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lunedì, Maggio 13, 2024

Frana. Curcio: “Misure di sostegno: il CAS e fino a 20mila euro per l’immediata ripresa delle attività economiche e produttive”

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Nell’audizione dinanzi alla VIII Commissione Ambiente della Camera per la conversione in legge del Decreto Ischia il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio si è soffermato sui temi di competenza.

Iniziando dai provvedimenti di Protezione Civile adottati e quelli in corso di adozione. In relazione al primo stanziamento deciso dal Consiglio dei ministri nella deliberazione dello stato di emergenza, di 2 milioni di euro, ha evidenziato: «E’ opportuno precisare che la somma resa disponibile costituisce un primo stanziamento, finalizzato all’attivazione delle varie attività, anche sotto il profilo contabile. Come previsto dal Codice della protezione civile, infatti, a questa prima disponibilità faranno seguito ulteriori assegnazioni, sempre da disporre mediante deliberazioni del Consiglio dei Ministri, che saranno proposte e adottate man mano che il quadro dei fabbisogni diviene più chiaro, mediante utilizzo del Fondo per le Emergenze Nazionali (FEN), costituito ai sensi dell’art. 44 del Codice. Si tratta di un processo di progressiva definizione delle disponibilità finanziarie che consente di assicurare l’attivazione degli interventi necessari e di regolare, in modo progressivo ed accurato, la quantificazione e assegnazione delle risorse finanziarie necessarie per la gestione e il superamento della situazione di emergenza. Già nella giornata di oggi (14 dicembre, ndr) sarà conclusa una prima ricognizione relativa agli interventi già realizzati o previsti con le procedure di “somma urgenza” e ciò consentirà di proporre al Consiglio dei Ministri una prima integrazione dello stanziamento iniziale già deliberato».

Curcio si è poi soffermato sulla prima ordinanza di protezione civile, la nomina del commissario Legnini e gli interventi necessari a fronteggiare il contesto emergenziale e la predisposizione di un primo piano degli interventi urgenti da sottoporre all’approvazione del Dipartimento della protezione civile.

LE MISURE DI SOSTEGNO

Ha quindi relazionato sulle misure economiche a sostegno della popolazione: «Il provvedimento autorizza altresì l’assegnazione ai nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa sia stata distrutta in tutto o in parte, ovvero sia stata sgomberata in esecuzione di provvedimenti delle competenti autorità, adottati a seguito dell’evento di cui in premessa, di un contributo per l’autonoma sistemazione stabilito rispettivamente in euro 400,00 per i nuclei monofamiliari, in euro 500,00 per i nuclei familiari composti da due unità, in euro 700,00 per quelli composti da tre unità, in euro 800,00 per quelli composti da quattro unità, fino ad un massimo di euro 900,00 mensili per i nuclei familiari composti da cinque o più unità; prevedendosi, qualora nel nucleo familiare siano presenti persone di età superiore a 65 anni, portatori di handicap o disabili con una percentuale di invalidità non inferiore al 67%, che sia concesso un contributo aggiuntivo di euro 200,00 mensili per ognuno dei soggetti sopra indicati, anche oltre il limite massimo di euro 900,00 mensili previsti per il nucleo familiare.

E’ altresì previsto, con provvedimenti attuativi del Commissario delegato, il riconoscimento di prime misure di immediato sostegno al tessuto economico e sociale nei confronti della popolazione e delle attività economiche e produttive direttamente interessate dagli eventi calamitosi, per un ammontare complessivo rispettivamente di euro 5.000,00 per i privati la cui abitazione principale, abituale e continuativa risulti compromessa, a causa degli eventi in rassegna, nella sua integrità funzionale e di euro 20.000,00 per l’immediata ripresa delle attività economiche e produttive». Come pure la sospensione dei mutui.

Sempre la prima ordinanza «prevede specifiche misure urgenti a tutela della pubblica e privata incolumità e supporto dei centri di competenza, autorizzando, in particolare, il Commissario delegato ad avvalersi dei centri di competenza di cui all’articolo 21 del decreto legislativo n. 1 del 2018 al fine di supportare i Sindaci dei territori interessati nell’individuazione e progressiva delimitazione delle aree a rischio finalizzata alla conseguente adozione o revisione da parte degli stessi dei conseguenti provvedimenti a tutela della pubblica incolumità. Il Commissario delegato, in particolare ha il compito di assicurare, in raccordo con i Sindaci interessati, la definizione e progressiva revisione, ove necessario, di apposite pianificazioni speditive volte alla tutela della pubblica e privata incolumità nelle aree a rischio comprensive delle eventuali procedure e strumenti di monitoraggio ai fini dell’allertamento della popolazione».

Lo stesso provvedimento, ha proseguito, «contiene, poi, un consolidato set di deroghe normative finalizzate ad agevolare la celere attuazione degli interventi e delle attività volte al superamento della situazione di emergenza e prevede altresì disposizione specifiche volte a regolare la gestione dei materiali, con particolare riferimento alle attività di raccolta, trasporto e deposito temporaneo, a seguito degli eventi».

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