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martedì, Aprile 30, 2024

Demolire le terme per mettere in sicurezza l’alveo la Rita. Arriva l’ordinanza

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I privati non riescono a trovare l’accordo tra di loro e il Commissario Legnini chiede al sindaco di Casamicciola di demolire: arriva l’ordinanza. Dal 6 novembre, le domande per la delocalizzazione arrivano solo il 5 e il 19 febbraio. L’incontro del 25 ottobre non serve a trovare un accordo tra le famiglie Castagna e Monti. E Giosi Ferrandino firma le ordinanze contigibili e urgenti: 7 giorni per eseguire. Poi arrivano le ruspe in danno con i 3 milioni stanziati da Legnini

Gaetano Di Meglio | Il comune di Casamicciola Terme ha emesso due ordinanze contingibili e urgenti per motivi concernenti l’incolumità pubblica che ordinano la demolizione di gran parte del complesso delle Terme La Rita. Lo storico complesso termale che sorge sull’alveo omonimo e che rappresenta, da una parte la famiglia Castagna e le sue aziende e, dall’altra, la famiglia Monti con le altrettante ditte.
Una storia di demolizione e di custodia del bene che va avanti da anni e che con il terremoto del 2017 e la frana del 2022 si è aggrava di molto.
Oggi, quando il calendario segna la data di Febbraio 2024, gli atti e gli incontri che vanno avanti da ottobre 2023, si arriva ad un punto cruciale, il count down per la demolizione dei manufatti ammalorati dai due eventi catastrofici che hanno colpito gran parte del nostro territorio.

Le due ordinanze, la numero 6 e la 7 sono state notificate, oltre che a tutte le autorità competenti ai signori Castagna Antonio, Castagna Emmanuel, Castagna Giovanna, Castagna Mariacristina, Castagna Restituta, Di Meglio Giovina per la demolizione dei manufatti ai piani superiori dell’immobile e non a quelli al piano terra in custodia al Sindaco di Casamicciola, come vedremo più avanti e ai signori Monti Alberto, Monti Arnaldo, Monti Luisa per la demolizione e la rimozione delle macerie delle restanti porzioni di immobili.
La premessa, che è uguale ad entrambe le ordinanze, ripercorre la storia recente di un vero e proprio patrimonio storico e culturale, quello delle Terme La Rita. Un piccolo e prezioso stabilimento termale che merita una nuova vita e che, speriamo, presta possa vedere la luce.

IL DANNI DA SISMA E DA FRANA
A seguito del sisma del 2017 gli immobili destinati a impianti termali in località La Rita – intestati rispettivamente alla Ditta Terme Santa Rita – Michele Castagna Snc, alla Ditta Terme S. Rita di A. Castagna e figli e alla Ditta Antiche terme Rita F.lli Monti, sono stati gravemente danneggiati ed in parte crollati intralciando la sede dell’alveo La Rita riducendone totalmente l’officiosità idraulica e che a seguito, altresì, degli eccezionali eventi meteorologici verificatisi a partire dal giorno 26 novembre 2022, si è ulteriormente evidenziata la condizione di criticità e di rischio dovuta alla mancata funzionalità idraulica del predetto alveo che determina, ancora oggi, una condizione di rischio per la pubblica e privata incolumità.

GLI INCONTRI
All’incontro sulle demolizioni del 25 ottobre 2023 presso la Struttura commissariale, nel quale sono intervenuti il Sig. Monti Arnaldo in rappresentanza delle Antiche Terme La Rita F.lli Monti e i signori Castagna Aniello e Castagna Francesco in rappresentanza delle omonime Terme e della signora Ferrandino Francesca; l’Ing. Cesareo Francesco, tecnico di fiducia della predetta compagine; il Geom. Castagna Emmanuel e l’ Arch. Castagna Maria Caterina, in rappresentanza della Ditte Terme S. Rita di A. Castagna e Figli Srl e delle Terme Santa Rita di Michele Castagna Snc, i privati avevano proposto ed evidenziato le rispettive soluzioni e condizioni.

LE PROPOSTE DEI PRIVATI
Durante lo stesso incontro, il Geom. Castagna Emmanuel aveva riferito circa la volontà di presentare la pratica di delocalizzazione parziale entro il 6 novembre 2023, poi avvenuta, invece, il 5 febbraio 2024, prospettando una soluzione progettuale di demolizione di tutte le strutture in elevazione, ad eccezione di quelle di interesse storico, architettonico ed antropologico. Secondo Castagna, infatti, sarebbero state preservate le strutture di captazione termale, presenti sotto il piano campagna, in destra idrografica dell’alveo la Rita e sarebbero stati riscostruiti i volumi indispensabili in elevazione, che consentiranno la realizzazione dei servizi essenziali (igienici, di presidio sanitario, e ricettivi).

