Chi c’era, e chi scrive era li, ha visto e sentito come
mister Gianni Di Meglio ha sbattuto la uiporta quando, 5 minuti dopo la fine
del match perso 5-1 dal Barano in casa della Flegrea, è rientrato all’interno
dello spogliatoio del Tony Chiovato di Baia dove la squadra bianconera già si
leccava le ferite (morali) lasciate dal campo. Comprensibile l’atteggiamento
dell’allenatore, visto l’incomprensibile atteggiamento avuto dagli aquilotti
nel secondo tempo della partita giocata all’ombra del Castello Aragonese.
Una mezz’ora di vero black out nella quale il Barano ha lasciato non solo 3
importantissimi punti alla diretta concorrente per la salvezza (che oggi
sarebbe salva), ma anche tanta fiducia in vista del prosieguo nella stagione,
visto che la Puteolana 1902 è riuscita a contro sorpassarla in classifica. Poco
resta del discreto approccio al match e del buon primo tempo complessivo
giocato: quel che rimane sono alcune pessime prestazioni individuali, a cui si
è aggiunta anche la davvero inutile espulsione di Mario Pistola nel finale. Al
termine del match, comunque, abbiamo sentito la voce dei due allenatori, Gianni
Di Meglio per la parte isolana e Michele Califano per la parte flegrea. Ecco le
loro parole, iniziando con il primo.
Mister Di Meglio, ci troviamo a commentare una sconfitta amplissima nel
punteggio del Barano contro la Flegrea. Ma cosa è successo, secondo lei, in
quei poco più di 20 minuti in cui la sua squadra ha preso addirittura 5 gol?
“In quei 20 minuti abbiamo fatto una brutta figura. Non so cosa sia successo
alla mia squadra sinceramente. Il gol segnato da Scritturale, invece di rafforzarci,
pare che ci abbia buttato giù. Fino a quel momento eravamo padroni del campo.
Poi, appena dopo fatto il gol del vantaggio, abbiamo preso quello del pareggio
ed in un quarto d’ora non si è capito davvero nulla”.
Ad inizio partita avete sofferto un pochino ma senza subire conclusioni verso
la vostra porta. Poi avete preso le redini del match in mano ed avete anche
fallito una grossa occasione per passare in vantaggio. Sembrava filare tutto
liscio. Poi…
“Per 50 minuti le occasioni migliori le avevamo avute noi, soprattutto con
Cirelli che si era trovato a tu per tu col portiere. Poi, una volta in
vantaggio, la mia squadra – invece di far viaggiare la palla e far correre a
vuoto gli avversari – si è tirata indietro ed ogni cross è diventato un gol”.
Mister, cosa cambia per il Barano, questa sconfitta. Ammesso che cambi
qualcosa? Secondo me, però, qualcosa cambia…
“Sicuramente cambia qualcosa, perché siamo ritornati terz’ultimi. Noi abbiamo
sempre detto che dobbiamo raggiungere quel quart’ultimo posto da qui alla fine
e lotteremo per arrivarci fino all’ultimo”.
Si potrebbe anche arrivare quint’ultimi mister. Il Barano ha dimostrato che sa
giocare bene, quindi ce la potrebbe fare…
“Sicuramente il mio Barano è quello dei primi 50 minuti. Devo capire cosa è
successo nei minuti successivi, perché giocando in un certo modo, abbassando i
ritmi facciamo delle bruttissime figure”.
In chiusura, a sentire come ha sbattuto la porta al suo ingresso nello
spogliatoio dopo la gara, credo che la settimana possa essere un tantino dura
per la sua squadra dal punti di vista del suo atteggiamento. O sbaglio?
“La settimana sarà dura come sempre. Bisognerà capire dove è che abbiamo
sbagliato e come mai abbiamo regalato quello spezzone di
partita alla nostra avversaria”.
QUI FLEGREA – La Flegrea ottiene la seconda vittoria di fila in casa (dopo quella
contro il Frattamaggiore), affondando il Barano, dopo essere passata in
svantaggio: “Bella vittoria – ammette Michele Califano, allenatore della
squadra flegrea – per il risultato. Mi è piaciuta la reazione dei ragazzi dopo
il gol. Poi, però, voglio riflettere su quello che è stato il primo tempo, sul
gioco espresso. Ma i ragazzi hanno dato l’anima, contro una squadra organizzata
che sicuramente non merita la classifica che ha. La prestazione del secondo
tempo mi soddisfa. Da oggi abbiamo il destino nelle nostre mani? E’ vero, ma il
campionato è ancora lungo e ci sono gare importanti e scontri diretti da
affrontare. Comunque, se dopo l’Ottaviano non eravamo dei brocchi, così dopo il
Barano come dopo la Frattese, siamo dei fenomeni. La squadra ha tanti giovani,
che devono crescere ed all’interno della crescita ci sta qualche sconfitta”,
conclude il tecnico.