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sabato, Maggio 18, 2024

Capri più… di noi? Uhm… | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 1 marzo 2024

E quanto a Capri e ai soliti paragoni, Ve ne parlerò domani.” Ed eccomi qui!

Sì, Capri. Perché la frase ricorrente di gran parte dei leoni da tastiera social di casa nostra ha toccato a più riprese nei giorni scorsi, a proposito della De Crescenzo a Ischia, il solito complesso d’inferiorità che molti nostri compaesani soffrono verso l’Isola Azzurra. A Capri sarebbero più bravi di noi, più capaci di noi, più selettivi di noi, più attenti di noi, più preparati di noi, più accoglienti di noi, più TUTTO di noi.

In realtà, i nostri “cugini” capresi, come amava ripetere sempre il mio compianto amico “zio” Ernesto Federico, hanno una sola cosa in più rispetto a noi ischitani e credo di averVelo scritto già qualche altra volta: “Se a un caprese dici che ha le corna, magari non si offende e ti riderà in faccia. Ma se gli parli male di Capri o maltratti la sua isola, allora per te saranno dolori.” Per il resto, sono venali almeno quanto noi, se non di più, oltre ad essere in tutto e per tutto più cari di noi. Soffrono da morire il turismo pendolare “mordi e fuggi” e farebbero di tutto per trasformarlo in vip e luxury, ma si guardano bene dal porre in essere class action che vadano oltre semplici proclami, perché gli incassi a cui rinunciare sarebbero comunque altissimi per tutti. Si sanno vendere sicuramente alla grande anche ciò che non hanno. E quanto al mercato immobiliare, sia i canoni di locazione sia i prezzi d’acquisto sono sì stellari, ma chiunque sia in grado di pagarli è ben accetto. Pecunia non olet, per l’appunto!

E sarebbe ora di smetterla anche quando si parla della capacità dei capresi di offrire un’isola più bella, curata e priva del nostro caos! Andrebbe ricordato che il territorio di Capri e Anacapri è pari a meno di un terzo di quello ischitano e, ciononostante, anche l’arteria dove si concentra la quasi totalità del “passeggio”, nonostante le sue dimensioni tutt’altro che spropositate, diventa spesso difficile da controllare quanto a ordine pubblico, pulizia e manutenzione.
Ischia non potrà mai e poi mai imitare la vocazione turistica di un territorio come quello di Capri, le sue bellezze concentrate in così poco spazio e la sua stessa maggiore o minore propensione all’ospitalità; al pari di come Capri, con meno di un milione di presenze di cui oltre il 75% straniere, non potrebbe fare lo stesso con Ischia, che possiede attrattive e opportunità che i suoi due milioni e mezzo di presenze, per quanto poche rispetto al passato, non riescono a scoprire del tutto neppure in una vacanza bella lunga. Ergo, “truvate pace”!

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