiede questo lavoro e so che non ho più abbastanza energia per rendergli giustizia”.

Provo notevole ammirazione e invidia per questa donna! Ammirazione, inutile dirlo, per la capacità di accettare quello che un momento storico ti impone, rendendotene conto da sola e senza le imposizioni dei soliti giochi di potere o di palazzo, anche quando la tua riconferma è lì a un passo che ti attende indisturbata. 

Invidia sì, anche quella, verso il suo paese, che ancora può vantare un sistema politico composto da uomini e donne che ad ogni livello istituzionale pongono l’interesse collettivo al primo posto tra i propri obiettivi, anche quelli di carriera e di poltrona che invece, dalle nostre parti, rappresentano la motivazione pregnante di candidature ed elezioni ad ogni costo e, soprattutto, ad ogni età.

In questo momento, mentre il Governo centrale ha approvato ventiquattr’ore fa il Decreto Ischia con i relativi provvedimenti conseguenti alla frana del 26 novembre, continuiamo ad assistere alle gesta improvvide di un inutile esercito di amministratori locali che paiono totalmente alieni e, peggio ancora, disinteressati da quel che il ruolo pubblico richiederebbe loro per rendersene degni, dal primo dei sindaci all’ultimo degli assessori o consiglieri. E’ quel che meritiamo, del resto!

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