Vito Iacono | Sembra arrivato ai nastri di partenza il “nuovo” (???) corso dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”.
E, come sempre accade sulla nostra Isola, si parte dalle solite logiche di potere e di spartizione. La sede, la presidenza, i membri del c.d.a..
Quale sia il progetto, quale sia la mission non è dato di sapere!
Dopotutto i soggetti sono sempre gli stessi, quelli del precedente e recente fallimento.
Il problema è, ovviamente, di cultura, o di sottocultura da quello che sarebbe emerso dal dibattito nell’ultimo consiglio comunale di Forio.
Ma come è possibile non intuire che un’area marina protetta è una occasione, una opportunità per la tutela e la valorizzazione del nostro Patrimonio. Ed invece, come sempre la occasione per tutti diventa il solito affare per pochi e di pochi.
Competenze, meriti, sensibilità, curricula vengono mortificati dalle solite logiche e dinamiche perverse.
Costava molto sviluppare un percorso che cooptasse il mondo dell’Associazionismo, della formazione, della ricerca e che concorresse, secondo dinamiche e logiche meritocratiche e di trasparenza, nella selezione del personale per un nuovo e, necessariamente, diverso corso e, soprattutto, nella individuazione degli obiettivi, nella redazione e nella definizione del nuovo “piano industriale”?
Per non parlare della sede e degli sprechi ad essa legata.
Ora spero che almeno nelle dinamiche operative si ricorra ad una sorta di tutoraggio da parte di un’area marina matura e di successo che sia di esempi sulle buone pratiche da porre in essere per dare il giusto valore a quella che può e deve rappresentare un volano anche di sviluppo e di occupazione!