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martedì, Aprile 30, 2024

Case popolari & Camorra. Monterone come Scampia e Secondigliano?

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Che Monterone sia un centro pericoloso non è la novità. Diventa novità, invece, sapere che qualcuno ha messo occhio su una zona meno a vista. Che certi movimenti, forse, non si svolgono più all’esterno del bar, ma tra i vicoli...

Gaetano Di Meglio | La vicenda delle notti scorse a Forio merita un supplemento di indagini. La vicenda, infatti, ha avuto uno sviluppo che non ha convinto i più. La prima versione era quella giusta. Poi, per una strategia non troppo chiara, sembra che la narrazione di questa notte di paura sia stata falsata da più parti.
In attesa di iniziare una battaglia sulla vera dimensione del fenomeno case popolari, proviamo ad accendere i riflettori sulla penosa vicenda di criminalità comune che “avrebbe” visto protagonisti presunti “terremotati casamicciolesi”.

Sfatiamo il primo punto: nessun terremotato e nessuna donna indifesa. Quello che è avvenuto nella notte tra il 18 e il 19 maggio scorso, infatti, non può essere classificato come un evento legato all’esigenza casa ma crediamo debba essere derubricato come un inizio di qualcosa da stoppare sul nascere.

LA VICENDA
Durante la notte, presso le Case Popolari di Monterone, ai danni di un’anziana invalida, vedova (temporaneamente assente dal proprio alloggio, in seguito all’emergenza covid) è stato perpetrato un vero e proprio “furto con scasso” messo in opera da ben più di un’esile ragazza di 30 anni con una bimba al seguito.

E così, mentre i Carabinieri di Forio indagano sulle ipotesi di invasione di edifici, danneggiamento, porto e uso di armi improprie, disturbo al riposo delle persone, resistenza a pubblico ufficiale, false informazioni alla P.G., violazione di domicilio continuata e aggravata dalla violenza sulle cose c’è da chiedersi come si sia arrivato a questo “portone blindato” che si apriva su un appartamento con tanto allaccio idrico ed elettrico, con tutti i mobili, le suppellettili, le vettovaglie, gli indumenti, e anche 850 euro in contanti che sono rubati.
E’ abbastanza difficile credere che – tralasciando le complicità dei vicini, a conoscenza della breve assenza dell’invalida, per motivi di salute – a sfondare, a colpi di piccone, di notte, il robusto portone blindato, possa essere stata (da sola!) un’esile ragazza di 30 anni, che teneva per mano una bambina.

Già, troppo strano se non si collegano i fili di questa vicenda.
Il primo interrogativo che merita la nostra attenzione è relativo all’indizio. Come arriva una “normale” ragazza a Forio, di notte, con la figlioletta, a scassinare con tanto di piccone un portone blindato? Un alloggio a tutti gli effetti abitato e senza occupazione solo per questo breve periodo di emergenza mondiale. Chi ha fatto da basista? Chi ha diffuso la notizia del temporaneo “trasloco” per motivi di salute?
Il secondo interrogativo, invece, è relativo alla ragazza, questa fantomatica “terremotata di Casamicciola”.

La donna, M.C.S., 28enne napoletana ha il suo passato carico di sorprese e circa 3 anni fa ha ottenuto la residenza a Casamicciola, subito dopo l uscita dal carcere femminile di Benevento, ove era reclusa. Ragazza madre a 19 anni risulta essere pluri-pregiudicata, per gravi reati associativi insieme ai fratelli e al padre. Una famiglia con trascorso abbastanza chiaro e che fa nascere più di un legittimo dubbio sull’intera vicenda.
Anche perché, dopo tutto il trambusto notturno che si è creato a Monterone, nonostante fosse stata diffidata dai Carabinieri ad allontanarsi dai luoghi, dopo qualche ora, per una seconda volta, la giovane protagonista di questa vicenda è tornata nel domicilio “violato” tanto da richiedere un secondo intervento dei Carabinieri.
Cosa c’è in questo appartamento da 38mq di così importante da sfidare la sorte di notte e di giorno? A chi interessa questa posizione?
Le serie tv, i servizi giornalisti, i libri e la cronaca di questi anni ci hanno raccontato come certe zone, quasi sempre con le stesse peculiarità, diventano momenti importanti per la criminalità organizzata.
Fino a quando si chiarisce come mai questa giovane donna sapeva che la disabile residente in quell’appartamento delle case popolari di Forio si era temporaneamente allontanata da casa per motivi di salute, ogni pensiero è legittimo!
A chi interessa quella base tra le palazzine di Monterone?
Dall’altro lato delle “palazzine”, infatti, c’è in regno di dominicani. Prostituzione, droga e sicurezza sociale sono un grido d’allarme che risuona da tempo in tutta la zona. Che questa “piazza” di Forio sia un centro pericoloso non è la novità. Diventa novità, invece, sapere che qualcuno ha messo occhio su una zona meno a vista. Che certi movimenti, forse, non si svolgono più all’esterno del bar, ma tra i vicoli dove la notte scende presto e gli occhi si possono anche chiudere!
Non vogliamo credere che il livello di “contaminazione” con certi “apparati” partenopei, in grado di arruolare proseliti e “basisti locali” (chi ha sparso la voce dell’appartamento vuoto?, ndr), sia arrivato a livelli di preoccupazione, ma gli indizi per iniziare a preoccuparsi ci sono tutti.
Non possiamo pensar che sia normale andare di notte, con tanto di piccone, a scassinare l’appartamento in una palazzina di case popolari, con ragazzina al seguito, se non hai uno scopo e un disegno ben preciso. Tutto questo non è normale, soprattutto che accade a Monterone dove tra dominicani e altra manovalanza locale la pace e la sicurezza sociale sono un ricordo sbiadito.

Derubricare questo evento come un semplice tentativo di occupazione abusiva di case popolari è un errore che non ci possiamo permettere. La necessità di alzare i toni, di accendere i riflettori e di coinvolgere la politica locale è urgente. Più che mai.
Non staremo qui a dare suggerimenti alle forze dell’ordine o porci interrogativi su questo o quello, perché è fuori luogo e non è il nostro compito (oltre ad aver fiducia dell’operato di tutte le forze dell’ordine sul territorio), ma stiamo qui a sollecitare la società civile di Forio. Siamo qui a gridare che c’è un pericolo dietro la porta da evitare.
I Carabinieri, nel caso specifico, conoscono bene i protagonisti di questa vicenda, sono al corrente di ben altri dettagli e stanno operando ma certe battaglie non si vincono solo con le forze dell’ordine, certe battaglie si vincono anche con la partecipazione, con il sentirsi comunità, con l’abbattimento di ogni sentimento di omertà. Con la forza della politica, della cultura, della modernità.
Il popolo di Monterone, da sempre fiero e dignitoso, non può continuare a restare in silenzio. Far finta di niente, rispetto ad un atto criminale come quello dell’altra notte è grave. Molto!

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