Tra le best practice che la contraddistinguono, spicca tra tutte Hextra, il piano integrato di welfare aziendale rivolto a tutti i dipendenti del Gruppo (per un investimento di 4,9 milioni di euro nel 2019) e caratterizzato da una quota di risorse economiche “personalizzabile” da ciascun lavoratore in base alle proprie esigenze, nonché dalla possibilità di convertire parte del premio di risultato in un’ulteriore quota welfare.
Per il miglioramento della qualità e dell’agilità del lavoro, sedi e ambienti di lavoro sono stati resi sempre più confortevoli, funzionali e collaborativi, e già dal 2017 è stato introdotto lo smart working che, dopo una fase sperimentale con risultati positivi e significativi, coinvolge oggi oltre 1500 lavoratori. Resta, inoltre, centrale l’impegno per la garanzia delle pari opportunità, per l’inclusione e per la valorizzazione delle diversità, come testimoniato dal recente ingresso nel Bloomberg Gender-Equality Index 2020 e dal “Diversity & Inclusion Index” di Refinitiv (ex Thomson Reuters). Nell’edizione 2019 Hera è risultata la terza azienda in Italia e la 14esima a livello internazionale, nonché prima multiutility in assoluto.
Hera si conferma, inoltre, ai primi posti tra le aziende italiane che investono sullo sviluppo personale e professionale dei propri dipendenti con quasi 29 ore di formazione pro capite all’anno, ben al di sopra alla media nazionale del settore, pari a circa 250mila ore erogate complessivamente, grazie a un investimento di 1,7 milioni di euro
“Ai nostri dipendenti vogliamo continuare a dedicare risorse importanti in termini di sviluppo, benessere, formazione, fornendo loro le migliori condizioni di lavoro possibili – dice il presidente esecutivo di Hera, Tomaso Tommasi di Vignano -: questo significa anche garantire un contesto lavorativo inclusivo e partecipativo”.
(ITALPRESS).