Il Commissario Straordinario, aveva preso atto dell’impegno manifestato e si augurava, inoltre, che si potesse avere anche una soluzione progettuale di recupero del parco termale, per le porzioni che non saranno delocalizzate.
Allo stesso incontro, per l’altra parte convocata, Arnaldo Monti aveva manifestato, anche per conto dei figli Lucilla ed Alberto, la volontà di presentare la pratica di delocalizzazione parziale (presentata a febbraio 2024 e non a novembre 2023) prospettando una soluzione progettuale di realizzazione di nuovi volumi in carpenteria metallica, sulla sponda sinistra dell’alveo. Inoltre, c’è da evidenziare che a quell’incontro Aniello Castagna avevo riferito che la loro struttura “è agibile”.

Come già detto, in conclusione dell’incontro, l’Arch. Caterina Castagna si era impegnata a presentare entro il giorno 6 novembre 2023 la pratica di delocalizzazione parziale che doveva essere presentata unitamente alla compagine dei F.lli Monti. La Struttura commissariale aveva evidenziato che essendo un unico aggregato sarebbe dovuto essere valutato contestualmente.

LA NOTA DEL COMMISSARIO: “TENTATIVO NON CONCLUSO”
Il 9 novembre 2023, dalla Struttura Commissariale viene trasmesso il verbale dell’incontro sulle demolizioni e viene anche ricordato l’impegno a presentare istanza di delocalizzazione parziale (che sono arrivate invece del 6 novembre, il 5 e il 19 febbraio2024, ndr), con la necessita di definire la procedura stante le condizioni di pericolo esistenti sull’alveo.
La nota inviata alle parti e al sindaco del Comune di Casamicciola, tuttavia, evidenzia come il tentativo di trovare una soluzione condivisa non abbia avuto un esito positivo. E, alla luce di ciò, il Commissario Straordinario ne rende comunicazione alle parti: “Come è a tutti noto, la Struttura commissariale ha assunto l’iniziativa di demolizione degli immobili, eventualmente accompagnata dalla volontà dei privati di delocalizzazione totale o parziale, a seguito della constatazione delle condizioni di pericolo dell’alveo, derivanti sia dalla presenza dei fabbricati danneggiati dal sisma, che dalla necessità di completare la messa in sicurezza dell’alveo stesso, già in parte realizzata nell’ambito degli interventi emergenziali post-frana, come risultante dalla relazione a firma dell’Ing. Claudio D’Ambra in data 17 luglio 2023.

Che sono stati svolti incontri e interlocuzioni a partire dal mese di agosto scorso finalizzati a coniugare la necessità delle demolizioni, per le ragioni di sicurezza suindicate, con i legittimi interessi dei privati proprietari a ricostruire o delocalizzare e tale tentativo non può ritenersi, allo stato, positivamente concluso in quanto, per un verso, i privati proprietari non hanno provveduto a presentare un’ipotesi di riqualificazione del sito, conseguente alle demolizioni, in modo congiunto e condiviso, per l’altro l’articolata istanza della Waterdream Srl, quale promissaria acquirente della proprietà riconducibile alla famiglia Castagna Antonio e Michele, pone molteplici condizioni che, al di là della loro fondatezza e fattibilità, richiederebbero l’espletamento di atti, procedure e valutazioni tecniche non conciliabili con l’urgenza di mettere in sicurezza l’alveo” Il commissario, poi ricorda che “le demolizioni finalizzate a garantire la sicurezza dell’alveo e dell’abitato a valle non possono essere più procrastinate, anche considerando il tempo trascorso”.

IL COMMISSARIO AL SINDACO: DEMOLISCI
La nota del Commissario ha la più scontata delle conclusioni quando due privati litigano. E, dopo aver preso atto dell’inesistenza di una volontà condivisa, ha richiesto al Sindaco di Casamicciola Terme di voler emanare, valutati i necessari presupposti, ordinanza di demolizione degli immobili intestata alla Ditta Terme Santa Rita – Michele Castagna Snc, e degli immobili intestati alla Ditta Antiche terme Rita F.lli Monti”.

