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martedì, Aprile 30, 2024

Una raffica di avvisi di garanzia al Comune d’Ischia

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Elargizioni a pioggia. Il pubblico ministero ipotizza il reato di peculato. Sarebbero stati pagati “premi” a dipendenti a tempo determinato che la legge vieta tassativamente. Secondo indiscrezioni alcuni degli indagati risponderebbero anche del reato di abuso d’ufficio. Le indagini sono condotte dalla Guardia di Finanza che ha anche notificato i provvedimenti

PAOLO MOSE’ | In queste ultime ore la Guardia di Finanza della tenenza di Ischia ha notificato una serie di avvisi di garanzia nei confronti di amministratori, dirigenti e dipendenti del Comune d’Ischia. Un provvedimento adottato dal pubblico ministero ove si ipotizza il reato di peculato. Per una delibera che è stata approvata dalla Giunta municipale e che ha avuto il parere favorevole di alcuni dirigenti nella primavera del 2015. Secondo indiscrezioni, sette sarebbero le persone a cui sarebbe stato notificato l’avviso di una indagine nei loro confronti per aver utilizzato fondi del Comune d’Ischia per pagare alcuni “premi” legittimamente ai dipendenti che ne avevano i requisiti. L’anomalia sta nel fatto, secondo il pubblico ministero, che questi premi sarebbero stati concessi anche a quei funzionari o dirigenti assunti a contratto a tempo determinato e che la loro funzione scade contestualmente alla fine del mandato dell’attuale sindaco. La legge stabilisce che questi fondi Cac non sono “divisibili” per quelle figure che non rientrano nella pianta organica. Di quei dipendenti che lavorano da diverso tempo e che sono stati assunti a tempo indeterminato.

Alcuni di questi dirigenti avrebbero incassato come premio circa 10.000 euro in più rispetto a quello percepito contrattualmente. A rifiutare questa “elargizione” – stando alle indagini delle fiamme gialle – sarebbero stati i soli Lello Montuori e Paola Mazzella, conoscitori della legge, e hanno immediatamente capito che era più giusto defilarsi e non ritrovarsi poi con problemi con la giustizia, come è accaduto puntualmente in presenza di un esposto presentato in Procura. La cui indagine è rimasta in attesa di verifiche. Delegando alla Guardia di Finanza di svolgere le opportune verifiche e conoscere chi erano quei dipendenti che legittimamente o illegittimamente avevano ricevuto delle somme di denaro in più rispetto alla busta paga. Il magistrato inquirente ha posto soprattutto il quesito su chi ne avesse i titoli e se era vero (richiamando l’esposto) che a beneficiarne erano stati alcuni assunti a tempo determinato per volontà dell’Amministrazione. Un premio che non spettava affatto ed in contrasto con la legge.

Le risultanze degli uomini delle fiamme gialle hanno trovato una serie di riscontri e la documentazione è stata trasmessa al magistrato. Per un’attenta lettura e una verifica incrociata prima che venisse notificato l’avviso di garanzia agli indagati, che riceveranno tra non molto anche l’avviso di chiusura delle indagini preliminari. Una iniziativa obbligatoria prima di chiedere il rinvio a giudizio per peculato e secondo alcuni ben informati anche per concorso in abuso d’ufficio. Sui nomi ci sono solo indiscrezioni, ma non certezze, essendo gli atti prodotti per l’elargizione di questi premi diversi e controfirmati da più persone che non tutte risultano essere state iscritte a modello 21 della procura della Repubblica.

5 COMMENTS

  1. Per la redazione….. ci dici i nomi dei funzionari…..?
    Strano che ora non escano vero?
    Secondo me questa volta non usciranno!
    Complimenti!

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