Ida Trofa | La delegazione PD di Ischia con Peppe Russo, Riccardo Cioffi e Giusy Iacono ufficialmente all’assemblea Nazionale del Pd a Roma. L’incontro con il candidato di riferimento, il ministro Orlando. L’onorevole Andrea Orlando ha confermato il suo desiderio di venire in visita ad Ischia, anticipato al nostro quotidiano da Riccardo Cioffi.
Giosi Ferrandino non ha preso parte all’assemblea preferendo rimanere ad Ischia, impegnato nella preparazione della liste.
Presente tra gli altri, ma nelle retrovie, l’assessore del comune di Ischia Carmen Criscuolo (ufficialmente influenzata da venerdì).
Si apre, così, con una folta delegazione ischitana la prima assemblea nazionale del partito ridisegnato dalle primarie che hanno incoronato, un’altra volta, Matteo Renzi segretario.
Alla vigilia Renzi ha lanciato la piattaforma online “Bob” per ricevere idee dai militanti. Altra conferma, se ce ne fosse bisogno, che la sfida per il paese è tra Pd e Cinque Stelle.
Grandi manovre, da subito, per evitare lo scontro con la minoranza ma i nomi per la segretaria (Orfini, Martina, Richetti, Guerini) sono tutti in quota Renzi, che avverte Gentiloni e pensa al voto anticipato. Gli sconfitti alle primarie pronti a dare battaglia.Si litiga sulle poltrone. Le carte le dà Renzi, Orlando ed Emiliano restano in agguato.Per la segreteria c’è una girandola che avrebbe come punti fermi la riconferma di Matteo Orfini alla presidenza, ma la poltrona per prassi dovrebbe essere assegnata alla minoranza.
Ma il nome dell’alternativa possibile è quello del ministro per i rapporti col Parlamento Anna Finocchiaro. Per la vicepresidenza in lizza c’è Maurizio Marina, ministro per le politiche agricole che in ticket con Renzi ha seguito le primarie.
Al suo fianco un altro renziano, Lorenzo Guerini.
VOCI DAL NAZARENO
Renzi, ufficialmente, ci confermano gli esperti del partito democratico non starebbe lavorando alla chiusura della segreteria che sarà definita solo a metà della prossima settimana. I nomi girano e quelli più verosimili sono quelli di Andra Rossi, spalla del governatore dell’Emilia Stefano Bonaccini per l’organizzazione e Matteo Richetti al coordinamento politico. Una condizione posta dalla minoranza. In particolare dagli orlandiani che un insolito seguito stano avendo sull’isola verde prevalentemente a marchio Renzi. L’entourage del governatore pugliese antepone, a una eventuale querelle su incarichi e posti, il riconoscimento di rilevanti concessioni politiche sul programma. L’insofferenza ad un ritorno al passato è chiara.
Il programma, che dicono gli adepti del Nazareno, verte su due punti essenziali: sull’Europa da cambiare, il lavoro con la proposta di sgravio triennale per chi assume.