PAGA IL COMMISSARIO. Ai sensi dell’art. 14 c. 2 dell’Ordinanza n. 24 del 21 luglio 2023 del Commissario per la ricostruzione, lo smontaggio controllato, la demolizione e la rimozione selettiva delle macerie degli edifici pubblici e privati che, già crollati o di imminente collasso, con le loro rovine, macerie o opere provvisorie di puntellamento impediscono od ostacolano la ricostruzione o costituiscono pericolo per la pubblica incolumità, anche per il rischio di ulteriore crollo connessa al proprio stato di danno, devono essere messi in sicurezza o demoliti a cura del proprietario; ai sensi dell’art. 14 c. 5 della stessa Ordinanza, in caso di inerzia del soggetto legittimato, il Commissario in considerazione del preminente interesse pubblico alla rimozione degli ostacoli che impediscono la ricostruzione, ovvero il Comune, intimano al proprietario dell’edificio di avviare gli interventi necessari ad ovviare alle criticità di cui sopra; ai sensi dell’art. 14 c. 6 della predetta Ordinanza in caso di ulteriore inerzia, il Commissario straordinario ovvero il Comune provvedono agli interventi edilizi di demolizione finalizzati a tutelare l’incolumità, la sicurezza urbana e la salute pubblica nonché la speditezza dei lavori di ricostruzione grazie ad una dotazione di 3 milioni di euro.

SALVARE LE SORGENTI TERMALI
Le ordinanze del sindaco di Casamicciola, inoltre, contengono una precisa indicazione anche del destino delle sorgenti termali. Il comune preso atto che le due concessioni per lo sfruttamento dell’acqua termominerale sono decadute ricorda che il Sindaco di Casamicciola Terme è stato nominato custode della miniera e delle sue pertinenze ed è tenuto a rendere inaccessibile la sorgente, impedendo ogni emungimento e porre in atto idonei accorgimenti al fine di evitare pericoli per la pubblica e privata incolumità, nonché preservarli da eventuali inquinamenti con idonei accorgimenti (sigillature e quant’altro). E su questo presupposto nascono le due diverse ordinanze anche se, va detto, che le stesse hanno un unico obiettivo: rendere sicuro l’alveo La Rita.

L’URGENZA: LIBERARE L’ALVEO LA RITA
Considerato che l’alveo La Rita risulta allo stato completamente occluso dalle macerie degli immobili crollati e dagli immobili danneggiati dal sisma oggetto della presente demolizione, che ne precludono la funzionalità in caso di necessità; vista l’urgenza e l’indifferibilità di interventi finalizzati a scongiurare ulteriori futuri eventi che possano minacciare la pubblica e privata incolumità; ritenuto che tali interventi di messa in sicurezza dell’alveo vadano realizzati con immediatezza per ridurre il rischio idro-geologico e prevenire il verificarsi di ulteriori eventi calamitosi in un territorio già molto fragile i cui effetti potrebbero gravare anche sugli abitati di Lacco Ameno.

LE DUE ORDINANZE
La prima ordinanza, la numero 6, è quella che ordina ai signori Monti Alberto, Monti Arnaldo e Monti Luisa in qualità di proprietari dell’immobile di procedere ad horas, nel tempo massimo di giorni 7 (sette) dalla notifica del presente atto, alla rimozione dei materiali che a seguito del sisma del 2017 sono crollati nella sede dell’alveo La Rita ed inoltre alla demolizione della parte del suddetto immobile pericolante ovvero che intralcia l’officiosità idraulica dell’alveo di cui trattasi.

La numero 7, invece è diretta all’Ufficio Tecnico Comunale, nella persona del Responsabile ing. Gaetano Grasso, di coordinarsi ad horas, dalla notifica del presente atto, con il Commissario straordinario il quale dovrà provvedere all’implementazione delle dovute procedure tecnico amministrative necessarie per la demolizione degli immobili pericolanti a seguito del sisma del 2017, già adibiti a terme comunali e sito in località La Rita, secondo le indicazioni e come evidenziato nella planimetria allegata al presente provvedimento – che ne costituisce parte integrante e sostanziale – al fine di consentire in sicurezza le opere di ripristino dell’alveo La Rita, salvaguardando altresì le sorgenti termali di cui il Sindaco di Casamicciola Terme è custode ai sensi dei suddetti D.D. n. 189 del 05/12/2012 e n. 192 del 09/12/2012. Il tutto finalizzato a tutelare l’incolumità, la sicurezza urbana e la salute pubblica nonché la speditezza dei lavori di ripristino dell’alveo La Rita in condizioni di massima sicurezza”

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