Boutique aperte, bar aperti, negozi aperti hanno dato il senso della protesta sciocca

Gaetano Di Meglio | I commercianti di Casamicciola hanno realizzato la prima “serrata aperta” della storia. Una nuova formula di protesta che si basa sull’esposizione, random, di un cartello dove si annuncia la chiusura dello stesso locale ma che resta aperto. Dalle 17.00 alle 18.00 di ieri, gli imprenditori di Casamicciola avrebbero dovuto tenere chiuse le serrande e chiusi i propri locali come forma di solidarietà nei confronti dei tre stabilimenti balneari sequestrati dalla magistratura inquirente ieri mattina.
Una chiusura che arriva all’indomani di una lunga e, assurda, vicenda amministrativa di non facile comprensione.
Ma torniamo ai commercianti.
“Ci scusiamo con i turisti di Casamicciola Terme. I commercianti sono stufi del continuo intervento dello stato in modi e tempi completamente errati contro il benessere economico del nostro comune. Abbiamo perciò deciso di chiudere simbolicamente per un’ora dalle 17.00 alle 18.00 per protestare, sperando che le istituzioni colgano il nostro appello. La maggior parte delle attività conta sul guadagno estivo, la brutta figura di oggi si ripercuoterà sul futuro delle nostre attività” è questo il testo di un manifesto a3, stampato in caratteri rossi e neri, che annuncia la serrata e motiva la protesta.
Putroppo, però, dalle 17.00 alle 18.00 solo pochi sono stati coerenti con quanto esposto abbassando la propria serranda e tirando i remi in barca. Pochi, troppo pochi, per dare un significativo segno al paese.
Boutique aperte, bar aperti, negozi aperti hanno dato il senso della protesta sciocca. Della protesta alla “viene tenne” che non ha prodotto nessun significativo segnale se non quello che la categoria dei commercianti non esiste, che ognuno va per la sua strada e che, anche un’iniziativa del genere, fallisce.
Segno dei tempi e della frammentazione di una società vittima di una politica squallida e colpevole.